di redazione

Apertura d’obbligo con omaggio a Francesco Totti, che con il rigore trasformato di ieri ha raggiunto i 225 gol in serie A, raggiungendo Nordhal, non proprio uno qualunque, e portandosi al secondo posto della classifica dei marcatori nel campionato italiano. Non è chiaro quanto Totti potrà continuare ma un campionato giocato a questi livelli di corsa e di realizzazioni non lo si vedeva da qualche anno.

Le chiavi di lettura, premessa la classe immensa del giocatore, sono certamente l'essere tornato a fare il centravanti e, forse, proprio aver curato la preparazione (pesantissima) con Zeman, dal momento che la capacità di corsa e di tenuta atletica del fuoriclasse giallorosso è decisamente superiore a quella degli anni passati. La Roma continua ad essere, soprattutto, Francesco Totti e, fin quando sarà in grado di giocare a questi livelli, un bel pezzo di classifica sarà garantito.

Fatta la doverosa premessa, va detto che si è giocata una ventisettesima giornata tutto sommato con poche sorprese. I risultati di Juventus-Napoli e Milan-Lazio erano in qualche modo prevedibili, così come la vittoria della Fiorentina e quella della Roma. L’unica sorpresa, viste i rispettivi ruolini di marcia delle ultime dieci giornate, è stata la rimonta vincente dell’Inter al Massimino di Catania. Sotto di due gol alla fine del primo tempo, la squadra nerazzurra ha saputo invertire completamente la gara, portandosi prima in parità e poi superando i ragazzi di Pulvirenti.

Uno straordinario Palacio (due gol fatti personalmente e un altro grazie ad un suo assist), certo, ma anche una correzione robusta dell’impianto della squadra da parte di Stramaccioni hanno permesso la “remuntada”. Proprio gli errori di valutazione del tecnico avevano proposto un attacco con una punta, Rocchi, visibilmente non più in grado di giocare in serie A; la rinuncia a Kovacic e Stankovic aveva denunciato la scarsa fiducia in una centrocampo tecnico in favore di uno più muscolare e, conseguentemente, un baricentro della squadra basso, sempre tutti dietro la linea della palla.

D’altra parte difficile che la squadra accettasse di sbilanciarsi all’attacco quando si capisce che non nutre nessuna fiducia nell’ex giocatore laziale. E’ la seconda partita consecutiva che Stramaccioni – pure castigato dal mercato folle di Branca e dalla sequela di infortuni e squalifiche – sbaglia clamorosamente nelle scelte iniziali e non è detto che sarà sempre possibile correggere in corsa. Al momento, comunque, l’incerottata squadra di Moratti ha recuperato i punti sulla Lazio, utili a cercare di sognare ancora il terzo posto finale.

Proprio la Lazio, invece, sembra non aver più benzina e l’arbitraggio assai discutibile di Rizzoli non ha certo aiutato. La tendenza all’aiutino verso il Milan non cessa e aver costretto la Lazio in dieci uomini per oltre un’ora è certamente stata una delle chiavi decisive per l’esito della partita.

Ma detto questo, non si possono non vedere comunque i limiti della Lazio nelle ultime partite e la facilità con la quale subisce gol dopo aver fatto un girone d’andata con una difesa tra le migliori del campionato. Il mancato rafforzamento sul mercato di Gennaio sta rendendo impossibile un turn-over che sarebbe necessario per dare modo anche di rifiatare a chi ha tirato la carretta per tutto il girone d’andata. Lo stesso Petkovic non sembra lucido come nella prima parte del torneo ma è pur vero che quando le soluzioni alternative mancano la tendenza all’errore si amplifica.

Risale la Roma, grazie ad una ritrovata serenità interna che ha reso di nuovo Stekelemburg protagonista e all’arbitraggio scandaloso di Gervasoni, che umilia il Genoa. Un rigore per la Roma che sblocca il risultato assolutamente inventato e l’espulsione del migliore in campo dei grifoni accompagnate dall’espulsione di Ballardini (assolutamente immotivata visto che stava dicendo ai suoi di mettere la palla fuori causa infortunio di un giocatore della Roma) sono stati l’emblema di una direzione di gara pessima. Tra l’altro, l’espulsione di Kucka impedirà al Genoa di schierarlo contro il Milan; saranno felici a Milanello.

La Fiorentina ha avuto ragione del Chievo con due gol straordinari, così come due gesti tecnici straordinari hanno firmato la vittoria del Bologna sul Cagliari. Vittoria in trasferta dell’Udinese sul Pescara, che sta decidendo in queste ore di esonerare l’allenatore Bergodi a affidato la squadra a Bucchi. Un suggerimento ce l’avremmo: c’è un grande allenatore che conosce squadra e città, è boemo e attualmente disoccupato. Non converrebbe farci un pensierino? Una telefonata, a volte, allunga la serie A.

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