Il Napoli vince 3-0 contro il Bologna e aggancia il Milan in testa alla classifica. Segnano Ruiz con un meraviglioso sinistro dal limite e Insigne (doppietta su rigore). Ma il grande protagonista al Maradona è Osimhen.

Gli azzurri rispondono così ai rossoneri, che martedì avevano battuto il Torino di misura (e con molta più fatica del previsto) grazie a un gol di Giroud.

Al terzo posto solitario, ma ancora a -7 dalla vetta, c’è l’Inter campione in carica, vittoriosa mercoledì per 2-0 sul campo dell’Empoli. I nerazzurri tornano alla vittoria dopo il punto raccolto tra Lazio e Juve. Decidono D'Ambrosio e Dimarco. A inizio ripresa espulso Ricci.

Il quarto posto è della Roma, che sbanca Cagliari in rimonta e si porta a 19 punti. Succede tutto nella ripresa: la squadra di Mourinho (in tribuna perché squalificato) reagisce alla grinta iniziale dei sardi. Spettacolare il gol vincente di Pellegrini su punizione.

Una lunghezza sotto i giallorossi c’è l’Atalanta, capace di vincere 3-1 in trasferta sulla Sampdoria. Blucerchiati avanti con Caputo, poi si scatena Zapata, che provoca l'autogol di Askildsen e sigla il gol del sorpasso. Nel finale una perla di Ilicic chiude il match.

A un punto di distanza dai bergamaschi rimane la Lazio, che continua il suo campionato schizofrenico e dopo la rovinosa sconfitta per 4-1 contro il Verona vince in casa per 1-0 contro la Fiorentina. Decide uno splendido gol di Pedro su un grande assist di Milinkovic. 

I biancocelesti superano così di due punti la Juventus, clamorosamente sconfitta per 1-2 allo Stadium dal Sassuolo. I neroverdi passano in vantaggio con Frattesi, poi i padroni di casa trovano il pari con McKennie, ma al 95esimo gli ospiti passano con un contropiede di facilità disarmante finalizzato da Maxime Lopez.

Se crisi non è, poco ci manca

Nella parte bassa della classifica, l’Udinese contro il Verona trova il quarto pareggio consecutivo (1-1) e si porta a 11 punti, ovvero a +4 sul terzultimo posto occupato da Genoa e Salernitana. Il Grifone pareggia sul campo dello Spezia (che quindi conserva un punto di vantaggio, a quota 8), mentre i campani trovano la seconda vittoria nelle ultime quattro partite battendo 2-1 in trasferta il Venezia (che ha 8 punti come lo Spezia).

Premessa: Mourino, Inzaghi, Spalletti e Gasperini espulsi rappresentano un record per il campionato italiano che continua ad avere negli arbitri i direttori di scena. Narcisismo arbitrale a parte, andiamo a vedere cosa è successo sui campi. La gara più attesa della giornata era quella del Meazza tra Inter e Juventus. L’Inter, andata in vantaggio al 17 del primo tempo con Dzeko ed è solo a 4 minuti dalla fine che la Juve è riuscita a pareggiare con Dybala su rigore. Penalty discutibile quello concesso dal Var, perché il fallo di Dumpries è sulla linea e perché il contatto è successivo al passaggio effettuato dal giocatore bianconero colpito solo successivamente. L'arbitro ha visto e non ha ritenuto di intervenire e allora il Var lo ha richiamato, pur non essendoci un chiaro errore arbitrale. Un fallo che in nessun campionato europeo verrebbe fischiato e che, del resto, non viene richiesto nemmeno da chi lo subisce.

Ma così va e non da oggi: il contributo arbitrale é elemento mai assente quando in campo giocano i bianconeri e, a maggior ragione, quando si trovano in svantaggio. Uno strano Var che interviene a Milano ma non a Roma, guarda un po’. E nessuno della classe arbitrale che spieghi quando debba farlo e quando no. Perché? Perché altrimenti i privilegi si annullano.

La gara ha dimostrato che le due squadre sono sostanzialmente alla pari sul piano agonistico mentre su quello tecnico i bianconeri hanno obiettivamente un tasso maggiore, anche perché la migliore Inter dura un’ora. La differenza vera, infatti, la fanno i cambi, per l’Inter tutti di livello inferiore ai titolari mentre per la Juventus è esattamente il contrario.

Se il Milan nell’anticipo del sabato aveva rimontato e sconfitto il Bologna per 4 a 2, all'Olimpico si registra il pareggio a reti inviolate tra Roma e Napoli, con l’espulsione sia di Mourinho che di Spalletti. Gli azzurri interrompono così il filetto di vittorie ma restano comunque in classifica con il Milan alle loro spalle e l’Inter al terzo posto a sette punti di distanza dal Napoli.

La vittoria pesantissima del Verona sulla Lazio è certamente una degli eventi di giornata. Perché il Verona, compagine rispettabile e di ottima preparazione, non è certo superiore alla Lazio ma ciò non impedisce di rifilargli un sonoro 4 a 1, anche grazie ad una giornata strepitosa di Simeone. Sarri dovrà per forza rivedere l’applicabilità dei suoi schemi e magari anche alcune fissazioni poco utili, come quella su Luis Alberto, che in qualunque squadra italiana di vertice sarebbe regista indiscusso e che invece alla Lazio fatica a trovare ruolo e titolarità.

