Che cosa avverrebbe se caccia russi Sukhoi Su 35, schierati nell’aeroporto di Zurigo a una decina di minuti di volo da Milano, pattugliassero il confine con l’Italia con la motivazione di proteggere la Svizzera dall’aggressione italiana? A Roma l’intero parlamento insorgerebbe, chiedendo immediate contromisure diplomatiche e militari.

 

Lo stesso parlamento, invece, sostanzialmente accetta e passa sotto silenzio la decisione Nato di schierare 8 caccia italiani Eurofighter Typhoon nella base di Amari in Estonia, a una decina di minuti di volo da San Pietroburgo, per pattugliare il confine con la Russia con la motivazione di proteggere i paesi baltici dalla «aggressione russa». La fake news con la quale la Nato sotto comando Usa giustifica la sempre più pericolosa escalation miitare contro la Russia in Europa.

Il dottor Stranamore abita anche qui, in Italia. L'Italia è il Paese della Nato con più ordigni nucleari americani in Europa anche se non li gestisce direttamente: oltre 70, di cui 20 nella base di Ghedi e 50 ad Aviano. Tra le testate ci sono anche bombe termonucleari della potenza di 50 chilotoni la cui presenza costituisce in caso di conflitto nucleare il motivo di un ipotetico attacco preventivo. Così afferma "La minaccia nucleare" libro di Jack Caravelli e Jordan Foresi- ed. Nutrimenti, presentato in Senato alla sala Nassiriya alla presenza di Foresi ma non di Caravelli analista della Cia per 30 anni, consigliere di Clinton e poi direttore dei programmi per la riduzione degli arsenali nucleari.

Nel XIX secolo il governo britannico era indeciso se istallare lo Stato di Israele nell’attuale Uganda, in Argentina o in Palestina. All’epoca l’Argentina era controllata dal Regno Unito e, per iniziativa del barone francese Maurice de Hirsch, era diventata terra di accoglienza per gli ebrei che fuggivano dai pogrom dell’Europa centrale.

Per costruire la Russia moderna, la Zarina Caterina II decise di fare della sua capitale, San Pietroburgo, il primo centro culturale del mondo. Radicò il suo paese nel suo retroterra culturale cristiano-ortodosso, sviluppò l’uso della lingua francese e invitò i più grandi intellettuali e artisti europei alla sua corte, sia che fossero cattolici, sia che fossero protestanti o ortodossi e persino musulmani.

Con una sola mossa Trump ha deciso di mettere inutilmente nei guai gli Stati Uniti, l'Europa, l'Iran e il Medio Oriente. E se pensa di fare un favore a Israele, arcinemico di Teheran, probabilmente si sbaglia. La mancata certificazione dell'accordo del 2015 non significa che ne esce o verranno imposte sanzioni subito - la questione è rinviata al Congresso - ma è un altro segnale che la Casa Bianca, dopo l'erratica gestione della crisi nordcoreana, è in confusione, persino in contrasto con alcuni ministri oltre che con gli europei.


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