Con il sesto successo su sei partite, il Napoli si conferma da solo in testa alla classifica. L’ultima vittima della squadra di Spalletti è il Cagliari, che al Diego Armando Maradona, nel posticipo di giornata, cade per 2-0 sotto i colpi di Osimhen e Insigne, la coppia di centravanti più in forma del Campionato.

Il Milan subisce il controsorpasso dei partenopei, ma per la prima volta si ritrova da solo al secondo posto. I rossoneri arrivano a quota 16 punti battendo 2-1 lo Spezia in trasferta: decisivo il gol di Daniel Maldini, figlio di Paolo, al debutto da titolare.

Perde terreno invece l’Inter (14 punti), fermata sul pareggio dall’Atalanta. A San Siro finisce 2-2, ma succede di tutto: Lautaro porta subito avanti i suoi, poi Malinovskyi e Toloi ribaltano il risultato; nella ripresa pareggia Dzeko, Dimarco sbaglia un rigore e a Piccoli viene giustamente cancellato il gol vittoria.

Subito sotto, la Roma archivia con una sconfitta il primo derby dell’era Mourinho. Nei primi 20 minuti La Lazio domina e passa due volte con Milinkovic e Pedro (che aveva segnato anche nell’ultima stracittadina, ma con l’altra maglia). I giallorossi protestano per un rigore non ricevuto nella stessa azione da cui inizia il contropiede che porta alla rete dello spagnolo, ma prima dell’intervallo riescono comunque ad accorciare le distanze con Ibanez.

Nella ripresa la Roma spinge, ma è la Lazio a trovare ancora la strada del gol, con il redivivo Felipe Anderson imbeccato da Immobile (per una sera migliore come assistman che come realizzatore). Pochi minuti dopo, l’arbitro compensa il torto della prima frazione inventando un rigore su Zaniolo, che Veretout trasforma. Alla fine però a esultare sono i biancocelesti, ora in quinta posizione a una sola lunghezza dai cugini.

Il derby capitolino fa la fortuna della Fiorentina, che raggiunge la Roma al quarto posto battendo di misura l’Udinese e portando a casa il terzo successo esterno consecutivo. Al Friuli decide un rigore del solito Vlahovic: dopo il gol, la Viola soffre terribilmente, ma i padroni di casa non riescono a trovare il pareggio.

Vittoria più sofferta che mai anche per la Juventus, che in casa contro la Sampdoria passa in vantaggio, si fa rimontare e poi mette a segno una contro-rimonta per chiudere il punteggio sul 3-2. A segno Dybala, Bonucci, Yoshida, Locatelli e Candreva.

Tra Genoa e Verona, invece, finisce addirittura 3-3: sotto 2-0 per i gol di Simeone e Barak, la squadra di Ballardini nel finale si porta sul 3-2 con Criscito e la doppietta di Destro, ma in pieno recupero Kalinic trova il pareggio.

Chiude il quadro della giornata la vittoria interna per 2-1 del Sassuolo contro la Salernitana. I neroverdi tornano alla vittoria grazie a un insolito gol di testa di Berardi su cross di Boga. Tanta sfortuna per i granata, che sciupano diverse occasioni e restano ultimi con un solo punto.

Quando ormai è arrivato l’autunno, la Juventus centra la prima vittoria del suo Campionato. Lo fa sul campo dello Spezia, con un 2-3 rocambolesco negli sviluppi e una prestazione tutt’altro che convincente (soprattutto in fase difensiva). Gli uomini di allegri passano in vantaggio a metà del primo tempo con Kean, che torna al gol in maglia bianconera dopo due anni. Poi però - a cavallo fra prima e seconda frazione - i padroni di casa riescono a ribaltare il risultato, andando a segno prima con Gyasi e poi Antiste. Alla fine però la Juve trova la forza di portare a termine una contro-rimonta con i gol di due degli uomini più discussi, Chiesa e De Ligt.

Al di là del gioco - ancora lontano dai livelli sperati a inizio stagione - quello che contava per la Juve era mettere punti in cascina. Anche perché nel frattempo le milanesi continuano a vincere.

L’Inter passa 1-3 in rimonta sul campo della Fiorentina: in rete Sottil, Darmian, Dzeko e Perisic, con la squadra di Inzaghi che lascia sfogare i viola nel primo tempo per poi dominarli nella ripresa.

Il Milan risponde con un 2-0 casalingo sul Venezia. I rossoneri sbloccano nella ripresa un match che si era complicato e portano a casa i tre punti grazie alle reti di Diaz ed Hernandez.

Vittoria importante anche per l’Atalanta, che batte per 2-1 in casa l’insidioso Sassuolo. Nel primo tempo i bergamaschi si issano sul 2-0 con i gol di Gosens e Zappacosta, poi nella ripresa Berardi accorcia le distanze per i neroverdi.

Tanti gol ma nessun vincitore fra Bologna e Genoa, che finisce 2-2. Dopo un primo tempo scialbo, succede tutto nella ripresa: sul tabellino dei marcatori Hickey, Destro e i rigori trasformati da Arnautovic e Criscito. Nel finale espulso Mihajlovic.

