di Roberta Folatti

Come opera prima è senz’altro coraggiosa. Nicolo Donato, regista italo-danese, ha scelto di ambientare il suo film all’interno del mondo neonazista e di farci scoppiare una “bomba”. Perché una storia gay, che nasce e si sviluppa tra gente che gli omosessuali è abituata a picchiarli a sangue, è paragonabile a una grossa deflagrazione. Soprattutto se uno dei due amanti è un fedelissimo del capo e l’altro è la nuova promessa del movimento, quello che ha saputo distinguersi per intelligenza e capacità imprenditiva nel gruppo di teste poco pensanti.

La messa a fuoco dei componenti dell’associazione, che venera Hitler e demonizza i musulmani (e gli immigrati in genere), risulta abbastanza impietosa. E la reazione del protagonista Lars al primo impatto con questa gente rende bene l’idea; con sfrontatezza li definisce degli sfigati, della razza che se la prende con i più deboli per sentirsi potente. Sono a tutti gli effetti degli emarginati, un movimento simile finisce per attirare giovani disoccupati, di bassa estrazione sociale e scarsa cultura, in cerca di qualcosa che connoti fortemente le proprie labili identità.

Dopo il rifiuto iniziale, ci casca anche Lars, malgardo abbia una personalità più strutturata. Il fatto è che sta attraversando un periodo difficile: congedato dall’esercito per sospetta omosessualità mentre si avviava a far carriera, in famiglia ha delle grosse incomprensioni e vive i tentativi di aiutarlo dei genitori come intollerabili intromissioni. Da principio si sente accolto e valorizzato all’interno del gruppo neonazista, in cui riesce facilmente a primeggiare, e poi c’è Jimmy, col quale stabilisce un rapporto esclusivo.

Tra i due uomini scoppia l’amore e, dal modo in cui il regista filma le scene di sesso, si capisce che si tratta di sentimento più che di mera attrazione fisica. Il racconto di come questa intesa, consolidandosi, diventi una vera e propria bomba ad orologeria nell’ambiente che i due frequentano, è ben orchestrato da Donato, in un crescendo di tensione che sfocia nel pestaggio dei due amanti, nella decisione di fuggire e nell’inaspettato sviluppo finale. Con i membri del gruppo, e soprattutto il fratello di Jimmy (il delatore), che continuano a ripetere i loro riti stanchi, prigionieri della paura di non farcela senza la protezione invasiva del movimento. Ma Lars e Jimmy, comunque andrà a finire, ne sono fuori…

Brotherhood – Fratellanza (Danimarca, 2009)
Regia: Nicolo Donato
Sceneggiatura: Nicolo Donato, Rasmus Birch
Fotografia: Laust Trier Mørk
Montaggio: Bodil Kjærhauge
Cast: David Dencik, Morten Holst, Nicolas Bro, Thure Lindhardt
Distribuzione: Lucky Red

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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