Laura ha dovuto rinunciare un bel po' di cose solo per restare in vita: mobili, RFL, persino il suo cane. Però non è bastato. Ha dovuto immolare anche i mobili di casa per pagarsi l’insulina che serve al suo organismo per funzionare. La maggior parte delle persone produce l’insulina naturalmente. Ma Laura è affetta da diabete di tipo 1 e l’insulina deve andarsela a cercare nelle farmacie.

Perché non è come gli altri farmaci, si tratta di un ormone. Se una persona ha un alto livello di zucchero nel sangue può rischiare di perdere la vista e l’insulina impedisce che questo avvenga. Una fiala bilancia anche irregolarità cardiache e convulsioni.

 

Detta così la cosa appare molto semplice, ma negli Stati Uniti nulla è veramente semplice. Se l’insulina avesse mantenuto il prezzo di un dollaro come volevano i medici che ne avevano scoperto le proprietà, tutti avrebbero potuto usufruirne senza vendersi i mobili di casa. Ma ora i prezzi al dettaglio negli Stati Uniti si aggirano attorno ai 300 dollari per tutti i principali marchi che controllano il mercato. Anche tenendo conto dell’inflazione si parla di un aumento del 1000%.

Per qualunque persona senza assicurazione si tratta di una sentenza di morte. Per Alec Smith, che lavorava ma non riusciva a tener fronte ad una spesa irragionevole, è andata proprio così. Alec aveva solo 26 anni. Laura ha venduto tutto solo per sopravvivere. Ha dovuto lasciare la Virginia dove ha trovato un piano assicurativo più umano.

Laura aveva 14 anni quando aveva scoperto di essere affetta da diabete di tipo 1. Essendo ancora in età pediatrica bastavano le assicurazioni dei genitori a coprire le spese. Le case farmaceutiche hanno trovato una miniera d’oro nel diabete.

Ma a giugno i media avevano pubblicato una notizia iperbolica: la Walmart, la catena di mega-empori presente anche negli  angoli più reconditi d’America, stava per lanciare sul mercato un suo marchio di insulina che avrebbe fatto risparmiare molto denaro ai pazienti di diabete di tipo 1.

La Walmart insomma ha promesso salute e benessere ad almeno dieci milioni di esseri umani costretti di lottare per restare in vita. Ma il prezzo previsto sarà ancora troppo alto. Nei magazzini Walmart ogni flacone sarà in vendita a 73 dollari e a 85 dollari la confezione di mini-siringhe già pronte. Poiché di tratta di un farmaco salvavita è criminale che le persone lasciate senza muoiano. Laura lotta a fatica ma Alec, Jade e tanti altri non ci sono più.

L’offerta di insulina a basso costo proposta da Walmart è tutt’altro che ideale perché i pazienti hanno bisogni diversi. Il“Walmartismo” continua ad essere sbandierato come soluzione vantaggiosa ma non è affatto così. L’insulina lanciata da Walmart è una formula vecchia e non priva di rischi. Se la gente continua a morire vuol dire che qualcosa  non funziona. Antavia aveva 22 anni ed era uscita dal programma che prevede protezione economica per fascia d’età. Il mattino del 16 aprile il fratello aveva annunciato alla madre che la ragazza non c’era più. Una morte annunciata ma nessun genitore riesce a rassegnarsi ad una realtà tanto terribile. Anche l’altra figlia, Antantique Worsham, non può sopravvivere senza insulina.

La causa di ogni male resta la mancanza di un’assicurazione. La madre di Antavia teme per l’altra figlia e ha fondato un movimento per rendere la gente più cosciente del problema. Ci sono paesi in cui il prezzo dell’insulina è ridicolo. Tanto per iniziare l’Italia, in cui per gli aventi diritto è gratuita. Una fiala a Cipro costa tre centesimi. In Rwanda 10 centesimi ma, viste le condizioni del Paese, non è così economico.

La scoperta dell’insulina fu uno dei grandi trionfi  della storia della medicina. Frederick Banting, che scoprì l’insulina nel 1921, rinunciò al brevetto. James Collip, suo collaboratore, vendette il brevetto al Canada per un dollaro. Oggi le casa farmaceutiche con 30 milioni diabetici banchettano lautamente.

Gli Stati Uniti  rappresentano solo il 15% del mercato ma il 50% degli introiti. Il costo di una fiala è di 227 volte superiore a quello della Turchia. Dan Hart è stato licenziato mesi fa  e risparmia qualcosa con Walmart ma la spesa è ancora è assurdo per chi non lavora.

Ci sono parecchi americani che varcano le frontiere per acquistare insulina a prezzi umani. Ad esempio in Canada spendendo 1.265 dollari si compra quello che in America ne costerebbe 12,400 dollari. 11 mila dollari risparmiati sono un bel gruzzolo.

Irl Hisch è un diabetologo di fama internazionale e spesso tuona contro le case farmaceutiche che speculano sull’insulina. Secondo Hirsch il vero nome della politica dei prezzi dei produttori di insulina è estorsori. Difficile dargli torno, no?

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