Un viaggio all'indietro nel tempo, di circa duemila anni quello che Pappi Corsicato porta sul grande schermo con il film Pompei. Eros e mito. Arte e mistero si fondono, mettendo in luce uno dei più affascinanti siti archeologici al mondo. Una città perduta e ritrovata, animata nel corso dei secoli da passioni violente e dotata di un estro e una vitalità straordinari. I giochi di potere, i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo si percepivano per le strade, si respiravano nei templi e si possono ammirare ancora oggi negli affreschi, nelle rovine, nei reperti sopravvissuti alla drammatica eruzione del 79 d.C.

Icone del teatro italiano, i fratelli De Filippo sono raccontati nell'ultimo film di Sergio Rubini. Quella dei De Filippo è la storia di una ferita familiare che si trasforma in arte. Di tre giovani, che, unendo le forze, danno vita a un modo del tutto nuovo di raccontare la realtà con uno sguardo che arriva fino al futuro.

I Fratelli De Filippo parte dal principio. È l'inizio del Novecento, i tre fratelli Peppino, Titina ed Eduardo, vivono con la bella e giovane madre, Luisa De Filippo. In famiglia un padre non c’è, o meglio si nasconde nei panni dello “zio” Eduardo Scarpetta, il più famoso, ricco e acclamato attore e drammaturgo del suo tempo. Scarpetta, pur non riconoscendo i tre figli naturali, li ha introdotti fin da bambini nel mondo del teatro.

Alla morte del grande attore, i figli legittimi si spartiscono la sua eredità, mentre a Titina, Eduardo e Peppino non spetta nulla. Ai tre giovani, però, “zio” Scarpetta ha trasmesso un dono speciale, il suo grande talento, che invece non è toccato al figlio legittimo Vincenzo, anche lui attore e drammaturgo, diventato titolare della compagnia paterna.

Il riscatto dalla dolorosa storia familiare passa per la formazione del trio De Filippo, sogno accarezzato per anni da Eduardo e dai suoi fratelli e finalmente realizzato, superando difficoltà e conflitti. 

Non solo attori capaci, ma persone che vivono gioie e dolori, con un padre assente che segna irrimediabilmente le loro vite.

“È un grande racconto popolare la storia di questi tre fratelli – afferma Rubini - e per questo contiene al suo interno generi diversi. È un racconto psicologico. Tre uomini feriti negli anni della formazione da un marchio ritenuto indelebile e i complessi rapporti inter familiari che ne scaturiscono. È un racconto morale. Un riscatto è offerto a tutti ma va conquistato a fronte di sacrifici, studio, abnegazione e tanto coraggio. È la storia di una rivoluzione. Di come tre artisti, animati dall’ardore della giovinezza e dalla voglia di rinnovamento, cambiarono il corso del teatro, e di come Eduardo aprì le porte al Neorealismo. Ma è anche l’epopea di una famiglia italiana che con tenacia e dignità non si arrende mai e, nel solco del costume del suo popolo, si rimbocca le maniche e con ingegno e creatività si costruisce un nuovo futuro. Senza mai perdere la capacità di sorridere della vita e delle sue miserie, così come sa fare Napoli con i suoi De Filippo”.

I Fratelli De Filippo (Italia 2021)

regia: Sergio Rubini

soggetto e sceneggiatura: Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini

fotografia: Fabio Cianchetti

montaggio: Giogiò Franchini

Il genio di Frank Zappa raccontato nel film di Alex Winter, Zappa, nelle sale italiane con Nexo Digital dal 15 al 17 novembre. Un lavoro non facile, che vuole indagare gli aspetti più intimi e umani del musicista di Baltimora.

Un’esplorazione moderna su un uomo la cui visione di mondo, arte e politica si è sempre distinta spingendosi oltre gli schemi dei tempi in cui ha vissuto.

La storia di Lady D e della fine del suo matrimonio con il principe Carlo è al centro del film di Pablo Larrain, Spencer. Un'unione che si è da tempo trasformata in una relazione fredda e distante. Nonostante le voci di tradimenti e di un divorzio siano già in circolazione, le feste natalizie alla tenuta reale Sandringham House sanciscono una tregua. E il tempo scorre fra cene, drink e battute di caccia. Diana conosce il gioco, ma quest’anno le cose andranno in modo completamente diverso.

Un film documentario che affronta il presente, con uno sguardo lucido e coinvolgente. Isole, per la regia di Mario Brenta e Karine De Villers, prende spunto per il suo titolo da quelle terre emerse circondate dal mare e, dallo stesso mare, separate e al contempo unite e perché anche noi siamo come isole, tra noi separati e uniti. Diversi nella prossimità, simili nella distanza, esistiamo come individui in quanto nodi, intersezioni di quei lunghi fili invisibili che tesse l’esistenza.

Di fronte all’apparizione inattesa di un piccolo virus che la fa da padrone e che, infettando tutti, tutti accomuna e rende uguali, ci troviamo esposti ad un effetto paradosso che, impedendo la comunicazione e, di conseguenza, il reciproco riconoscimento pure nella differenza, invece di unire separa.

Allora, quando per questa distanza e separazione, i legami e gli affetti vengono meno, le immagini possono costituire quel linguaggio universale originario che cancella ogni frontiera e ci riavvicina gli uni agli altri facendo d’ogni immagine il ritratto segreto, interiore di chi l’ha creata. Immagini di e da ogni parte del mondo che ci giungono da amici, parenti, lontani conoscenti o addirittura da sconosciuti e vanno a costituire - novelle cartoline illustrate, selfies dell’io interiore - una sorta di patchwork colorato, di caos ordinato e armonico, di sensazioni, pensieri, ricordi, attese, solitudini, speranze.

Il cineasta veneziano e la filmmaker belga continuano nella loro ricerca di raccontare il reale attraverso una serie di sguardi e di frammenti che danno vita ad un racconto collettivo, interessante sia dal punto di vista stilistico che contenutistico.

 

Isole

Regia: Karine De Villers & Mario Brenta

Fotografia: Mario Brenta

Montaggio: Karine De Villers

Missaggio audio: Francesco Tedde

Colorist: Alessandro Tedde

Produzione Antropotopia, anno 2021


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