di Sara Michelucci

Se l’ET di Steven Spielberg era finito per caso sulla Terra e voleva a tutti i costi ritornare nello spazio dai suoi genitori, in Home - A casa, film d'animazione della DreamWorks Animation, diretto da Tim Johnson, la tribù aliena dei Boov cerca un posto dove stanziarsi. La pellicola, che è l’adattamento cinematografico del romanzo per ragazzi, The True Meaning of Smekday, scritto da Adam Rex, ha come protagonista Tip, un’adolescente che abita con sua madre e il suo gatto.

L’incontro in un supermarket con l’alieno Oh, che fa parte della specie extraterrestre Boov, da cui però si è allontanato dopo aver combinato un grosso guaio, le cambierà la vita. Vivranno insieme un mare di avventure più o meno divertenti, dovranno confrontarsi con il cinico Smek, capo dei Boov, e tra loro si creerà una tenera amicizia. Tip deve ritrovare sua madre, ed Oh le sarà di grande aiuto in questa impresa.

In un momento storico particolare come quello che si sta attraversando, dove l’arrivo dei migranti è visto con sospetto e paura e come una sorta di ‘invasione’, questo nuovo film d’animazione mette al centro proprio la conoscenza dell’altro, anche se diverso da noi per abitudini, cultura o vissuto. È un modo bello e intelligente di affrontare la diversità e di imparare cosa significhi aprirsi a nuovi mondi, senza i limiti che la paura pone nel mezzo.

Home – A casa (Usa 2015)

REGIA: Tim Johnson
SCENEGGIATURA: Tom J. Astle, Matt Ember
ATTORI: Jim Parsons, Jennifer Lopez, Rihanna , Steve Martin, Matt Jones
MONTAGGIO: Jessica Ambinder-Rojas, Alexander Berner
MUSICHE: Joel McNeely
PRODUZIONE: DreamWorks Animation
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

È il famoso attore Saverio Crispo a ispirare il nuovo film di Cristina Comencini, Latin Lover. Storia di passione e di genialità; di donne che ruotano attorno a una figura straordinaria, mettendone in mostra il mito, ma anche l’uomo. Quello che fa soffrire e innamorare. Le sue quattro figlie, avute da mogli diverse in differenti paesi, si ritrovano nella grande casa del paesino pugliese dove l’attore è nato.

Sono quattro donne diverse, con vissuti differenti che hanno però qualcosa in comune: la figlia italiana ha un compagno, con cui è fidanzata ‘clandestinamente’. La figlia francese con il più piccolo dei tre figli avuti da tre padri diversi. La figlia spagnola, l’unica sposata, con un marito impenitente e traditore. L’ultima figlia è svedese e il padre non l'ha quasi mai visto.

Ma le quattro donne non sono sole. Arrivano, infatti, anche le due vedove: la prima moglie italiana, la quale ha messo da parte se stessa per riprendersi il marito e curarlo durante la vecchiaia. L’ex moglie spagnola, invece, lo ha sposato ai tempi dei western all'italiana. Ma nessuna tra le figlie consoce veramente quest’uomo, ricordato soprattutto attraverso la sua carriera e il suo lavoro. Ma qualcosa è destinato ad accadere, mentre si attende la venuta della quinta figlia, americana e riconosciuta con la prova del Dna.

È attraverso gli occhi delle donne, quindi, che la Comencini ricorda il grande divo, con l’utilizzo di proiezioni, rivelazioni notturne di segreti, e conferenze stampa. Sarà una competizione tra donne, ma anche un momento di confronto e condivisione, dove non mancheranno scene tragicomiche che danno al film un spinta in più. Non male la costruzione dei personaggi, i quali avendo caratteristiche differenti l’uno dall’altro, mettono in atto una storia dalle sfaccettature differenti. E questo centra sicuramente l’obiettivo di raccontare la vita di un personaggio complesso.

Latin Lover (Italia – Francia 2015)

REGIA: Cristina Comencini
SCENEGGIATURA: Cristina Comencini, Giulia Calenda
ATTORI: Angela Finocchiaro, Virna Lisi, Valeria Bruni Tedeschi, Marisa Paredes, Candela Peña, Francesco Scianna, Jordi Molla, Lluís Homar, Neri Marcorè, Claudio Gioè, Toni Bertorelli, Pihla Viitala, Nadeah Miranda, Cecilia Zingaro
FOTOGRAFIA: Italo Petriccione
MONTAGGIO: Francesca Calvelli
MUSICHE: Andrea Farri
PRODUZIONE: Prodotto da Lumière & CO. con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distibution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Il dramma dell’Alzheimer è protagonista in tutta la sua complessità in Still Alice, film scritto e diretto da Richard Glatzer (morto pochi giorni fa a 63 anni combattendo contro la Sla) e Wash Westmoreland, la cui protagonista, Julianne Moore, si è aggiudicata l’Oscar 2015 come miglior attrice. Adattamento cinematografico del romanzo Perdersi, scritto nel 2007 dalla neuroscienziata Lisa Genova, racconta la storia di Alice Howland, sulla soglia dei cinquant'anni.

