Roma-Inter si chiude con un pareggio che non serve a nessuno, se non ai detrattori del Var. Domenica sera la sfida all’Olimpico fra giallorossi e nerazzurri non smentisce la tradizione, proponendo come sempre una gran quantità di gol ed emozioni.

Nella prima fase la squadra di Conte passa in vantaggio con un colpo di testa su calcio d’angolo di De Vrij, ma poco prima della ripresa i padroni di casa trovano il pari con Spinazzola, imbeccato da Dzeko con un bell’assist nello stretto. Il gol era chiaramente da annullare per un precedente fallo di Kolarov su Lautaro: Di Bello viene richiamato al Var, vede le immagini, ma fa finta di niente.

A inizio ripresa gli uomini di Fonseca completano la rimonta con Mkhitaryan, che – con la complicità di un disattento Bastoni – scaraventa in porta un pallone su cui stava per avventarsi il suo compagno di squadra bosniaco. Da lì in avanti la Roma gioca con più qualità e rapidità, arrivando a sfiorare il punto del 3-1, ma alla fine viene tradita da uno dei suoi migliori in campo, Spinazzola, che cicca un pallone comodissimo e poi stende Moses in area. Lukaku dal dischetto fa 2-2.

“Questi ragazzi devono accumulare esperienza e ritrovare l’abitudine a giocare un certo tipo di partite, ma non posso certo rimproverarli – il commento di Conte a fine gara – È la quinta volta consecutiva che giochiamo contro squadre che hanno sempre un giorno in più di riposo: quando c’è da fare compromessi, chi paga è sempre l’Inter. Inoltre, non voglio attaccare gli arbitri perché stanno vivendo un momento particolare anche loro, però quello su Lautaro era fallo e ci ha cambiato la partita, visto che poi abbiamo preso gol. Ad ogni modo stiamo facendo ottime cose a prescindere dal secondo posto, ci siamo qualificati in anticipo con 14 punti di distacco dalla quinta, considerando che Roma, Milan e Napoli avevano lo stesso obiettivo nostro. Se il nostro è un campionato sottotono, cosa si dirà delle altre squadre?”.

Per Fonseca, invece, “sono due punti persi: abbiamo giocato benissimo, loro non hanno creato occasioni da gol, hanno segnato su palle ferme, ma questo è il calcio. Sono soddisfatto della prestazione della squadra, non del risultato. Sono soddisfatto dei ragazzi, meritavano di uscire dal campo con 3 punti”.

A questo punto, senza nemmeno la pressione di un’Inter in manovra di avvicinamento, la Juventus si gioca questa sera in casa il match point per lo scudetto (che per la verità sembra ormai assegnato da tempo, visto che, dall’inizio della ripresa, nessuna delle inseguitrici ha dimostrato di credere nella rimonta). Sulla strada della Signora c’è una Lazio lontana parente della squadra che a fine 2019 ha battuto due volte i bianconeri per 3-1. Falcidiati dagli infortuni e da una condizione fisica generale non competitiva, la squadra di Inzaghi ha portato a casa un solo punto nelle ultime quattro partite.

“Pensavamo di arrivare a questa sfida più vicini alla Juve, purtroppo però abbiamo avuto tanti problemi – ha detto il tecnico biancoceleste – Luis Alberto non sarà della partita, così come Radu, Marusic, Leiva, Correa, Lulic e Patric: avrei voluto giocarmi questa gara, così come le precedenti, con tutta la rosa a disposizione, è normale che avendo sempre gli stessi si perda in brillantezza e lucidità. Ora è inutile fare i paragoni con le altre squadre, pensiamo a noi e ai 3 punti che ci mancano per la qualificazione in Champions, obiettivo che ci manca da 14 anni”.

Anche se il successo è ormai a un passo, in casa Juve non si respira una bella aria. I due punti raccolti nelle ultime tre partite contro Milan, Atalanta e Sassuolo, con tanto di 9 gol subiti, hanno rinfocolato le polemiche contro Sarri, il cui futuro bianconero sembra sempre più in bilico.

“Vivo con serenità sapendo che il mio lavoro è così, va tutto bene se vinci, va tutto male se perdi – ha detto il diretto interessato – Io ho un contratto e per quanto mi riguarda lo voglio onorare a tutti i costi, il mio futuro è domani. In questo momento la testa deve essere sulle prossime partite, poi tanto nel calcio tutto il resto sono conseguenze, ma noi dobbiamo pensare solo alla Lazio”.

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