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Categoria: Esteri
di Daniele John Angrisani

Garry Kasparov è di sicuro un campione di scacchi. Ma il suo arcinemico, il presidente russo Vladimir Putin, non è certamente da meno di lui per quanto riguarda la politica. Tutti i media internazionali erano concordi che il meeting tra il presidente americano George W. Bush e Putin, previsto al margine del G8 in Germania, avrebbe soltanto confermato le enormi, e secondo molti, irrecuperabili divisioni tra Russia e Stati Uniti sulla vicenda dello scudo spaziale. Invece, ancora una volta, Vladimir Putin è riuscito a sorprendere tutti con una proposta a sorpresa: l'uso congiunto della base russa di Gabala, a 250 km dalla capitale dell'Azerbaigian, Baku, come base per lo scudo antimissile. Tale proposta è stata considerata "interessante e degna di nota", dal consigliere per la sicurezza nazionale americano, Stephen Hadley, che accompagna Bush in Germania e lo stesso presidente americano ha affermato che questo è "l'inizio di un dialogo costruttivo sulla questione" e che se ne riparlerà meglio nel summit bilaterale previsto per l'1-2 luglio nella casa di famiglia dei Bush a Kennenbukport, in Maine. La base in questione, è una vecchia stazione radar dei tempi sovietici, già operativa dal 1985 e che dovrebbe concludere il suo servizio entro il 2012. La proposta di Putin sembra essere quella di condividere la gestione della base, con l'uso di tecnologie e materiali russi oltre che americani. Posto che si trovasse effettivamente un accordo sull'uso di questa base radar come base dello scudo spaziale in Europa, rimarrebbe comunque da capire dove sarebbero stanziati i missili intercettori che attualmente gli Stati Uniti vorrebbero stanziare in Polonia. Su questo, par di capire, si è ancora lontani da un accordo. Comunque come ha affermato un ex consulente del Pentagono alla Reuters, "quella di Putin è stata una mossa da maestro", perchè costringerà gli americani a scoprire le proprie carte. "Se l'Amministrazione Bush è veramente preoccupata dal Medio Oriente e dall'Iran non dovrebbe avere alcun problema ad accettare una tale proposte. Se invece le motivazioni son altre, allora dovremmo attenderci un muro contro muro".

Qualsiasi sia la reale motivazione dietro a questa proposta, si tratta indubbiamente di una novità importante, dopo settimane in cui la tensione era a momenti salita veramente alle stelle, raggiungendo toni definiti dal ministro degli esteri polacchi "degni del miglior Khruscev". Ricordiamo che solo venerdì scorso, dialogando con i giornalisti occidentali, in particolare con quelli del Corriere della Sera e del Der Spiegel, il presidente russo Putin ha affermato che non esiterebbe a "puntare i missili russi su obiettivi europei", se gli americani decidessero di andare avanti con lo scudo senza tenere in conto le forti preoccupazioni dei russi. Questa presa di posizione aveva portato ad una vera e propria levata di scudi da parte dei leader dell'Europa dell'Est ed a toni molto duri anche da parte del presidente americano Bush, che comunque ha tenuto sempre ad affermare, ad onor del vero, che non riteneva che la Russia potesse essere una minaccia per l'Europa. In ogni caso dopo i fuochi artificiali delle scorse settimane, tutto ci si attendeva fuorché questo disgelo improvviso.

Ciononostante non tutti ora condividono l'ottimismo che viene sprigionato dalle stesse pagine di quei giornali che fino a stamattina annunciavano a gran voce il ritorno inevitabile della guerra fredda in Europa. In una intervista a Radio Free Europe, Vafa Quluzade, l'ex consigliere della sicurezza nazionale del presidente azero Heydar Aliyev, afferma di ritenere che Putin abbia proposto agli americani l'uso di questa base in Azerbaigian solo perchè "sicuro che gli americani avrebbero rifiutato" e che non vi è alcuna reale intenzione di procedere a colloqui sull'argomento. Quello che è sicuro è che la giornata di oggi, ben lungi dall'essere quella di un accordo definitivo sull'argomento, è solo l'inizio di quelle che saranno lunghe e non certo facili discussioni. In ogni caso, un passo avanti, è stato fatto, e tanto basta per ora, quantomeno per stemperare la tensione dei giorni passati.

Se alle buone parole seguiranno effettivamente i fatti, è comunque tutta altra storia. Troppe volte negli ultimi anni la storia delle relazioni tra Russia e Stati Uniti è stata costituita da illusioni poi svanite nel nulla. Una tra tante, il fantomatico ingresso della Russia nella NATO di cui si parlava con insistenza nel 2002 dopo l'accordo di Pratica di Mare. Se questa volta si vuole fare sul serio, lo potremo iniziare a capire già nei prossimi giorni, dopo il ritorno a casa dei protagonisti di questo summit. Se la retorica, da parte russa e da parte americana, si sarà realmente abbassata e se, invece delle polemiche, si procederà con le riunioni ed i gruppi di lavoro per valutare l'effettiva possibilità di uno scudo antimissile congiunto, allora sarà l'indicazione che è stata presa la giusta strada. In caso contrario, sarà l'ennesima delle tante, troppe, occasioni perdute sino ad ora.