A giudicare da quanto sostengono i media ufficiali e buona parte della classe dirigente britannica, un’eventuale vittoria del Partito Laburista nelle elezioni anticipate del 12 dicembre prossimo potrebbe rappresentare una vera e propria catastrofe per i circa 300 mila abitanti di fede ebraica del Regno Unito. Una prospettiva di questo genere appare assurda da ogni punto di vista, ma si è infilata in maniera prepotente nel dibattito politico del paese, trasformandosi in un’autentica caccia alle streghe che ha come obiettivo primario quello di impedire l’ingresso a Downing Street del numero uno laburista, Jeremy Corbyn.

Un ultimatum imposto dall’ONU al Regno Unito per riparare a uno dei più odiosi crimini del periodo coloniale è prevedibilmente scaduto qualche giorno fa senza che nessuna azione sia stata adottata dal governo di Londra. Il caso riguarda la sorte dell’arcipelago delle Chagos, nell’Oceano Indiano, dove negli ultimi cinque decenni si è consumata, per mano di Gran Bretagna e Stati Uniti, la distruzione di un intero popolo in aperta violazione del diritto internazionale.

Un nuovo fronte di scontro sta alimentando le polemiche in questi giorni tra il presidente americano Trump e l’apparato di potere negli Stati Uniti. Oltre al conflitto in atto sulla questione dell’impeachment, riflesso delle divergenze attorno ai punti cardine della politica estera USA, e sul ruolo della prima potenza del pianeta in Medio Oriente, a cominciare dalla Siria, continuano a esserci scintille circa i recenti provvedimenti di grazia decisi dal presidente a beneficio di alcuni militari condannati per crimini di guerra.

Con una mossa insolita, anche se non senza precedenti, il colosso del settore automobilistico General Motors (GM) mercoledì ha presentato una denuncia davanti a un tribunale federale degli Stati Uniti contro Fiat Chrysler (FCA), accusando la compagna italo-americana di avere corrotto il sindacato UAW (United Auto Workers), al fine di attuare una strategia contrattuale sfavorevole al proprio concorrente sul mercato d’oltreoceano. L’ex “CEO” di FCA, il defunto Sergio Marchionne, avrebbe autorizzato direttamente lo schema collusivo che, in sostanza, ha consentito alla sua compagnia di ottenere vantaggi finanziari e organizzativi attraverso un maggiore sfruttamento della forza lavoro, assicurato dalla stretta collaborazione con i vertici sindacali.

1 - Nessuna "rinuncia" in caso di coercizione è valida; non è un'espressione di libero arbitrio ed è viziato dalla nullità, legalmente e materialmente. Le dimissioni non sono valide quanto l'atto che le forza è illegale.
2 - Se un Presidente è costretto a lasciare il potere da forze militari o paramilitari, è un colpo di stato.
3 - I dittatori si sono sempre autoproclamati, non hanno voti o sostegno popolare, anche se cercano sempre di mascherarsi come legittimi.
4 - Evo non ha lasciato il suo paese, è stato protetto da un governo progressista che ha concesso asilo al primo Presidente indigeno d'America, salvandolo da una persecuzione razzista e fascista in cui hanno persino distrutto la sua casa e in cui hanno offerto migliaia di dollari per la sua cattura, con l'ovvio scopo di ucciderlo. Il colpo di stato fascista ha fallito nel suo obiettivo di porre fine alla vita del leader popolare e del legittimo presidente della Bolivia, Evo Morales.


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