Ci sono alcune vittorie francamente prevedibili ma con risultati non così scontati – come quello della viola che a Firenze, ha ragione del Cagliari, rifilandogli un umiliante 3 a 0, e altre meno scontate ma che hanno comunque importanza per come sono maturate. Tra queste la buona vittoria della Sampdoria che a Genova si aggiudica il derby ligure superando per 2 a 1 il La Spezia e quella del Torino, che supera il Genoa, mentre il Genoa per 3 a 2.

Vittoria ampiamente prevista quella del Sassuolo contro il Venezia (3 a 1) e colpaccio dell’Empoli sul campo della Salernitana dove va a vincere per 4 a 2. Giornataccia per Lotito.

Otto su otto. Il Napoli era già l’unica squadra dei cinque maggiori campionati europei a viaggiare a punteggio pieno e contro il Torino conferma questo primato salendo a quota 24 punti. Al Maradona gli uomini di Spalletti si impongono per 1-0 con un colpo di testa vincente del solito Osimehn, capace di saltare ad altezze da Nba. Unica nota stonata per gli azzurri, l’ennesimo errore dal dischetto di Insigne, che sullo 0-0 si fa parare un rigore da Milinkovic Savic.

In seconda posizione solitaria, a -2 dalla capolista, c’è sempre il Milan, capace di rimontare due gol di svantaggio contro il Verona: ai gol del primo tempo di Caprari e Barak (su rigore) rispondono nella ripresa Giroud, Kessie (ancora dagli 11 metri) e un’autorete di Gunter.

La beffa di giovedì in Europa League non frena il Napoli, che contro la Fiorentina vince la settima partita su sette e si conferma al primo posto della classifica in solitaria. Gli azzurri si affermano in rimonta: i viola vanno in vantaggio con Martinez Quarta, ma poi la squadra di Spalletti ribalta il risultato con Lozano e Rrahmani.

Il Milan risponde espugnando Bergamo con una vittoria per 3 a 2 sull'Atalanta di Gasperini.

Con il sesto successo su sei partite, il Napoli si conferma da solo in testa alla classifica. L’ultima vittima della squadra di Spalletti è il Cagliari, che al Diego Armando Maradona, nel posticipo di giornata, cade per 2-0 sotto i colpi di Osimhen e Insigne, la coppia di centravanti più in forma del Campionato.

Il Milan subisce il controsorpasso dei partenopei, ma per la prima volta si ritrova da solo al secondo posto. I rossoneri arrivano a quota 16 punti battendo 2-1 lo Spezia in trasferta: decisivo il gol di Daniel Maldini, figlio di Paolo, al debutto da titolare.

Perde terreno invece l’Inter (14 punti), fermata sul pareggio dall’Atalanta. A San Siro finisce 2-2, ma succede di tutto: Lautaro porta subito avanti i suoi, poi Malinovskyi e Toloi ribaltano il risultato; nella ripresa pareggia Dzeko, Dimarco sbaglia un rigore e a Piccoli viene giustamente cancellato il gol vittoria.

Subito sotto, la Roma archivia con una sconfitta il primo derby dell’era Mourinho. Nei primi 20 minuti La Lazio domina e passa due volte con Milinkovic e Pedro (che aveva segnato anche nell’ultima stracittadina, ma con l’altra maglia). I giallorossi protestano per un rigore non ricevuto nella stessa azione da cui inizia il contropiede che porta alla rete dello spagnolo, ma prima dell’intervallo riescono comunque ad accorciare le distanze con Ibanez.

Nella ripresa la Roma spinge, ma è la Lazio a trovare ancora la strada del gol, con il redivivo Felipe Anderson imbeccato da Immobile (per una sera migliore come assistman che come realizzatore). Pochi minuti dopo, l’arbitro compensa il torto della prima frazione inventando un rigore su Zaniolo, che Veretout trasforma. Alla fine però a esultare sono i biancocelesti, ora in quinta posizione a una sola lunghezza dai cugini.

Il derby capitolino fa la fortuna della Fiorentina, che raggiunge la Roma al quarto posto battendo di misura l’Udinese e portando a casa il terzo successo esterno consecutivo. Al Friuli decide un rigore del solito Vlahovic: dopo il gol, la Viola soffre terribilmente, ma i padroni di casa non riescono a trovare il pareggio.

Vittoria più sofferta che mai anche per la Juventus, che in casa contro la Sampdoria passa in vantaggio, si fa rimontare e poi mette a segno una contro-rimonta per chiudere il punteggio sul 3-2. A segno Dybala, Bonucci, Yoshida, Locatelli e Candreva.

Tra Genoa e Verona, invece, finisce addirittura 3-3: sotto 2-0 per i gol di Simeone e Barak, la squadra di Ballardini nel finale si porta sul 3-2 con Criscito e la doppietta di Destro, ma in pieno recupero Kalinic trova il pareggio.

Chiude il quadro della giornata la vittoria interna per 2-1 del Sassuolo contro la Salernitana. I neroverdi tornano alla vittoria grazie a un insolito gol di testa di Berardi su cross di Boga. Tanta sfortuna per i granata, che sciupano diverse occasioni e restano ultimi con un solo punto.


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