di Bianca Cerri

Da un recente sondaggio risulta che negli Stati Uniti ci sono 1600 radio e un numero infinito di stazioni televisive locali che diffondono il verbo del Signore 24 ore su 24. L'audience è enorme: 141.000 milioni di ascoltatori, molti dei quali partecipano anche alle conventions cristiano-fondamentaliste che si tengono in diversi stati americani durante tutto l'arco dell'anno.
Uomini e donne vestiti elegantemente e con tanto di regolamentare croce d'oro al collo, fanno la fila per assistere agli eventi mondani organizzati dai tele-predicatori e ricevere dal loro pastore un segno di benevolenza. La festa raggiunge il culmine quando qualche anziana miliardaria si getta a terra gridando di essere appena guarita dal tumore al seno. (Il rito ha infinite varianti, ma sembra che il tumore al seno funzioni meglio - ndr). Le miracolate hanno in genere tra 70 e 75 e li dimostrano tutti.

di Carlo Benedetti

Nel continente eurasiatico si registrano processi d'assestamento contraddittori e niente affatto lineari. Ma per due capitali strategiche una cosa è certa: Mosca guarda oltre la catena degli Urali e Pechino tenta di raggiungerla attraversando le lande siberiane. Ed entrambi i Paesi sanno che mentre l'Asia è in pieno boom economico, l'Europa rischia di perdere valore strategico, vulnerabile com'è all'ondata del cambiamento. Di conseguenza prende forma un disegno geoeconomico che segna l'inizio di un nuovo modo di pensare e guardare ai processi politici dei continenti interessati. Tutto è cominciato con lo storico viaggio di Gorbaciov in Cina nel 1989, con le riforme politiche in Russia degli anni '90, con il boom economico in Cina, con quei quindici patti firmati nell'aprile del 1996 da Eltsin e Jiang Zemin per rafforzare i legami, il commercio e gli scambi economici.

di Carlo Benedetti

Mirek Topolanek Nella Repubblica Ceca - e nella sua specifica collocazione geopolitica - si cambia stagione. Vanno in archivio le tante propagandate "Duemila parole" del 1968; si dimenticano i buoni propositi della "Primavera di Praga" relativi ad un "socialismo dal volto umano". Ora tutto si azzera e tutto cambia in un clima di svilimento politico. Perché le elezioni dei giorni scorsi (otto milioni alle urne) segnano una vera e propria svolta a destra della giovane repubblica nata il primo gennaio del 1993 con il distacco dalla Slovacchia e la conseguente dissoluzione della Cecoslovacchia.

di Bianca Cerri

George Bush ha saputo della strage di Haditha leggendo la notizia sul giornale. Ovviamente la cosa l'ha molto colpito perché ignorava completamente che, dopo l'arrivo del terzo battaglione dei marines nella città irachena, i civili avevano iniziato a morire come mosche. Quello che ora lo preoccupa non sono tanto i bambini straziati, ma le eventuali polemiche sulla scarsa attenzione degli americani alla sicurezza degli iracheni. Il presidente degli Stati Uniti teme anche che qualcuno possa strumentalizzare la storia di Haditha ritirando fuori le voci sulle torture ad Abu Ghraib o paragonando Haditha a My Lai, dove il 15 marzo del 1968 l'esercito USA sterminò 600 civili inermi. In entrambi i casi, si è trattato di "tragiche fatalità" e qualunque persona ragionevole capirebbe da sola che in guerra incidenti del genere sono inevitabili…

di Lidia Campagnano

E adesso a Peter Handke, forse il più grande scrittore contemporaneo in lingua tedesca, viene letteralmente tolto dalle mani il premio Einrich Heine: la città di Dusseldorf preferisce non celebrare uno dei riti culturali più prestigiosi per la Germania piuttosto che rendere omaggio all'autore austriaco che ha partecipato ai funerali di Slobodan Milosevic. Una decisione tutta politica, come lo era stata lo scorso aprile quella della Comédie Française di togliere dal cartellone una pièce di Handke già programmata. Ma che cosa sta succedendo nell'Europa della libertà di pensiero? Sta succedendo qualcosa di nuovo davvero: uno scrittore, un poeta è riuscito a mettere alle corde il bon ton intellettuale, i sentimenti politicamente corretti e politicamente trasversali del Vecchio Continente. L'epoca in cui viviamo di solito mostra uno stomaco robusto, capace di digerire e di rendere semplicemente irrilevanti le voci poetiche che giudicano il mondo: censurarle è reputata cosa da fondamentalismo islamico. Ma lo scrittore che ha percorso a piedi la Jugoslavia per descriverla, il poeta severo capace di stanare l'antisemitsmo europeo dai suoi nascondigli più riposti, il critico più intelligente dei vizi del pensiero massmediatico dominante (ammesso che possa chiamarsi ancora pensiero) è riuscito a far saltare i nervi dell'Europa perbene, scoprendo una piaga che tutti vogliono dimenticare e della quale nessuno si cura.


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