Cinque gol a uno. Questo il verdetto sul campo del derby della madonnina che incorona l’Inter di Inzaghi signora di Milano, dopo che per la quinta volta consecutiva ed in tre competizioni diverse, sconfigge il Milan e getta nell’angoscia la dirigenza rossonera che non si capacita come Pioli non riesca a capire mai cosa fare quando incontra Inzaghi.

 

Dunque l’Inter, con 4 vittorie su 4 partite giocate, 13 gol fatti e uno subito, è prima in classifica a punteggio pieno, ovvero con 12 punti, due avanti alla Juve che segue. Giornali e opinionisti spiazzati più di Maignan sul rigore di Chalanoglu. La settimana precedente al derby a dire che il Milan era favorito perché squadra europea, perché aveva messo sotto la Roma con quattro gol. L’Inter aveva fatto lo stesso con la Fiorentina, ma nessuno sembrava ricordarlo. E giù a magnificare Loftus-Ceeck, che però nel derby non l’ha vista mai. Quindi a considerare Pulisic un ecatombe, ma anche lui non la struscia. Allora c’è Leao, mentre Thuram non segna. E invece Thuram sfascia San Siro. Tutta la settimana a dire che Frattesi avrebbe dovuto sostituire Mikitaryan, ma l’armeno segna due gol, fa un assist proprio a Frattesi ed è il migliore dell’Inter.

Insomma il breviario delle previsioni e dei pronostici dell’universo mediatico pallonaro ha dato il peggio di sé. Con cinque gol e per la quinta volta nel 2023 l’Inter ha sconfitto il Milan, anzi asfaltato è il termine più attinente. Una Inter schiacciasassi, crudele e cinica, forte nei duelli individuali e nella tenuta psico-fisica, nello schieramento in campo oltre che nei suoi interpreti. Nemmeno uno dei rossoneri ha superato nelle valutazioni il suo avversario diretto. Pioli, che non ha mai capito come contenere la squadra di Inzaghi, ha offerto di nuovo il peggio di sé ricordando che nei primi 4 minuti il Milan aveva più possesso palla, ripetendo coì quanto già detto all’ultimo derby perso, solo che i minuti erano 7.

In attesa che qualcuno avverta Pioli circa la durata delle partite e lo induca a non ignorare il senso del ridicolo, viene in mente la storiella che raccontava un allenatore argentino. Il quale si diceva certo di aver schierato la squadra con il miglior posizionamento possibile e la migliore tattica ma che purtroppo l’arbitro guastava tutto perché ad un certo punto fischiava l’inizio della partita.

La Juventus torna al suo, ovvero a vincere e a farlo con qualche irregolarità palese, ma come che sia a vincere. La Lazio, che può giustamente recriminare per l’errore del guardalinee, ha molto da rimproverarsi sull’andamento della gara. Sembra che la bella vittoria di Napoli sia stato solo un appuntamento con la tradizione di questo 2023, non il segnale di partenza.

Il Napoli, dal canto suo, sembra togliere qualche merito ai laziali, visto che a malapena riesce a riacciuffare il pareggio con il Genoa (2 a 2).

La Roma, che si trovava in zona retrocessione, riscopre il valore di Dybala e sistema con 7 gol la pratica Empoli, spaesato, piegato e assente dal campo già alla fine del primo tempo. Non proprio un test probante, davvero l’Empoli è stato un tenero topolino per le fauci della Lupa capitolina.

Il risultato a sorpresa lo regala la Fiorentina, che batte l’Atalanta (3 a 2), altra compagine sempre col vento mediatico in poppa, mentre tra Cagliari e Udinese finisce zero a zero. In attesa di Verona-Bologna e Salernitana-Torino, registriamo il sorprendente Frosinone edizione 2023 che batte anche il Sassuolo (4 a 2) ed è con sette punti come Napoli e Fiorentina e adesso Roma, mentre il Lecce (quarta in classifica con 8 punti) pareggia (1 a 1) sul campo del Monza. I tempi delle partite vengono dilatati come se non ci fosse un domani. Decisioni ridicole di una direzione politica ridicola applicate da arbitri non sempre sufficienti. Benvenuti sulla giostra.

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