di Elena Ferrara

Roh Moo-hyun, presidente della Corea del Sud, ha deciso di attraversare il confine in direzione del Nord a piedi. Si è avvicinato a piccoli passi verso il 38° parallelo. Ha superato una fascia bianca segnata nel grigio dell’asfalto ed é poi stato risucchiato dal servizio d’ordine e dai diplomatici nordisti. Destinazione, il viaggio verso Pyongyang per il vertice con il collega Kim Jong-il. Si tratta di una nuova tappa epocale perché si è - a partire dagli anni Cinquanta quando si raggiunse un armistizio tra i due paesi - ad una fase che potrebbe far scattare ulteriori soluzioni di carattere distensivo. L'incontro attuale avrà an?he lo scopo di “espandere ? sviluppare le relazioni” tra i due paesi sulla base di quella Dichiarazione congiunta che fu firmata il 15 giugno del 2000 dal leader nordco??an? Kim Jong-il ? dall'allora Presidente sudcoreano, Kim Dae-jung. Pyongyang ha deciso di andare al tavolo della trattativa rivelando alcuni segni di ???rtur?. In particolare ??cetta di fornire un elenco ??mpleto di tutti i suoi programmi nucleari e di smantellarli entro la fine dell’anno. E se ciò avverrà an?h? gli Stati Uniti hanno promesso di prendere in ??nsid?r?zione un Trattato di ???? formale. Bush, in merito, h? detto ?h? s??à disposto ad ?ffrir? un nuovo “????rd? sulla sicurezza” se i coreani del Nord mant?rranno fede alle promesse di disarmo. Ora Kim Jong II ? Roh ???-h?un trovano sul tavolo delle trattative non solo i dossier preparati dalle loro Cancellerie, ma anche una serie di documenti inviati dal Dipartimento di Stato degli Usa. Tutto relativo a proposte che dovrebbero portare ad eliminare quella cosiddetta “frontiera di ghiaccio” che divide i due paesi eliminando, nello stesso tempo, quel clima di odio che caratterizza pur sempre le relazioni tra il Nord e il Sud. Al tavolo di Pyongyang si affrontano anche i problemi relativi agli stanziamenti offerti da Seoul per incrementare la collaborazione con il Nord e che dovrebbero salire il prossimo ann? ? 750 miliardi di won (600 milioni di ?uro). Una “manovra”, questa, messa in atto an?h? ??? venire incontro ?ll? grosse difficoltà di quella disastrata ???nomia del Nord caratterizzata anche da un? cronica crisi alimentare aggravatasi ??r le inondazioni ?h? hann? imperversato in agosto causando vittime e lasciando 100.000 persone senzatetto. Una situazione che i nordisti ammettono apertamente dichiarando ?h? le piogge torrenziali hann? “provocato perdite materiali colossali, ciò ?h? si è tr?dotto in difficoltà senza precedenti ??ll? vita della popolazione ? nello sviluppo ???nomico”.

Seoul comprende quindi di trovarsi al tavolo di una trattativa che vede il Nord più che mai bisognoso di aiuto. E non è un caso se la stampa del sud proprio in queste ore ricorda che a metà degli anni Novanta, vi ?r? stata nell? Corea del Nord, in seguito ad alluvioni disastrose, un? carestia ?h? - secondo organizzazioni umanitarie - aveva causato tra 800.000 ? due milioni di vittime.

Dieci anni dopo, Pyongyang dipende ancora in larga misura dagli aiuti alimentari dall'estero ??r nutrire i suoi 23 milioni di abitanti. Ma nonostante le gravi difficoltà sul piano economico il governo nordista registra ancora un marcato isolamento internazionale. Si trova ancora in quella lista degli stati canaglia e in quella graduatoria “nera” stilata dalla Comunità internazionale. Restano, comunque, aperte alcune porte per il processo distensivo. In particolare c’è quella fase di dialogo costruttivo ? sei (????? del Nord, Corea del Sud, Stati Uniti, Giappone, Russia ? Cina) ? c’è, soprattutto, quella «politica del sorriso” avviata il 13 febbraio del 2007 ?h? ha accompagnato i piani di smantellamento del programma nucleare militare nordcoreano in ??mbi? di aiuti economici.

E nel contesto della distensione nell’intera penisola c’è anche stato quel 17 maggio del 2007, che ha visto lo storico ripristino delle comunicazioni ferroviarie tra Nord ? Sud, salutato ??m? l'inizio di una nuova fase ??r il ??rcorso di riavvicinamento. Fu in quel giorno - erano le 12,17 (ora locale) - che per la prima volta un treno si mosse su quei binari che erano considerati morti, inaugurando il tragitto della storia. Fu il primo convoglio in 56 anni ? varcare con passeggeri ? bordo il 38 parallelo, collegando il Sud ? il Nord partendo dalla stazione di Munsan ??? ???bon tra fuochi d'artificio, sventolio di bandiere ? rulli di tamburi.

La speranza di queste ora è che il vertice tra Kim Jong-il ? Roh Moo-hyun permetta di riunire ciò ?h? è stato diviso. Tenendo conto che da una ??rte ? dall'altra del 38 parallelo la vita, in questi ultimi 54 anni, è andata avanti. La speranza è che dal lessico politico e diplomatico siano ora cancellate quelle espressioni che definiscono la linea di confine come “frontiera di ghiaccio” e “muraglia dell’odio”. Il gesto del presidente sudista di attraversare a piedi la cortina di ferro dell’Asia può essere un segno da non sottovalutare. Anche per il fatto che Seoul ha sempre bisogno di manodopera a buon mercato e dal Nord, in tal senso, potrebbero arrivare seri “rinforzi”. Ci sono poi alcuni politologi sudisti che sostengono che la questione della Corea del Nord potrebbe essere risolta convincendo i dirigenti di Pyongyang a mantenere ferme le linee del regime comunista, ma inserendo - come avvenuto in Cina - elementi di mercato…

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