di redazione

Vincere e stravincere non sono sinonimi, e proprio in quel prefisso si misura la sorpresa di Juve-Roma. I bianconeri hanno stravinto. Non solo nel risultato - un 3-0 secco che va quasi stretto alla Vecchia Signora - ma soprattutto nella tenuta atletica e nell’organizzazione tattica. Gli uomini di Conte si laureano così campioni d’inverno e incrementano a 8 punti il proprio vantaggio sui giallorossi, che rimangono in seconda posizione.

La chiave strategica della partita è il gioco sulle fasce, che Conte riesce a blindare a mo’ di cassaforte. Gervinho da una parte e Ljajic dall’altra devono lottare per tutta la partita contro i raddoppi costanti dei difensori juventini, che non concedono mai un metro di troppo ai velocisti giallorossi. Privata dei suoi polmoni laterali, con un Totti in serata difficile (effetto panettone?) e senza una punta di ruolo in mezzo all’area (nella ripresa entra Destro, ma fra Barzagli e Chiellini non tocca palla), i capitolini smarriscono completamente la strada dell’attacco. Fatta eccezione per una palla gol costruita e sprecata nei minuti iniziali, la Roma non riesce mai a rendersi pericolosa dalle parti di Buffon.

Conte svela così il segreto per battere la squadra di Garcia, imbattuta fino a domenica sera: non lasciarle un solo centimetro per scatenare il contropiede e limitare al minimo i falli nei pressi dell’area. Quando devono affrontare una difesa schierata, i giallorossi incutono molta meno paura. Se a questo si aggiunge un De Rossi in versione Zeman - prima si perde Tevez in area consentendo l’assist a Vidal per il primo gol, poi nella ripresa travolge Chiellini facendosi espellere - e il gioco è fatto.

La Roma (41 punti) si fa così rosicchiare 3 punti sia dal Napoli (a quota 39) sia dalla Fiorentina (36), vittoriose rispettivamente 2-0 sulla Sampdoria e 1-0 sul Livorno. Gli azzurri passano con una doppietta del belga Mertens e si avvicinano a -2 dal secondo posto, mentre per i blucerchiati (non fortunatissimi: 3 pali nella ripresa) si tratta della prima sconfitta nell’era Mihajlovic. I viola prevalgono nel derby toscano con un colpo di testa del difensore argentino Rodriguez, ma il ginocchio di Pepito Rossi fa ancora crack: lesione e campionato finito.

Perde terreno anche l’Inter, che alla fine di una partita da noia assoluta viene battuta da una prodezza di Klose ed evidenzia una crisi di mezzi tecnici e corsa invece notevoli nei primi tre mesi del campionato. Mazzarri, del resto,  ci mette del suo, riproponendo un centrocampo statico. Peraltro il tecnico toscano non ha nemmeno fortuna con gli arbitri e anche nella circostanza lo si vede. Reja, invece, torna all’Olimpico vincendo e questa era certamente la notizia che lo strambo Lotito si aspettava.

Subito dopo il quartetto di testa, il Verona batte 3-1 l’Udinese (doppietta di Toni) e sale a 32 punti, mentre il Torino (settimo a quota 25) perde terreno facendosi battere 3-1 dal Parma. Si salva il Milan del quasi-ex Allegri, che batte 3-0 in casa l’Atalanta e si porta a 22 punti.

In coda alla classifica, il Catania rialza la testa battendo 2-0 il Bologna, ma rimane ultimo in classifica. Cade il Sassuolo a Genoa (2-0), creando un vero e proprio ingorgo nella lotta per non retrocedere. Chiude il quadro lo 0-0 inutile fra Chievo e Cagliari.  




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