di Sara Michelucci

La solitudine può avere diverse facce. Quella di un ragazzo che è lasciato sempre solo dalla madre, troppo impegnata a lavorare. Quella di un ex attrice, ancora legata al passato, che guarda i suoi primi film e vorrebbe ancora recitare. Quella di un solitario scapolo e aspirante fotografo, che si rifiuta di contribuire ad aggiustare l'ascensore rotto ed è costretto a prenderlo di nascosto dagli altri condomini quando finisce sulla sedia a rotelle.

Quella di un'infermiera che fa il turno di notte e sognerebbe una vita diversa. Quella di un astronauta americano che si ritrova per caso a essere ospitato in casa di una signora algerina, il cui unico figlio si trova in galera.

Storie che si intrecciano e si alternano nel bel film del regista Samuel Benchetrit, Il condominio dei cuori infranti. Il tutto si svolge tra le mura di un palazzo di periferia in una anonima cittadina francese. Tutto inizia con un ascensore in panne e una riunione di condominio per poi spostarsi su tre incontri improbabili che vedono protagonisti sei personaggi insoliti.

L'aspirante fotografo Sternkowitz e l'infermiera; l'attrice in pensione Jeanne e il giovane Charly; l'astronauta McKenzie e la signora Hamida. Il tutto poggia su sentimenti contrastanti, i quali confluiscono in un grande sentimento di tenerezza, rispetto, compassione.

Il regista punta tutto sulla dettagliata descrizione dei personaggi. Sono loro che muovono le fila della narrazione. È da loro che partono le azioni ed è su di loro che si intesse e costruisce un racconto denso di significato.

Nulla è banale o scontato, tutto è costruito per rendere al meglio quel senso di isolamento e abbandono, quasi surreale, che alla fine riesce a trovare uno sbocco nella relazione con gli altri e nel riscatto di un'umanità non inaspettata.

Il condominio dei cuori infranti (Francia 2016)

REGIA: Samuel Benchetrit
ATTORI: Isabelle Huppert, Valeria Bruni Tedeschi, Tassadit Mandi, Michael Pitt, Gustave de Kervern, Jules Benchetrit
SCENEGGIATURA: Samuel Benchetrit
FOTOGRAFIA: Pierre Aïm
MONTAGGIO: Thomas Fernandez
PRODUZIONE: La Caméra Deluxe, Maje Productions, Single Man Productions
DISTRIBUZIONE: Cinema

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Ancora una prova interessante per il regista danese Thomas Vinterberg che nel suo nuovo lavoro, La Comune, mette nuovamente in primo piano le relazione interpersonali, le quali scatenano una serie di azioni e reazioni. La storia è quella di Erik e Anna, una coppia di intellettuali che comprano una grande casa in un quartiere esclusivo di Copenhagen e decidono, insieme alla figlia Freja, di dar vita a una comune.

Incontri, dialoghi, cene e feste fanno da cornice a questo esperimento antropologico in cui amicizia, amore e unione convivono sotto lo stesso tetto. Ma non andrà tutto nello stesso verso. Infatti una relazione inaspettata metterà la vita della comunità a dura prova.

Sono ancora una volta, come fu già per Festen, le relazioni interpersonali, ma anche i desideri e le esigenze delle singole persone a venire alla luce a essere lo spunto per mettersi alla prova e far venire a galla impulsi personali, ma anche quel senso di solidarietà collettiva tipico di questo tipo di costruzioni sociali.

Un lavoro, quello di Vinterberg, che parte dal tutto per raccontare il singolo, che affonda le radici nella creazione di una collettività quasi artificiale, strumento per  narrare le dinamiche sociali e individuali.

Una prova interessante anche dal punto di vista registico, dove la telecamera sembra voler proprio seguire queste dinamiche, in maniera analitica e puntuale.

La Comune (Danimarca 2016)

REGIA: Thomas Vinterberg
ATTORI: Ulrich Thomsen, Trine Dyrholm, Fares Fares, Lars Ranthe
SCENEGGIATURA: Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm
MONTAGGIO: Janus Billeskov Jansen
PRODUZIONE: Zentropa Entertainments, Danmarks Radio (DR), Det Danske Filminstitut
DISTRIBUZIONE: BIM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

I supereroi tornano al cinema e, per gli amanti del genere. È lo scontro tra due paladini della giustizia ad essere al centro della storia del film Batman v Superman: Dawn of Justice, diretto da Zack Snyder. Basato sui personaggi dei fumetti Dc Comics, la pellicola è il sequel de L'uomo d'acciaio del 2013 e la seconda pellicola del Dc Extended Universe. Scritta da Chris Terrio e David S. Goyered, la storia si compone di un cast di attori altamente hollywoodiani come Henry Cavill, Ben Affleck, Amy Adams, Jeremy Irons.

Cinema e fumetto, ancora una volta, si combinano e danno vita a un lavoro che dal punto di vista delle immagini e della costruzione del racconto non è poi così male. Annunciato in occasione del San Diego Comic-Con 2013, il film racconta la storia dell'eroe di Gotham City, Batman, il quale va a Metropolis per affrontare Superman, temuto da molti e da altri considerato come una divinità.

I due supereroi sono in guerra tra loro, ma c'è qualcosa di ancora più minaccioso che sta per mettere in pericolo l'esistenza stessa di tutta l'umanità.

E’ la dicotomia tra questi due supereroi e al tempo stesso tra umano e divino che regge tutto il film e, anche se non mancano le sbavature, l'idea del regista regge e risulta convincente.

