Il rapporto di coppia non è mai cosa facile e spesso si nuota controcorrente per tenerlo a galla, per farlo sopravvivere. Supereroi è il nuovo film diretto da Paolo Genovese, regista di Perfetti Sconosciuti, che racconta la profonda e complessa storia d'amore tra un professore di fisica e una fumettista, interpretati da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca: due persone diverse con caratteri opposti, che si fanno forza a vicenda per superare gli ostacoli della loro relazione, proprio come due supereroi.

Lei è una creativa e un'impulsiva, che va contro qualunque convenzione. Lui, invece, crede che ogni reazione sia determinata da un'azione e che anche nella vita tutto ciò che accade può essere spiegato.

Due giovani innamorati, che cercano di sopravvivere al tempo che passa e che sovente mette in luce litigi, vecchi segreti e qualche bugia.
Una panoramica sul rapporto di coppia, su come possa o meno resistere al logorante trascorrere del tempo, che riesce a coinvolgere fin da subito, anche grazie alla bravura dei due attori protagonisti e alla corretta costruzione dei personaggi.

Nonostante il racconto piuttosto lineare, il film comunque risulta piacevole, non lasciandoci indifferenti di fronte al racconto dell'amore.

Supereroi (Italia 2021)

Regia: Paolo Genovese

Sceneggiatura: Paolo Genovese

Cast: Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Greta Scarano, Elena Sofia Ricci, Vinicio Marchioni, Gwendolyn Gourvenec, Linda Caridi, Marco Belardi

Distribuzione: Medusa Film

Un viaggio denso e ricco, alla scoperta di uno dei maestri dell'arte italiana. Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, detto Botticelli (Firenze 1445 c.-1510), è forse colui che più di ogni altro ha saputo carpire lo spirito del suo tempo.

Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza è il docufilm, con la voce narrante di Jasmine Trinca, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital con il patrocinio del Comune di Firenze, ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, in arrivo al cinema solo il 24, 25, 26 gennaio.

Più di trecento anni dopo la sua morte, il pittore fiorentino fu quasi completamente dimenticato, sino alla riscoperta che di lui fecero nel XIX Secolo Ruskin e i Pre-Raffaelliti.

Protagoniste della pellicola sono la sua storia, la sua arte e la sua riscoperta contemporanea. I capolavori si alternano alle rievocazioni oniriche, a immagini suggestive della città e alle voci dei massimi esperti, studiosi, storici dell’arte internazionali che narrano splendore e contraddizioni della Firenze di Lorenzo de’ Medici, alla scoperta di uno degli artisti simbolo del Rinascimento italiano.

Lo spettatore ripercorre quel periodo mitico attraverso lo sguardo di Botticelli, che rappresenta quegli anni nelle sue opere, esprimendo il carattere dei suoi concittadini nella passione per il lavoro, nell’estrema competitività e intraprendenza, nel saper tessere le giuste relazioni sociali e nel saper soddisfare sempre i desideri dei committenti pubblici e privati.

Lo spirito di Botticelli è prima di tutto racchiuso in due suoi capolavori: la Primavera (1478-82) e la Nascita di Venere (1483-85). Grazia e armonia germogliano nella Primavera, tanto quanto le centinaia di fiori diversi magistralmente rappresentati dal maestro: nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino. Etereo e perfetto, il giardino della Primavera è la sintesi della filosofia neoplatonica in voga alla “corte” del Magnifico.

Col Rinascimento è infatti giunto il momento del ritorno degli antichi dei: Botticelli regala nuova vita ai miti creando così le sue opere più famose ed enigmatiche oggi conosciute come “mitologie botticelliane”. Con Pallade e il Centauro (1482 circa) e Venere e Marte (1483 circa) il pittore porta le dee e gli dei dell’antica Grecia nel cuore di Firenze del Quattrocento, nella costante e febbrile ricerca di un modello di bellezza che va oltre la rappresentazione della realtà, oltre l’accademia. La Nascita di Venere (1483-85) è emblema e realizzazione concreta della sua aspirazione. Figure longilinee, curve morbide e armoniose: i volti delle veneri di Botticelli si specchiano in quelli delle sue madonne e viceversa. Simili eppure uniche, sono destinate a imprimersi nella memoria collettiva come prototipo della bellezza ideale, sfidando i secoli e le mode.

Nel 1492, la morte di Lorenzo Il Magnifico sancisce la fine di un’epoca d’oro. Le prediche apocalittiche di Girolamo Savonarola infiammano le folle fiorentine. Ardono i falò delle vanità che sacrificano i simboli del tempo, opere d’arte comprese. È questione di poco, prima che i gusti dei fiorentini si adeguino ai precetti del frate domenicano. Le committenze cambiano e Botticelli stesso si adatta realizzando altri capolavori come la Natività Mistica (1501) e il Compianto sul Cristo Morto (1495-1500), lasciando che sinuosità e morbidezza delle forme cedano il posto a linee spezzate e contrasti cromatici violenti.

