di mazzetta

Lo ha capito anche Letizia Moratti che l'intervento di Silvio Berlusconi nella vicenda Alitalia si è tradotto in un bagno di sangue e non l'ha mandato a dire, ma non per scrupolo o per onestà, solo perché in mezzo al disastro c'è rimasto anche l'aeroporto di Malpensa che ora rischia di rivelarsi quella cattedrale allo spreco che tanti hanno profetizzato negli anni. Non serviva certo la Moratti per spiegare agli italiani che l'intervento di Berlusconi nella faccenda sia costato caro a tutti gli italiani; a chiunque è stata più che sufficiente la differenza tra l'incasso della possibile vendita della compagnia ad Air France e quello realizzato con l'interposizione di CAI, che dimostra come nel primo caso lo Stato avrebbe incassato e come nel secondo invece si sia caricato di un ulteriore debito.

di Mariavittoria Orsolato

Gli ultimi sono arrivati ieri. In 331 su un barcone che il mare forza 4 e la probabile inesperienza degli improvvisati scafisti, ha fatto incagliare su uno scoglio nei pressi di Punta Faraglioni, a Linosa. Gli altri - circa 1500 - sono arrivati da Natale ad oggi, sempre su barconi malridotti, sempre a centinaia, sempre disperati e sempre alle Pelagie: solo domenica ne sono sbarcati sulle coste di Lampedusa ben 234, tra cui 60 donne e svariati minorenni. E per la politica è di nuovo “emergenza clandestini”. A Roma le feste non devono essere state abbastanza buone e dolci: i due schieramenti hanno subito ricominciato ad accapigliarsi, tornando a fare dell’immigrazione un argomento di scottante attualità. La mela della discordia pare essere l’ormai famoso “Trattato d’amicizia e cooperazione” che il nostro Padron’ Silvio ha firmato pochi mesi fa con Gheddafi.

di Mariavittoria Orsolato

L’onda è ormai in riflusso. Sebbene le iniziative di autogestione continuino nelle università e nei licei e ci siano stati recenti cortei di solidarietà con i colleghi greci, la mobilitazione vera e propria è finita con la manifestazione romana dei 200.000 lo scorso 14 novembre e con la conseguente proposta di autoriforma. Da allora i toni sulla scuola si sono abbassati per poi essere travolti dai mille altri problemi della politica nostrana. Ne ha approfittato Maria Stella Gelmini che, dopo aver annunciato più d’un ripensamento sulla riforma che porta il suo nome, ha deciso di sfruttare il vicinissimo break natalizio per presentare i 4 decreti che vanno a correggere la già approvata legge 169/2008 e lanciano definitivamente la riforma per l’anno scolastico 2009/2010.

di Mariavittoria Orsolato

Ignorato dai colleghi di Cisl e Uil, snobbato platealmente dal Partito Democratico e ovviamente dileggiato dal Popolo della Libertà, lo sciopero generale indetto dalla Cgil contro le misure messe in atto dal Governo per affrontare la crisi economica, ha avuto un successo insperato. Malgrado la pioggia battente un po’ su tutta la penisola, un milione e mezzo di lavoratori - queste le cifre ufficiali del sindacato - ha incrociato le braccia ed è sceso in ben 108 piazze per reclamare “più lavoro, più salario, più pensioni, più diritti”. Assieme a loro gli studenti e i precari dell’Onda universitaria, riunitisi per manifestare solidarietà ai moti greci. In 200.000 a Bologna, in 80.000 a Milano, in 50.000 a Venezia e a Torino, in 40.000 a Bari, a Firenze e a Cagliari: numeri letteralmente travolti dalla piena del Tevere, che per tutta la giornata di ieri ha occupato l’informazione nazionale, a dimostrazione che la Cgil, sebbene sia il maggiore sindacato italiano, tende ormai ad essere tagliata fuori dal roboante circo della politica.

di Mariavittoria Orsolato

Nonostante le continue rassicurazioni del nostro premier a 32 denti, è innegabile che in questo momento la crisi economica sia ben più di uno spauracchio da esorcizzare con le compere natalizie delle omologhe della casalinga di Voghera. Dopo la social card e il salvataggio di Alitalia è giunta ora che il Governo batta cassa e lo sa bene il Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, che dopo i battibecchi per l’aumento di tassazione per 4.700.000 utenti Sky, ha deciso di istituire un nuovo dazio su tutto ciò che è concernente la pornografia, promettendo di scontentare ben più di 4.700.000 utenti. Nel piano anticrisi varato lo scorso 28 novembre dal consiglio del ministri, si può infatti leggere, all’articolo 31, che chiunque produce “un’opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva e multimediale, anche realizzata o riprodotta su formato telematico e cartaceo, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati da adulti consenzienti” dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy