di Roberta Folatti

Un ping pong di affetti nel nuovo film di Ozpetek. E’ di nuovo una famiglia particolare quella messa sotto i riflettori da Ferzan Ozpetek, una famiglia dove i legami non sono di sangue ma di amicizia, comunanza, amore, solidarietà affettuosa. Dopo “Le fate ignoranti” in cui un gruppo di persone si isolava fieramente nel proprio piccolo universo “protetto”,Saturno contro è una vivida istantanea di un minuscolo atollo di umanità che riesce a rintuzzare e contenere conflitti, diversità, aspettative eccessive senza perdere i contatti col mondo esterno.

Il polo attrattore della compagnia è Davide, scrittore non molto loquace ma dallo sguardo penetrante, che vive in una grande casa col giovane compagno Lorenzo. Intorno a loro gravita il gruppo degli amici, quelli di vecchia data e gli “arrivi” più recenti, tutti consapevoli di appartenere a una irrituale ma unita famiglia in cui più ancora che accettarsi a vicenda, si condivide.

Questa è forse la parola chiave del film, densa di significato per il suo autore - condividere. Emozioni, cambiamenti, percorsi contradditori.
Ciascun componente del gruppo, per quanto chiuso di carattere o restio a decifrare se stesso, sente il bisogno, che diventa anche un dovere, di spartire con gli altri i propri sentimenti, belli o brutti che siano, leali o velati di ambiguità. Così quando nella coppia più tradizionale, interpretata da Margherita Buy e Stefano Accorsi, si insinua la presenza di un’altra donna, il problema è di tutti e ognuno lo affronta in base alla sua personalità. Lorenzo ci soffre, ne viene ferito, la traduttrice turca abituata a “impicciarsi” va addirittura a conoscere l’amante, Davide da capo carismatico quale è incita l’adultero a una maggiore lealtà matrimoniale.

Tra una cena, una seduta antifumo tenuta dalla psicologa del gruppo, un weekend nella villa decadente a picco sul mare, la “famiglia” celebra i suoi piccoli riti sino a quando un evento drammatico, inaspettato, crudele non sconvolge la vita di tutti. Lorenzo, il più sensibile, il più dedito alla cura delle relazioni fra i diversi amici, si ammala gravemente, viene ricoverato in ospedale e i corridoi di quel luogo asettico diventano un ricettacolo di emozioni, sguardi, confidenze, paure mai affrontate, rancori finalmente sciolti.
Ozpetek appiccica la macchina da presa ai volti dei suoi personaggi, non li molla mai, mettendo in risalto la bravura degli attori.

Si fa notare anche Ambra Angiolini, la sua interpretazione di una donna piena di insicurezze, che si definisce sfigata e si cura con ogni sorta di pasticca o con lunghe piste di coca, è azzeccata: malgrado una buona dose di urtante sovraeccitazione, connaturata col suo personaggio, non riesce a risultare antipatica.

Il titolo del film si riferisce ai destini di alcuni dei protagonisti, costretti a lottare contro un influsso astrale non precisamente favorevole, ma alla fine il vero antidoto alla malasorte sarà la compatezza del gruppo, che si stringe intorno a Davide (Pierfrancesco Favino), facendogli sentire la forza degli affetti sicuri. Il ping pong comunitario che riempie la penultima scena del film, rinsaldando la vicinanza tra Davide e gli altri, rappresenta una bella immagine.
Un po’ commedia, un po’ melò, l’ultima fatica di Ozpetek – che dichiara di subire l’influenza di film come “Femmina folle”, “La mia Africa” e “Ludwig” – merita un paluso, anche se nella sceneggiatura non tutto torna perfettamente e qualche personaggio minore sembra messo lì senza una vera ragione (ad esempio i figli della coppia in crisi).

Comunque consola vedere un film che sfiora questioni importanti e attuali (il vuoto giuridico in caso di coppia non sposata, e per giunta gay, di fronte a una malattia e alla morte, la possibilità di accanimento terapeutico) in testa alle classifiche italiane di incassi, almeno per una settimana.

Saturno contro (Italia, 2006)
Regia: Ferzan Ozpetek
Musiche: Neffa
Cast: Pierfrancesco Favino, Margherita Buy, Stefano Accorsi, Luca Argentero, Sierra Yilmaz, Isabella Ferrari, Ambra Angiolini
Distribuzione: Medusa






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