di Roberta Folatti

Il circo che cambia la vita

La notizia è di un paio di giorni fa, un ragazzino rumeno che viveva in una zona dismessa di Sesto San Giovanni è morto carbonizzato in un rogo causato da alcune candele, usate per illuminare quelle stanze in disuso. Era in Italia con suo fratello, si alzava ogni mattina alle cinque per andare a chiedere qualche euro agli automobilisti di passaggio. Un fatto del genere impressiona in modo particolare se si è appena usciti dal film Parada, che ha come protagonista un gruppo di bambini rumeni, i cosiddetti boskettari, che vivono da randagi nelle fogne e nei canali di Bucarest.
Primo lungometraggio di Marco Pontecorvo, figlio del mitico Gillo, l’opera ha ottenuto dieci minuti di applausi e una standing ovation dal pubblico del Festival di Venezia. Peccato che una volta giunto nelle sale, il film risulti abbastanza disertato: forse l’idea di una storia ambientata tra povertà e degrado non attira granchè. Ma “Parada” non è affatto pesante, ha ritmo e narra una vicenda molto coinvolgente. I ragazzi emarginati vengono descritti senza alcuna retorica o pietismo, con le loro ombrosità, le debolezze, i momenti di aggressività. Alla fine però sono pur sempre bambini e il loro nucleo incontaminato viene a galla in modo commovente.
Il clown franco algerino Miloud Oukili, non si fa scoraggiare dalle prime reazioni dei piccoli senzatetto. Da principio in loro vince la diffidenza, sono insospettiti dai suoi tentativi di avvicinamento. Quei bambini non sono abituati alle attenzioni benevole degli adulti, normalmente sono invisibili e non di rado finiscono nelle grinfie di persone senza scrupoli, che li sfruttano nel modo più bieco. Ma con pazienza e ostinazione, dormendo persino dentro le fogne insieme a loro, Miloud conquista la fiducia e la stima del gruppo. Il clown, che molti prendono per matto, e quei piccoli diseredati condividono l’amore per la libertà. Tanti di loro sono fuggiti dagli orfanatrofi, preferendo una vita randagia a quel crudele imprigionamento.
Frequentando Miloud i bambini imparano il rispetto, prima di tutto verso se stessi. La storia è vera: cominciata nel 1992, ha avuto esiti sorprendentemente positivi. Grazie all’impegno del clown franco-algerino e di alcuni assistenti sociali illuminati è nata la fondazione Parada che negli anni ha tolto dalle strada quasi mille bambini, dando vita a una compagnia circense che fa spettacoli in tutta Europa. Il lieto fine, nel film e nella realtà, per una volta non è consolatorio ma frutto del lavoro duro, testardo, insensibile alle critiche, di un gruppo di persone coraggiose, che non si sono fermate nemmeno di fronte agli ostacoli posti da funzionari corrotti e autorità incapaci.

Parada (Italia, Francia, Romania, 2008)
Regia: Marco Pontecorvo
Sceneggiatura: Marco Pontecorvo, Roberto Tiraboschi
Fotografia: Enzo Carpineta
Costumi: Sonu Mishra
Cast: Jalil Lespert, Gabriel Rauta, Evita Cerri, Robert Valeanu, Cristina Nita, Iulian Bucur





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