Stesso risultato anche fra Salernitana e Verona. I veneti vanno a segno due volte con un super Kalinic, ma poi vengono rimontati dai padroni di casa con Gondo e Coulibaly. Per i campani si tratta del primo punto in questo Campionato.

A sorpresa, l’Empoli vince per 2-0 sul campo del Cagliari. Bella prova dei toscani, che vincono con merito con un gol per tempo (Di Francesco, poi una perla di Stulac). Nel finale Henderson sfiora il tris.

Il pareggio per 1-1 contro la Juventus (in gol Morata e Rebic) permette al Milan di agganciare l’Inter a 7 punti in classifica, ma regala anche al Napoli l’occasione di centrare questa sera il primato in solitaria (gli azzurri, impegnati alle 20.45 contro l’Udinese, possono rimanere l’unica squadra a punteggio pieno).

Il dato più significativo dell’ultima giornata è comunque la certificazione della crisi della Juventus, scivolata addirittura al penultimo posto in classifica, a pari merito con il Cagliari. I bianconeri sono ancora a secco di vittorie dopo 4 giornate: non accadeva dalla stagione 1961/62, a riprova del momento difficilissimo, sicuramente il più buio da quando Andrea Agnelli ha preso le redini della società.

“Sono arrabbiato per come sono andate le cose, fino al gol del pareggio eravamo in totale controllo, poi abbiamo addirittura rischiato di perdere – ha commentato Allegri – Purtroppo abbiamo perso attenzione e determinazione, sull’angolo siamo stati perfino superficiali. La cosa che bisogna capire velocemente è che ci sono partite in cui devi essere tosto, cattivo, avere attenzione, portare a casa il risultato, altrimenti diventa difficile pensare di risalire la classifica”.

Domenica deludente anche per le romane. I giallorossi di Mourinho tornano addirittura sconfitta (3-2) dalla trasferta al Bentegodi: dopo una magia di Pellegrini (36’), autore di un colpo di tacco da cineteca, nella ripresa il Verona di Tudor alza i ritmi e ribaltano il risultato con Barak e Caprari. Poi l’autogol di Ilic non basta ai capitolini per portare a casa almeno un punto, perché Faroni segna il gol decisivo per i padroni di casa.

La Lazio non va invece oltre il pareggio in casa contro il Cagliari. Immobile apre le marcature alla fine del primo tempo, ma nella ripresa la difesa da horror dei biancocelesti permette ai sardi di ribaltare il risultato. A segnare il punto del definitivo 2-2 è Cataldi, entrato al posto di Leiva.

Fra gli anticipi della giornata, da segnalare il 6-1 dell’Inter sul Bologna. Dopo gli sprechi contro Samp e Real, Lautaro, Skriniar, Barella, Vecino e Dzeko (autore di una doppietta) travolgono gli emiliani. Gol della bandiera di Theate. Infortunio al bacino per Correa ma nulla di preoccupante sembra.

Torna al successo l’Atalanta, vittoriosa di misura sul campo della Salernitana con un gol di Zapata.

A sorpresa, dopo tre giornate di campionato ci sono solo tre squadre a punteggio pieno: Milan, Napoli e Roma. Di questo terzetto, la formazione più convincente è quella rossonera, che a San Siro domina per 90 minuti la Lazio, regolando la pratica con un gol per tempo: prima Leao, poi Ibrahimovich, all’ennesimo rientro di una carriera infinita.

Ben più sofferto il successo casalingo della Roma, che nel posticipo di giornata passa solo al 91esimo contro il Sassuolo. Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio grazie a un gol di Cristante, i giallorossi si fanno riprendere nella ripresa da Djuricic, ma poi trovano il gol vittoria all’ultimo respiro con il redivivo El Shaarawy.

La seconda giornata del campionato propone alcune conferme e una sorpresa. Le conferme riguardano Inter, Roma, Lazio, Napoli, mentre la sorpresa è fondamentalmente una: la Juventus.

Se partiamo in ordine di classifica troviamo subito la vittoria per 3 a 1 dell’Inter a Verona. Significativa sotto almeno due aspetti: il primo è che è maturata dopo esser andata sotto di un gol a causa di uno sciagurato passaggio di Handanovic a Brozovic ma sbagliando la misura del passaggio. Il secondo dato è che se riguardo i 4 gol al Genoa tutti si chiedevano quanto fosse forza dell’Inter e quanto debolezza dei grifoni, quella al Bentegodi non può certo essere letta come una passeggiata di salute. Gli scaligeri corrono, pressano e menano per tutto il campo; è una squadra fisica con buona tecnica e capacità di occupare il campo e passare a Verona non sarà semplice per nessuno. Menzione particolare per il neoacquisto Correa, voluto fortemente da Simone Inzaghi: entra e segna una doppietta, con uno spettacolare colpo di testa ed una rasoiata da fuori area. Nemmeno nei sogni la realtà diventa così bella. Correa sarà un'arma importante per l'attacco nerazzurro e Inzaghi avrà problemi di abbondanza in avanti, ma tutta di qualità.


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