La spettacolarizzazione è quello su cui si basa tutto il lavoro, ma al tempo stesso si cerca di dare una costruzione dei personaggi che non sia del tutto banale o scontata, offrendo anche un input filosofico a tutto il racconto.


Batman v Superman: Dawn of Justice (Usa 2016)
REGIA: Zack Snyder
ATTORI: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Diane Lane, Laurence Fishburne, Gal Gadot, Jesse Eisenberg, Jeremy Irons, Holly Hunter, Tao Okamoto, Ray Fisher, Michael Shannon, Jason Momoa , Jeffrey Dean Morgan, Scoot McNairy, Lauren Cohan, Brandon Spink, Callan Mulvey
SCENEGGIATURA: David S. Goyer, Chris Terrio, Zack Snyder
FOTOGRAFIA: Larry Fong
MONTAGGIO: David Brenner
MUSICHE: Hans Zimmer
PRODUZIONE: DC Entertainment, Dune Entertainment, Syncopy
DISTRIBUZIONE: Warner. Bros Pictures Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Poche aspettative per i giovani e ancora meno per chi ha qualche capello bianco. Forever Young è il nuovo film di Fausto Brizzi, che affronta la drammatica situazione in cui versa l'Italia odierna, fra mancanza di lavoro, precariato e incertezza generalizzata. Oggi nessuno insegue più un sogno, un ideale o, più banalmente, il denaro; tutti sono alla ricerca della giovinezza perduta. Se sei giovane sei 'in', se sei vecchio sei 'out', sembra dirci il film.

Forever Young parte dalla storia di un gruppo di amici in un Italia che va a rotoli. Diversi i personaggi su cui il regista costruisce il racconto. L’avvocato Franco (interpretato da un bravo Teo Teocoli) è un adrenalinico settantenne, appassionato praticante di sport e di maratona in particolare.

La sua vita cambia quando scopre che sta per diventare nonno grazie a sua figlia Marta (Claudia Zanella) e a suo genero Lorenzo (Stefano Fresi) e che il suo fisico non è poi così indistruttibile. Poi c'è Angela (Sabrina Ferilli), un’estetista di 49 anni, la quale ha una storia d’amore con Luca (Emanuel Caserio), di 20 anni.

Una relazione che viene duramente osteggiata dalla madre di lui, Sonia (Luisa Ranieri), sua amica. Diego (Lillo), invece, è un Dj radiofonico di mezz’età, che deve fare i conti con gli anni che passano e con un nuovo, giovanissimo e agguerrito, rivale (Francesco Sole). Infine c'è Giorgio (Fabrizio Bentivoglio) di 50 anni, il quale ha una giovanissima compagna (Pilar Fogliati), ma la tradisce con una coetanea di 50 (Lorenza Indovina).

Ma quando sarà messo alle strette dovrà fare una scelta. Il film, quindi, ruota attorno al tema del passare degli anni, ma non riesce ad andare realmente al nocciolo della questione. Sembra restare appeso a una serie di luoghi comuni e di azioni edulcorate, senza essere sapientemente cinico o diretto nella critica che fa.

Forever Young (Italia 2016)

REGIA: Fausto Brizzi
ATTORI: Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Teo Teocoli, Stefano Fresi, Lillo, Lorenza Indovina, Luisa Ranieri, Claudia Zanella, Emanuel Caserio, Francesco Sole, Pilar Fogliati
SCENEGGIATURA: Fausto Brizzi, Marco Martani, Edoardo Falcone
MONTAGGIO: Luciana Pandolfelli
MUSICHE: Bruno Zambrini
PRODUZIONE: Wildside
DISTRIBUZIONE: Medusa Film

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Donne protagoniste nel film di Sarah Gavron, Suffragette. Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep sono le azzeccate interpreti della storia del movimento femminista inglese. La Streep veste i panni di Emmeline Pankhurst, attivista e politica britannica che guidò il movimento suffragista femminile del Regno Unito.

Al centro del racconto c'è Maud Watts, una giovane lavandaia la quale durante una consegna di lavoro si ritrova al centro di una rivolta per il diritto al voto femminile, dove riconosce una sua collega, Violet Miller. Spinta da quest'ultima, Maud decide di partecipare ad una riunione e di unirsi così al movimento delle suffragiste.

Inizia con questa decisione la lunga battaglia da parte di Maud e delle altre donne che fecero parte del movimento suffragista per ottenere il diritto al voto, concesso dal parlamento britannico nel 1928.

Bella la scelta registica di alternare sfera pubblica e vita privata, lavoro, famiglia e mutamento. Il tutto è costruito sulla bravura delle interpreti che, attraverso le loro gesta, riescono quasi a far toccare con mano la forza del cambiamento, dove le azioni sono l'oggetto stesso attraverso cui far avanzare tutta la storia. Un film al femminile che ha, però, la capacità di narrare un pezzo di storia e farci riflettere su quanto sia stata dura l'emancipazione femminile e su quanto, ancora, ci sia da fare.

Suffragette (Regno Unito 2015)

REGIA: Sarah Gavron
ATTORI: Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Meryl Streep, Ben Whishaw, Brendan Gleeson, Romola Garai, Anne-Marie Duff, Samuel West, Geoff Bell, Morgan Watkins, Natalie Press
SCENEGGIATURA: Abi Morgan
FOTOGRAFIA: Eduard Grau
MONTAGGIO: Barney Pilling
MUSICHE: Alexandre Desplat
PRODUZIONE: Ruby Films, Pathé, Film4
DISTRIBUZIONE: BIM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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