Dopo un oblio di oltre tre secoli, nel XIX secolo la sua riscoperta avverrà ad opera dei Pre-Raffaelliti: il poeta e pittore Dante Gabriel Rossetti acquisterà per poche sterline il Ritratto di Smeralda Bandinelli (1472) traendovi ispirazione per alcune delle sue opere più affascinanti. È solo l’inizio di un’autentica Botticelli-mania, che dal XIX secolo si protrae fino a oggi toccando la fotografia, la moda, il mondo dello spettacolo.

 

Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza (Italia 2021)

Regia: Marco Pianigiani

Voce narrante: Jasmine Trinca

Prodotto da: Sky, Ballandi e Nexo Digital

Fabio Resinaro porta al cinema la storia del gioielliere Pierluigi Torregiani, con il film Ero in guerra ma non lo sapevo. Milano, fine anni ‘70. Torregiani subisce un tentativo di rapina in cui muore un giovane uomo. Non è stato lui a sparare, ma molti giornali lo accusano di essere un giustiziere borghese.

La tensione politica è alle stelle e questo lo rende un obiettivo perfetto per i Pac, gruppo guidato da Cesare Battisti, che individuano in lui un colpevole da punire. Torregiani e la sua famiglia ricevono minacce di morte: il pericolo è così concreto che gli viene assegnata una scorta.

Ma le intimidazioni non si fermano: sempre più invasive, lo condizionano nel lavoro e soprattutto nei rapporti con i familiari, che si consumano fino a sfiorare la rottura.

Ero in guerra ma non lo sapevo racconta un uomo che, sotto attacco suo malgrado, vive una profonda crisi familiare che si “ricompone” solo dopo la sua morte.

Un film che narra uno spaccato della storia dell'Italia, un'epoca sicuramente non facile, fatta di barricate e ideologie ben marcate e riconoscibili.

Il libro, da cui la pellicola trae spunto, è quello scritto dal figlio del gioielliere, Alberto Torregiani, ferito nell'agguato al padre. Si ripercorrono gli istanti di quel momento tragico, ma anche le giornate di felicità precedenti. Ci si sofferma sulle considerazioni che hanno condotto un ragazzo a chiedersi il motivo di tanto dolore.

 

Ero in guerra ma non lo sapevo

Regia: Fabio Resinaro

Attori: Francesco Montanari, Laura Chiatti, Luca Guastini, Alessandro Tocco, Pier Giorgio Bellocchio, Gualtiero Burzi, Juju Di Domenico, Stefano Fregni, Gianluca Gobbi

Distribuzione: 01 Distribution

Sceneggiatura: Mauro Caporiccio, Carlo Mazzotta, Fabio Resinaro

Fotografia: Paolo Bellan

Montaggio: Luciana Pandolfelli

Produzione: Casanova Multimedia

La montagna con la sua imponenza e la sua vastità è la protagonista del film The Alpinist. Uno spirito libero,  in arrivo nelle sale italiane solo il 7, 8, 9 febbraio. Al centro del racconto Marc-André Leclerc (1992-2018), giovane canadese dallo spirito libero che ha compiuto alcune delle salite in solitaria più audaci della storia.

Figura affascinante, lontana dai riflettori, arrampicato su remote pareti alpine, è la quintessenza dell’avventura. 

Diretto da Peter Mortimer e Nick Rosen, questo documentario è il ritratto intimo di uno scalatore visionario, guidato solo dal suo amore per la montagna. Il film è stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival e al Sxsw Film Festival.

L’approccio di Leclerc ha sempre rappresentato l’essenza stessa dell’avventura in solitario. Nomade e timido, non ha mai posseduto un telefono o un’auto. Un’avventura storica in Patagonia capace di ridefinire ciò che è possibile nell’arrampicata in solitaria.

Il film vede la partecipazione straordinaria di Marc-André Leclerc, Brette Harrington, Alex Honnold, Reinhold Messner, Barry Blanchard. Le riprese in parete sono state realizzate da Jonathan Griffith, Austin Siadak, Brett Lowell. L’editing è stato curato da Joshua Steel Minor, Peter Mortimer, Josh Lowell, Fernando Villena.

The Alpinist. Uno spirito libero (Usa 2021)

Regia: Peter Mortimer and Nick Rosen

Produttore esecutivo: Peter Mortimer, Josh Lowell, Nick Rosen, Scott Bradfield, Philipp Manderla.

Produttori: Mike Negri, Clark Fyans. Ben Bryan.

Distributore: Nexo Digital

A dieci anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli, arriva nelle sale italiane Sic, in programma il 28 e 29 dicembre e firmato da Alice Filippi. Un racconto che emoziona e mette in risalto il coraggio e la forza di volontà che ci vogliono per diventare un campione sportivo.

Racconta del coraggio, al quale tutti abbiamo fatto ricorso, necessario per affrontare sfide che abbiamo ritenuto al di fuori della nostra portata. E lo racconta attraverso l’epopea della stagione 2008 che decreterà Marco Simoncelli Campione del Mondo Classe 250cc. Un mondiale iniziato da outsider, sofferto, strenuamente voluto, sorprendentemente meritato che porterà alla ribalta del mondo un nuovo talento italiano.


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