di redazione

Dopo la pausa per la Nazionale, il Campionato ritorna con una sorpresa inaspettata per la Juventus. Oltre al nuovo Napoli made in Madrid, alla lista delle concorrenti credibili si aggiunge l'Inter di Mazzarri. Nel derby d'Italia più bello ed emozionante degli ultimi anni, i nerazzurri tengono testa agli undici di Conte con un carattere che non si vedeva dai tempi di Mourinho. Alla fine è 1-1, dopo un botta e risposta nel giro di due minuti: prima il vantaggio interista su inserimento di Icardi (quarto gol alla Juve in tre partite), poi il pareggio di Vidal con una magia nello stretto.

Nessuno ad agosto avrebbe mai pensato che l'Inter potesse giocarsela a questi livelli. La rosa non sembrava abbastanza competitiva per impensierire la Juve, ma a quanto pare la cura del tecnico toscano sta dando i suoi frutti. L'organizzazione di gioco è tutt'altra cosa rispetto all'anno scorso: la squadra è compatta e sa ripartire in velocità, anche grazie a giocatori risorti in stile Lazzaro come Nagatomo, Jonathan e Alvarez. I bianconeri rispondono con le solite armi: pressing alto e aggressività, interpretando in modo diverso ma altrettanto efficace lo stesso modulo degli avversari (il 3-5-2).

Alla bella partita di sabato pomeriggio il Napoli risponde in serata con una prestazione impressionante contro l'Atalanta. I bergamaschi sembrano i trecento greci di Leonida alla Termopili: resistono eroicamente (tutti indietro, non attacca nessuno), ma alla fine vengono travolti dai Persiani-napoletani, che per l'occasione sfoggiano l'elegantissima tenuta mimetica. I marcatori sono i due gioiellini arrivati in estate dal Real Madrid, Higuaìn e Callejòn (al terzo gol in tre partite). Gli azzurri di Benitez continuano così nella marcia a punteggio pieno e già guardano il resto della classifica dall'alto.

Manca invece l'occasione di centrare il terzo successo la Fiorentina, che si fa raggiungere sull'1-1 all'89esimo dal Cagliari. La squadra di Montella si porta a quota 7 insieme a Inter e Juve: poco male, sennonché Gomez si procura una distorsione con parziale lesione a un legamento del ginocchio destro (stop di due mesi), Cuadrado si lussa una spalla e Pizarro si fa espellere. Non esattamente una giornata fortunata.

Altro pareggio al cardiopalma quello fra Torino e Milan, giocato sabato sera. I granata vanno in vantaggio meritatamente per 2-0 , ma vengono raggiunti nel finale dai rossoneri, che evidentemente possono contare su intercessioni divine. In questo caso, oltre alla dea Fortuna, anche il dio Kronos.

La prima aiuta una pallaccia malamente ciabattata da Muntari a prendere uno spin improbabile per poi infilarsi lemme lemme all'angolino. Il secondo decide, insieme all'arbitro, che la partita deve durare finché il Milan non pareggia: quando Balotelli segna il rigore del 2-2 è il 97esimo. Viene da chiedersi se, in caso di sconfitta, Milanello avrebbe fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea.

A chiudere il programma domenicale, una serie d'incontri pomeridiani poco emozionanti, seguiti in serata dal derby della Lanterna. La partita più interessante fra quelle disputate alle 15 è Lazio-Chievo. I biancocelesti s'impongono con un 3-0 netto, maturato già nel primo tempo. La reazione alla doppia batosta arrivata in poche settimane dalla Juve non si fa attendere, ma gli uomini di Petkovic devono attendere avversari meno incerti in difesa prima di fissare i target di quest'anno, dopo un mercato estivo deludente soprattutto per quanto riguarda il reparto d'attacco.

In fondo alla classifica, Catania e Sassuolo rimangono a zero punti. I siciliani vengono superati 2-0 dal Livorno (doppietta di Paulinho), mentre i ragazzi di patròn Squinzi si fanno battere con lo stesso risultato dal Verona, già alla seconda vittoria stagionale.

Nel posticipo di Genova i rossoblù viaggiano in aquaplaning sulla Samp, demolita per 3-0. Marassi è allagato da ore di pioggia, ma il rischio rinvio è sventato a pochi minuti dall'inizio della partita. Con il trionfo nella stracittadina ligure, il Genoa riesce a muovere finalmente la classifica (che fin qui segnava un misero zero), lasciandosi dietro i cugini blucerchiati, fermi a quota 1. Da segnalare la ciliegina di Lodi su punizione.  


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