di Fabrizio Casari

A dieci giornate dalla fine, il campionato continua a riservare poche sorprese. Il Milan, superata anche la Juventus, mantiene stretto il suo vantaggio di punti sull’Inter. Il gol di Gattuso ha definito con chiarezza la rabbia agonistica dei rossoneri, che sentono il fiato sul collo dei nerazzurri, ed ha anche inviato un messaggio chiaro a chi insegue: non ci pensiamo per niente a mollare proprio sul più bello. Perché appaiono sempre più importanti quei cinque punti che separano la prima dalla seconda, soprattutto quando dovranno misurarsi tra tre settimane in un derby che si annuncia decisivo.

Ma la vittoria del Milan porta con sé anche un altro verdetto: l’uscita della Juventus dalla zona Champions. La partita non è stata bella, ma agonisticamente giocata con grande furore. Ma la differenza tra le due compagini è apparsa chiara. Ed è di scarso rilievo il fatto che il gol milanista sia stato soprattutto una grande papera di Buffon, perché si è vista in campo una Juventus incapace di tirare in porta una sola volta in porta durante tutto l’arco della partita. Non sono servite le buone e le cattive maniere; non sono bastati gli appelli e i rimproveri. La Juventus paga il fatto di non avere una compagine in campo, in tribuna e in società all’altezza della sua storia e delle sue ambizioni. Ovvio che i tifosi chiedano l’esonero di Del Neri, ma non avrebbe molto senso, ora, se non per prendere subito l’allenatore “top” cui affidare un progetto, prima ancora che una squadra. Altrimenti meglio aspettare Giugno.

L’Inter, obbligata a vincere comunque per non perdere di vista le luci posteriori della locomotiva Milan, ha asfaltato il Genoa per 5 a 2. Nonostante il primo tempo si sia chiuso in vantaggio per i grifoni, grazie al fatto che i nerazzurri avevano lasciato la testa negli spogliatoi, la ripresa ha visto l’immediato cambio di rotta. Alla fine, la lezione è questa: se hai in squadra un calciatore come Eto’o, puoi anche permetterti il lusso di giocare 45 minuti su 90. Il fuoriclasse camerunense in un quarto d'ora sdraia il Genoa con le sue prodezze, firmando tra l’altro il 3 a 1 dei nerazzurri con un gol semplicemente pazzesco.

Il Napoli perde ulteriori due punti al cospetto delle milanesi, pareggiando in casa con il Brescia. Mazzarri viene espulso per proteste causa un mancato rigore per i partenopei e questa è la notizia più saliente dell’incontro. Villareal e Milan sembrano aver spento la cenere che covava sotto il Vesuvio. La Roma, grazie ad un rigore nel finale, riesce ad avere ragione del Lecce, portando a casa tre punti che non dicono niente di diverso da quanto detto fino alla  vigilia. I problemi sono rimasti intatti, ma almeno la classifica si muove.

La Lazio s’impone all’Olimpico contro il Palermo del neo arrivato Serse Cosmi. L’allenatore nuovo non fa una squadra nuova, a maggior ragione se il ruolo prefissato è quello del traghettatore; sarà infatti compito di Gasperini quello di sedersi sulla panchina rosanero per il prossimo anno. L’ex-allenatore del Genoa, nonostante le smentite di prammatica, ha già firmato l’accordo con Zamparini.

Gasperini è un ottimo tecnico, ma non si capisce se sia stato scelto solo per questo o, anche, per essere uno dei pochi in circolazione che Zamparini non ha ancora assunto e licenziato. E se Delio Rossi ha dovuto lasciare il Palermo, probabilmente anche Di Carlo dovrà lasciare Genova, sponda Samp. La sconfitta dei doriani contro il Cesena sembra essere stata decisiva per una decisione in tal senso. Anche qui, non si capisce come si possa pensare di vendere Cassano e Pazzini e chiedere poi all’allenatore un cammino di successi.

La Fiorentina schianta il Catania con una doppietta di Mutu e un gol di Gilardino. Al Catania non basta aver chiamato Diego Simeone sulla sua panchina; aprire un supermercato estero serve a poco se poi si acquistano giocatori più adatti alla serie cadetta. Il Bologna raggiunge il pareggio in zona Cesarini, contro un Cagliari che, obiettivamente, avrebbe meritato i tre punti e tra Chievo e Parma finisce a reti inviolate. Un risultato che fa comodo a entrambe. L’Udinese, da parte sua, continua a vincere e a guadagnare posizioni in zona Europa League. La vittima di ieri è stata il Bari, che anche senza Ventura non pare ritrovare motivazioni e qualità tecniche per riprendersi. Il miracolo dell’anno scorso è già stato archiviato nel faldone delle nostalgie.

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