La classifica di Serie A si accorcia nella parte alta. L’Inter ha ora un solo punto di vantaggio sulla coppia Milan-Napoli, appaiate a quota 52, ma rispetto alle dirette inseguitrici ha anche giocato una partita in meno. Il prossimo turno prevede proprio Inter-Napoli.

A rendere più appassionante la corsa scudetto è stato il derby milanese di sabato, vinto in rimonta per 2-1 dai rossoneri. La squadra di Inzaghi passa in vantaggio nel primo tempo con Perisic e domina per lunghi tratti la partita, ma nella ripresa viene raggiunta e superata dal Milan grazie a una doppietta di Giroud.

Polemiche per un fallo dell’attaccante francese su Sanchez prima del pareggio, ma il contatto non è da Var: in questi casi -tranne che in Roma-Genoa però - la valutazione è tutta dell'arbitro, che considera l'episodio un normale contrasto di gioco a coronamento di un arbitraggio decisamente discutibile per tutta la gara, con due pesi e due misure applicate regolarmente a favore dei rossoneri. A condannare l’Inter, oltra alla svista arbitrale, sono stati comunque le solite inefficienze di Handanovic, ormai uno stoccafisso tra i pali e i soliti errori di Inzaghi nei cambi, che hanno privato delle fonti di gioco e di corsa i nerazzurri quando Brozovic e Chalanoglu, i migliori, sono stati sostituiti da Vidal e Vecino.

Domenica il Napoli risponde vincendo per 2-0 in trasferta sul Venezia. Torna al gol Osimhen, fermato a lungo in Africa a causa del Covid. La rete che chiude la partita è poi di Petagna. E sabato prossimo ci sarà una resa dei conti decisiva: al Diego Armando Maradona arriva l’Inter.

Si riapre di colpo anche la corsa per il quarto posto, l’ultimo utile per la Champions League. Dopo tre pareggi in quattro partite, infatti, per l’Atlanta arriva una sconfitta: sul campo di Bergamo, a sorpresa, il Cagliari passa per 2-1. Pereiro segna due gol e viene steso fuori area da Musso, espulso. In 10 la Dea pareggia momentaneamente con Palomino, ma poi cede. Nuovo stop per Zapata.

La Lazio vince invece lo scontro diretto contro la Fiorentina, staccandola in classifica di tre punti. Al Franchi succede tutto nella ripresa: i biancocelesti vanno a segno con Milinkovic (su grande assist d’esterno di Zaccagni), Immobile e un autogol di Biraghi, che non riesce a tirare fuori dalla porta un pallone calciato proprio dall’attaccante biancoceleste dopo aver saltato il portiere.

La squadra di Sarri raggiunge così in classifica la Roma, che all’Olimpico contro il Genoa non va oltre lo zero a zero. Dopo aver sprecato mille occasioni, la squadra di Mou passa in vantaggio allo scadere con Zaniolo, che esulta levandosi la maglietta e viene ammonito. Poi però il Var annulla la rete, la partita riprende, Zaniolo protesta e riesca a farsi espellere.

Importante la vittoria della Juventus a Verona per 2 a 0, non tanto per la classifica quanto per l’immediata realizzazione dei neo arrivati Vlahovic e Zaharia.

Nella lotta per non retrocedere, importante successo interno della Sampdoria contro il Sassuolo. La squadra di Giampaolo torna a vincere in casa rianimata da Sensi, arrivato a gennaio in prestito dall’Inter. A segno anche Caputo, Conti e Candreva per il 4-0 finale. I blucerchiati staccano così di 5 punti la zona rossa della classifica. Chiude il quadro della giornata il pareggio a reti bianche fra Bologna ed Empoli.

  

L'Inter prova la fuga con un'altra rimonta. A San Siro, contro il Venezia, la capolista va sotto per il gol di Henry, ma Barella e Dzeko nel finale danno tre punti pesantissimi a Inzaghi. I nerazzurri conservano così il primo posto in solitaria e allungano a quota 53 in classifica, 4 in più di Napoli e Milan.

Dopo un pareggio e due sconfitte nelle ultime tre partite, il Napoli si ritrova battendo in trasferta il Milan. Decide l’incontro un gol in apertura di Elmas. Polemiche per un gol di Kessie annullato dopo controllo Var. La squadra di Spalletti raggiunge quella di Pioli in seconda posizione.

