La seconda giornata del campionato propone alcune conferme e una sorpresa. Le conferme riguardano Inter, Roma, Lazio, Napoli, mentre la sorpresa è fondamentalmente una: la Juventus.

Se partiamo in ordine di classifica troviamo subito la vittoria per 3 a 1 dell’Inter a Verona. Significativa sotto almeno due aspetti: il primo è che è maturata dopo esser andata sotto di un gol a causa di uno sciagurato passaggio di Handanovic a Brozovic ma sbagliando la misura del passaggio. Il secondo dato è che se riguardo i 4 gol al Genoa tutti si chiedevano quanto fosse forza dell’Inter e quanto debolezza dei grifoni, quella al Bentegodi non può certo essere letta come una passeggiata di salute. Gli scaligeri corrono, pressano e menano per tutto il campo; è una squadra fisica con buona tecnica e capacità di occupare il campo e passare a Verona non sarà semplice per nessuno. Menzione particolare per il neoacquisto Correa, voluto fortemente da Simone Inzaghi: entra e segna una doppietta, con uno spettacolare colpo di testa ed una rasoiata da fuori area. Nemmeno nei sogni la realtà diventa così bella. Correa sarà un'arma importante per l'attacco nerazzurro e Inzaghi avrà problemi di abbondanza in avanti, ma tutta di qualità.

 

Molto più agevole per la Roma che ha passeggiato sulla Salernitana. I giallorossi, per dirla con il loro tecnico, sebbene abbiano giocato un primo tempo non certo esaltante, mai hanno dubitato di poter vincere il match. Del resto, Mourinho sa trasmettere come pochi autostima ed auto convincimento dei propri mezzi e sarà proprio l’allenatore portoghese che si rivelerà il fuoriclasse giallorosso per questa stagione.

Altrettanto scontata la vittoria della Lazio, anche se non erano previsti i sei gol con i quali ha asfaltato lo Spezia. I biancocelesti hanno mantenuto le caratteristiche della squadra voluta da Inzaghi ma hanno aggiunto un ulteriore livello di imprevedibilità con Sarri. E’ invece lo Spezia che non somiglia nemmeno da vicino a quello allenato da Italiano.

Che adesso allena la Fiorentina, che sembra proprio giovarsi della voglia di giocare un bel calcio che caratterizza il suo allenatore. Batte il Torino per 2 a 1 in quello che può essere definito quasi uno scontro diretto, almeno sotto l’aspetto delle ambizioni di classifica.

L’Atalanta, che pure s’immaginava dovesse fare un boccone del Bologna, si è schiantata contro il muro alzato dai felsinei e il pareggio a reti inviolate la vede scendere di due punti sul gruppone di testa, mentre l’Udinese, dopo aver rimontato la Juve alla prima giornata, stavolta bistratta il Venezia con un rotondo 3 a 0.

Ma veniamo al risultato eclatante della giornata, quello che ha visto un gagliardo Empoli affondare la Juventus. I giornalisti in maglia bianconera e alcuni simpatizzanti d’ufficio, hanno rivolto commenti, acidi all’indirizzo del fuoriclasse portoghese appena accasatosi con Manchester United, indicando in Ronaldo un corpo estraneo del quale non si sarebbe sentita la mancanza. Dimenticando però che gli oltre 35 gol realizzati dal portoghese non solo permettevano una classifica migliore, ma coprivano anche molti dei difetti della Juventus, che dall’addio di Marotta non ne ha più azzeccata una sul mercato, sia in entrata che in uscita. Fatto sta che appena resasi orfana di Cristiano Ronaldo, la compagine bianconera è sembrata non riuscire a trovare gol, meccanismi di gioco e spensieratezza. Visto che tutti lo scorso anno incolpavano Pirlo, così come tutti si dicevano convinti del successo di Allegri, il rischio di trovarsi a commentare già 5 punti in meno alle capolista rischia di trasformare rapidamente la fame di riscossa in minestra riscaldata.

 

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