di Carlo Benedetti

Il re è sempre più nudo. Eppure, minato in patria da Obama e dalle ondate di proteste contro la guerra in Iraq, si rifà in Europa. Una sorta di vacanza politica - alla ricerca di un margine d’iniziativa - accompagnato dalla sua Condoleezza Rice. Eccolo quindi al vertice da lui voluto e convocato a Lubiana, capitale della Slovenia divenuta una nuova stella dell’impero americano. L’occasione - tra gli inciampi della distensione e le incertezze della leadership Usa - è quella del summit semestrale tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Nella cittadina europea il presidente Usa (al secondo impatto in terra slovena dopo l’incontro con Putin del 2001) incontrerà subito - per dare il via agli ordini di scuderia - il capo della Commissione Ue Josè Manuel Barroso e il primo ministro sloveno Janez Jansa, nella quiete della residenza di Brdo pri Kranju, vicino a Lubiana. Qui (con il Presidente della Slovenia Danilo Turk e il premier Janez Jansa) saranno ribadite le linee generali del vertice: la questione della sicurezza, le sfide mondiali, la politica regionale e la cooperazione bilaterale. Tutto, ovviamente, si svolgerà come previsto dal copione, con una serie ben individuata e ben ponderata di priorità.

di Giuseppe Zaccagni

All’angolo di casa, in Croazia, nella piazza centrale della capitale Zagabria, tornano le camicie nere degli ustascia. Sono uomini anziani e giovani che rivendicano la loro adesione ideale a quelle organizzazioni separatiste e di estrema destra fondate nell’ottobre 1928 da Ante Pavelic colui che ha segnò una delle pagine più nere della storia del mondo slavo. Eccoli all’opera questi personaggi che riportano indietro la storia. Si ritrovano in 60.000 per assistere ad un concerto che dovrebbe caratterizzarsi con musiche popolari e nazionali. Ma a dettare lo svolgimento di questo appuntamento musicale è un personaggio che trasforma subito l’avvenimento come una vera e propria manifestazione di stampo fascista. Sul palcoscenico (caratterizzato da un’iconografia fascista che esprime odio verso il popolo serbo) c’è, infatti, Marko Perkovi? (classe 1966) noto come cantante e compositore, solista leader del suo gruppo.

di Fabrizio Casari

La lotta al terrorismo internazionale, alla quale l’Amministrazione Usa dichiara ispirare le sue politiche di sicurezza, sembra in realtà valere solo quando si tratta di difendere le scelte della Casa Bianca. Quando sono gli Stati Uniti ad essere vittime, il loro spionaggio si chiama antiterrorismo: quando invece è la Casa Bianca ad ispirare le azioni terroristiche, la difesa delle vittime diventa spionaggio. Dev’essere stato questo convincimento, profondo quanto iniquo, a guidare i giudici della Corte d'appello dell'Undicesimo circuito di Atlanta che hanno reso nota la sentenza sul caso dei cinque agenti cubani arrestati dieci anni fa. I giudici hanno sostanzialmente confermato le condanne pronunciate sette anni fa dalla Corte d'assise di Miami: in particolare quella di "cospirazione per commettere omicidio" nei confronti di Gerardo Hernandez e quelle di "cospirazione per commettere spionaggio" nei confronti degli altri quattro imputati: Renè Hernandez, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labanino.

di Mariavittoria Orsolato

C’erano tempi, non poi così lontani, in cui si manifestava orgogliosi il proprio bisogno di libertà scandendo lo slogan “vietato vietare”: ora che il divieto è diventato il più efficace strumento di consenso, proprio per colui il quale lo slogan l’aveva creato, la nuova parola d’ordine è “tolleranza zero”. Con i Rom, con gli statali fannulloni, con i drogati. E’ proprio partendo dal rifiuto del termine che ha fatto la fortuna (non solo politica ) di Rudolph Giuliani, cha da quattro anni a questa parte l’associazione “Cannabis Tipo Forte” ha istituito la prima ed unica fiera italiana interamente dedicata al mondo della cannabis, una tre giorni di convegni ed esposizioni la cui prima edizione si è svolta a Pescia e che da tre anni viene ospitata nella Bologna dello sceriffo Cofferati. Sebbene la nuova legge italiana, la Fini-Giovanardi, indichi come illegali la coltivazione e la detenzione di questo stupefacente naturale, è un dato di fatto che il consumo di marijuana e hashish sia abbastanza diffuso.

di Luca Mazzucato

Qual è la migliore ricetta per portare pace e prosperità nella polveriera mediorientale? Chiedetelo a Bush, a Putin o a Sarkozy. La loro strategia è raccapricciante: fornire tecnologia nucleare a tutti i paesi della regione e spingerli ad uscire dall'AIEA, il tutto ovviamente al di fuori del Trattato di Non-Proliferazione nucleare. Ecco il recente salto di qualità: Bush offre assistenza nucleare alla Giordania, ricca di uranio, e al regime saudita, che letteralmente galleggia sul petrolio. Dopo aver completato i reattori iraniani, Putin convoca Mubarak a Mosca per offrire assistenza nucleare all'ottuagenario dittatore egiziano, mentre la Francia, per non restare indietro, annuncia l'inizio di una partnership nucleare anch'essa con la Giordania. Proprio il giorno in cui l'ayatollah Khamenei riafferma l'intenzione di proseguire lungo la strada del nucleare civile a prescindere dalle pressioni occidentali. E la Siria chiede una partnership nucleare pan-araba per non restare tagliata fuori.


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