di Ferruccio De Bortoli

Devo essere sincero: Renzi non mi convince. Non tanto per le idee e il coraggio: apprezzabili, specie in materia di lavoro. Quanto per come gestisce il potere. Se vorrà veramente cambiare verso a questo Paese dovrà guardarsi dal più temibile dei suoi nemici: se stesso. Una personalità egocentrica è irrinunciabile per un leader. Quella del presidente del Consiglio è ipertrofica. Ora, avendo un uomo solo al comando del Paese (e del principale partito), senza veri rivali, la cosa non è irrilevante.

di The New York Times

Abu Ghraib, l’infame prigione di Baghdad adesso è vuota. La sua chiusura, invocata per il timore di possibili attacchi dei ribelli Sunniti, insieme con il trasferimento dei suoi 2400 prigionieri, è stata annunciata la scorsa settimana dal governo iracheno, che ha ripreso il controllo della struttura nel 2006. Né la chiusura della prigione nè il trascorrere del tempo potranno cancellare la macchia causata dagli abusi ai detenuti da parte dei soldati USA, degli ufficiali dell’intelligence militare ed delle compagnie private durante l’occupazione americana.

di Barbara Spinelli

Sono molti a turbarsi, e con ragione, per le offese del Movimento 5 Stelle ai rappresentanti dello Stato. Per la misoginia che colpisce il Presidente della Camera, per il «boia» gridato al Capo dello Stato. Per i libri bruciati in immagine di Corrado Augias, accusato di troppa e incongrua violenza critica. Ma forse è venuto il momento di analizzare quel che sta sotto la pentola di tanto caos. Di capire la fiamma che la surriscalda. Grillo infatti non è la causa del caos. Ne è il prodromo, il sintomo. Se non esaminiamo questi sottosuoli resteremo coi nostri sentimenti: di tristezza, di nudità politica. Alla ferita non sapremo dare un nome, continueremo a pescare solo nel passato. Sintomo, ricordiamolo, significa anche caduta, e comunque la segnala.

di Emma Mancini

Betlemme. Mentre il mondo guarda alla Siria e Washington si arrampica sugli specchi per dimostrare l'utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Bashar al-Assad, spuntano nuove rivelazioni sugli arsenali in mano israeliana. In un reportage di Foreign Policy, pubblicato due giorni fa, compaiono documenti della CIA secondo la quale nel 1983 Tel Aviv ha avviato un vasto programma per rifornirsi di armi chimiche.

di Marinella Correggia

Il ministro italiano Terzi come l’emiro del Qatar e il re dell’Arabia Saudita. In prima linea nel fomentare la guerra in Siria e nel boicottare soluzioni negoziali sostenibili. Al Corriere della Sera il responsabile della Farnesina ha dichiarato che ospiterà il prossimo 28 febbraio a Roma la riunione degli “undici paesi più coinvolti nella gestione della crisi siriana” (una versione concentrata del gruppone degli “Amici della Siria” riunitosi a Parigi a fine gennaio), più la “Coalizione di Doha”, opposizione che incorpora una parte degli armati).


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