A godere di più è però l’Inter, che grazie al risultato di San Siro adesso è prima con quattro punti di vantaggio sulle seconde e, con una settimana di anticipo, è campione d'inverno. L’ultima vittima dei nerazzurri è stata la Salernitana, travolta in casa con un 0-5 pesantissimo. Perisic, Dumfries, Sanchez, Lautaro e Gagliardini risolvono la pratica granata per la sesta vittoria di fila (con 103 reti nel 2021).

Con una doppietta di Lautaro, un  gol di Chalanoglu e uno di Sanchez, l'Inter batte il Cagliari 4 a 0 e si porta al comando della classifica, un punto sopra il Milan, tre sull'Atalanta e 4 sul Napoli. Completa così una rimonta che solo due mesi orsono la vedeva a sette punti di distanza dalla prima. Un risultato persino avaro rispetto a quanto mostrato sul campo. La supremazia di ieri, come quella esibita contro la Roma, é stata ottenuta con quattro gol (uno più bello dell'altro), con un gioco brillante ed un possesso palla pressochè permanente (75%), condita da 24 tiri dei quali 11 nello specchio della porta ed uno straordinario Cragno che ha parato un rigore a Lautaro ed ha effettuato almeno 5 parate di altissimo livello. La squadra di Simone Inzaghi ha ora solo un punto in meno di quanti l'Inter ne aveva un anno fa, quindi con la possibilità di superare il punteggio della squadra allenata da Conte.

Con la vittoria di sabato contro la Roma, l’Inter completa la rimonta autunnale e si ritrova da sola in seconda posizione, a un punto di distanza sia dal Milan (primo) che dal Napoli (terzo). La partita dell’Olimpico racconta di un 3-0 senza storia: i nerazzurri, autori di un calcio stellare nei primi 20 minuti, dominano e vanno in gol con Calhanoglu, Dzeko e Dumfries, chiudendo i conti già nel primo tempo. Nella ripresa sembra un torello, con un possesso palla interista intorno al 70%. E’ un’Inter che gioca veloce, di prima, che ha una squadra che attacca con sei uomini e difende con 5 e gestisce con tre più i due esterni a centrocampo. Difficile batterla. La Roma è apparsa stordita e le assenze non spiegano a sufficienza la debacle che avrebbe potuto avere numeri ancora maggiori se i nerazzuri avessero continuato a spingere. Nemmeno un tiro in porta in una partita in casa, dove aveva perso solo il derby, non ha giustificazioni.

La squadra di Inzaghi rimane così incollata ai cugini rossoneri, che a San Siro vincono 2-0 contro la Salernitana (reti di Kessie e Saelemaekers) e recuperano così la prima posizione in solitaria.

Domenica da dimenticare invece per il Napoli, che torna sconfitta dalla trasferta di Bergamo e perde in un colpo solo due posizioni. La Dea va in vantaggio, poi subisce la rimonta degli azzurri, ma alla fine trova la forza di ribaltare ancora il risultato, chiudendo la gara sul 3-2. I ragazzi di Gasperini sono sempre in quarta posizione, ma a soli due punti dal Napoli e a -4 dalla vetta.

Al quinto posto, con 7 lunghezze di ritardo rispetto alla zona Champions, ci sono Juventus e Fiorentina. La Signora supera 2-0 il Genoa nel posticipo di giornata (a referto Cuadrado e Dybala) portando a casa il quarto successo nelle ultime cinque partite. 

Ben più complicato il turno della Viola, che incassa tre punti vincendo per 3-2 sul campo del Bologna. Al Dall'Ara Maleh, Biraghi e Vlahovic firmano il tris. Per i rossoblù a segno Barrow e Hickey.

Due punti sotto, a quota 25, ci sono le romane. La Lazio ritrova il successo dopo tre giornate di astinenza e aggancia in classifica i cugini. La trasferta contro la Sampdoria si decide nel primo tempo con un gol di Milinkovic e una doppietta di Immobile: il primo si fa espellere nella ripresa, il secondo viene sostituito da un imbarazzante Muriqi. Mai coppia d’attaccanti fu più sbilanciata.

A metà classifica, da solo con 23 punti, c’è il Verona, vittorioso in rimonta per 4-2 sul campo del Venezia. L’andamento della gara è dei più clamorosi: i lagunari passano tre volte in mezz’ora e chiudono il primo tempo sul 3-0. Poi, nella ripresa, si fanno raggiungere e superare. Decisiva l'espulsione di Ceccaroni che causa in rigore del 3-2.

Chiude il quadro della domenica di calcio il 2-2 fra Spezia e Sassuolo. La squadra di Thiago Motta va in vantaggio di due gol con Manaj e Gyasi, ma gli emiliani rimontano grazie a una doppietta di Raspadori, entrato dopo l'intervallo.


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