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Guillermo Farinas, cosiddetto dissidente, Premio Sacharov del Parlamento Europeo, è stato arrestato una settimana fa nella sua abitazione nella città di Santa Clara, nel centro del Paese, a 280 chilometri dall'Avana. La notizia dell’arresto è stata data dall’agenzia Efe, agenzia stampa spagnola fondata nel 1939 da Ramòn Serrano Sùner, leader della Falange Spagnola e per sei volte ministro nei governi del dittatore fascista Francisco Franco. Venne fondata come agenzia di stampa del governo nazionalista e ancora oggi mantiene forti posizioni conservatrici, soprattutto in politica internazionale, dove concede spazio a forze liberiste e conservatrici in opposizione ai governi dei Paesi socialisti come Cuba, Venezuela, Nicaragua e Bolivia.

 

La stampa mainstream occidentale ha affermato che le cause non sono state chiarite, attraverso la voce di sua madre Alicia Hernández. Immediato il coro che indica in Fariñas un esemplare “dissidente”, ispirato da “principi democratici”. Ma è davvero così? Chi è realmente Fariñas?

Si tratta di uno dei principali leader dell’estrema destra cubana presente ancora sul territorio cubano, noto per i numerosi scioperi della fame che ha tenuto per protestare contro il governo rivoluzionario cubano. L'ultimo, il numero 25, è avvenuto nel 2016 in cui ha scioperato 54 giorni per chiedere al governo dell'isola di porre “fine alla repressione contro i dissidenti”.

Fariñas, 59 anni, è un giornalista, psicologo e leader del Fronte Antitotalitario Unito (Fantu), movimento che negli anni ha ricevuto fondi dal governo statunitense per svolgere azioni golpiste contro Cuba socialista. Proprio per questo ha ricevuto nel 2010 il Premio Sacharov del Parlamento Europeo “per la lotta a favore dei diritti umani”. E’ stato il terzo oppositore del governo rivoluzionario a ricevere lo screditato riconoscimento, dopo quelli assegnati a Oswaldo Payá

Per preparare l’assegnazione del premio altrimenti difficile da spiegare, nonostante la valenza politica sia evidente e superiore rispetto al prestigio, gli USA organizzarono uno show mediatico consistente in uno sciopero della fame di 135 giorni, che venne sostenuto dal mainstream internazionale, benché la truffa fosse dietro l’angolo di uno sciopero impossibile da sostenere dal punto di vista scientifico. Infatti venne colto in fragrante mentre ingeriva alimenti e si mangiava un bel piatto di pastasciutta. Da ricordare che durante lo sciopero, Fariñas, pur essendo un "oppositore", ricevette cure mediche gratuite dalla sanità pubblica cubana in un ospedale di quello che, a detta sua, era il “regime di Castro”.

L’arresto della settimana scorsa non è vicenda inedita. Già nel febbraio 2020, Fariñas era stato arrestato e quattro giorni dopo rilasciato "senza accuse"; ma gli è era stato impedito di recarsi in Europa, dove, in associazione con funzionari statunitensi, incontrava dirigenti politici e finanziari con lo scopo di deteriorare le relazioni diplomatiche e internazionali tra Cuba e l'Unione Europea.

D’altronde già a fine 2020 era noto come il governo USA finanziasse, attraverso la Fondazione Nazionale Cubano-Americana, le Damas de Blanco, il FANTU di Guillermo Fariñas e l’UNPACU di José Daniel Ferrer, ovvero i tre movimenti della destra cubana che più di tutti difendono le politiche di sanzioni e di blocco economico e finanziario contro l’isola caraibica, chiedendo all’Unione Europea il ritorno alla precedente politica coercitiva nei confronti di Cuba.

Fariñas, secondo le forze conservatrici e liberali occidentali e secondo la stampa occidentale, si è sempre espresso a favore di un “cambiamento politico pacifico” nel suo Paese, presentandolo addirittura come il “Gandhi cubano” o il “Gandhi caraibico”. Una versione bizzara del ghandismo, visto che durante un incontro di due ore con l’ex-presidente Donald Trump, chiese un “intervento diretto” degli Stati Uniti a Cuba, sostenendo che “non è credibile che gli Stati Uniti, la nazione più forte, con le forze armate più forti, non siano riusciti in 61 anni a sconfiggere il governo cubano, la dittatura cubana e il castrismo”.

Ed è con animo certamente pacifico che propose, durante un’intervista a Miami ad ottobre 2020, un blocco totale e conseguente intervento militare a Cuba attraverso il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR), dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA): “Sono d’accordo con un blocco totale e sono d’accordo che, se la repressione aumenta, ci dovrebbe essere un intervento umanitario del TIAR perché Cuba, anche se non appartiene all’OSA, è nell’area geografica del TIAR e il TIAR ha il diritto di intervenire a Cuba”.

Nell’intervista, Fariñas spiegava inoltre che “ammirava coloro che non hanno mai smesso di combattere contro il comunismo”. Chi sarebbero dunque queste personalità ammirate da questo attivista per il “cambiamento politico pacifico” a Cuba?

Secondo le sue stesse dichiarazioni, si tratterebbe di quattro dei cinque consiglieri cubano-americani che contribuirono alla cattura Che Guevara Due, un paramilitare dei Contras che “si è occupato di tutte le operazioni per far uscire il comunismo dal Nicaragua”; un paramilitare anti-comunista di El Salvador; il capo delle operazioni che servirono a sconfiggere Salvador Allende ed aprire le porte al colpo di stato e alla dittatura di Augusto Pinochet in Cile; e un cubano-americano che ha effettuato tutte le operazioni per eliminare il comunismo nella Repubblica Dominicana nel 1965. Tutti rigorosamente residenti a Miami e a Tampa, in Florida.

Agli membri della “dissidenza” cubana che esprimevano critiche verso questi personaggi, Fariñas rispose con veemenza, accusandoli di mostrare riserve verso “persone che hanno esercitato la violenza contro il comunismo”, sottolineando come non si debba “mettere in discussione chi ha esercitato o esercita la violenza”.

Sempre nello spirito pacifista che sostiene questo “Gandhi caraibico”, come è stato rinominato, a marzo 2021- insieme alla portavoce delle controrivoluzionarie cubane Berta Soler Fernández (rappresentante delle Dame in Bianco di Cuba) - aveva chiesto l’assegnazione del Premio “Andrei Sakharov” del Parlamento Europeo “per la libertà di pensiero”, all’ex golpista boliviana d’estrema destra Jeanine Áñez, responsabile di massacri e violenze ed a María Corina Machado, ex-deputata della destra venezuelana, tra le leader dei terroristi venezuelani.

Molti media mainstream della stampa estera stanno facendo eco scandalistico all’arresto di Guillermo Fariñas, definito come “dissidente”. In realtà è un mercenario dichiarato, dato che nella stessa intervista dichiarò che “FANTU riceve sistematicamente aiuti dalla FNCA su base mensile da 18 anni”. Anche l’intervistatore si fece scappare una dichiarazione abbastanza inquietante affermando che “la Fondazione Nazionale Cubano-Americana è una di quelle vacche grasse che riceve sovvenzioni dal governo degli Stati Uniti e che aiuta molte piccole organizzazioni all’interno di Cuba, tra cui Damas de Blanco o UNPACU”. Perché nessuno si sorprende?