Una donna affermata, soddisfatta di quanto ha realizzato nella sua vita. È, infatti, una celebre linguista che insegna alla Columbia University, ha un marito e tre figli che ama follemente: Anna, Tom e Lydia. Ad un certo punto, nella vita di Alice, qualcosa comincia a cambiare, dapprima qualche dimenticanza e in seguito veri e propri momenti di vuoto, durante i quali non riconosce il posto in cui si trova. Eventi che la spingono a farsi vedere da alcuni medici e la diagnosi è terribile: una forma presenile di Alzheimer di matrice genetica.

E così la vita di Alice cambia di colpo. Tutte le sue certezze crollano, diventando una donna fragile e indifesa, anche agli occhi della famiglia. La malattia, ancora una volta, torna ad essere un tema centrale, come lo è stato in altri film, tra cui non si può non ricordare lo splendido Amour, scritto e diretto da Michael Haneke.

In questo caso, però, la forza della trama è inferiore e il successo della pellicola è incentrato soprattutto sulla bravura della Moore, che riesce a dosare in maniera magistrale sentimenti contrapposti, dando al personaggio una luce vivida che la mette al centro e mostra il lento progredire della malattia. Una mutazione di se stessi che spiazza e rende bene l’orrore di questa malattia.

Still Alice (Usa 2014)

REGIA: Richard Glatzer, Wash Westmoreland
SCENEGGIATURA: Wash Westmoreland, Richard Glatzer
ATTORI: Julianne Moore, Kristen Stewart, Kate Bosworth, Shane McRae, Alec Baldwin, Seth Gilliam, Hunter Parrish, Daniel Gerroll
FOTOGRAFIA: Denis Lenoir
MONTAGGIO: Nicolas Chaudeurge
MUSICHE: Ilan Eshkeri
PRODUZIONE: BSM Studio, Backup Media, Big Indie Pictures, Killer Films
DISTRIBUZIONE: Good Films

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Una lettura comica della criminalità organizzata, quella che chiede il pizzo e che vessa i commercianti. Noi e la Giulia, nuovo film di Edoardo Leo, trae ispirazione dal libro Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei, per raccontare la storia di tre uomini, Diego (interpretato da Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi).

Insoddisfatti della vita che conducono e ansiosi di lasciare la città e cambiare vita, si ritrovano uniti nell’impresa di aprire un agriturismo. Da perfetti sconosciuti quali sono, i tre iniziano un’avventura e a loro si unirà Sergio (Claudio Amendola), cinquantenne nostalgico dei tempi che furono, e Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta un bel po’ fuori di testa.

Ma la loro strada sarà ben presto ostacolata da un losco individuo. Vito (Carlo Buccirosso) è un camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Ma la ribellione al sopruso che stanno subendo sarà orchestrata in maniera piuttosto tragicomica. Un’avventura rocambolesca e imprevista, per resistere a un sopruso a cui, nella vita reale, spesso e volentieri si risponde con la paura e il silenzio.

Una commedia che, però, non sa volare, non riesce a tirare fuori la risata che nasconde al suo interno la critica allo status quo. È debole sia per quanto riguarda la tenuta della storia che per i personaggi che, pur funzionando bene nei loro singoli ruoli, non creano quell’intesa tra di loro che spesso ci si aspetta da commedie corali di questo tipo.

Noi e la Giulia (Italia 2015)

REGIA: Edoardo Leo
SCENEGGIATURA: Marco Bonini, Edoardo Leo
ATTORI: Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Stefano Fresi, Carlo Buccirosso
FOTOGRAFIA: Alessandro Pesci
MONTAGGIO: Patrizio Marone
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Uno stile quasi da caserma, quello che Terence Fletcher - interpretato da un eccellente J. K. Simmons, premio Oscar 2015 come miglior attore non protagonista - usa per insegnare musica ai suoi allievi. Metodi poco ortodossi, al limite della ferocia, sia fisica che psicologica, che toccheranno nel profondo il giovane Andrew, il quale sogna di diventare uno dei migliori batteristi jazz della sua generazione.

Però al conservatorio di Manhattan, lo Shaffer, di bravi ce ne sono e mister Fletcher non perde l’occasione di mettere i ragazzi in competizione tra loro. Il regista Damien Chazelle regala un film dai sentimenti forti e contrastanti, dove il giusto e lo sbagliato si intrecciano e si confondono nella ricerca della genialità e della grandezza di personaggi come Charlie Parker.

“Bird” è infatti il termine di paragone e il punto di congiunzione tra il maestro e l’alunno, la spinta che farà superare a Andrew paure e rabbia e che permetterà a Fletcher di riconoscere la bravura del suo allievo. L’accusa che pesa sulla testa del maestro e che gli farà perdere il posto è quella di aver condotto un suo vecchio allievo al suicidio, a causa del suo modo di fare. Un motivo che, però, non fermerà il ragazzo.

Non c’è bisogno di dire che la musica è una delle protagoniste indiscusse di quest’opera, sapientemente utilizzata per mettere in mostra la fatica e il turbamento che c’è dietro la genialità. L’uso della telecamera, a tratti anche scattanti, che insegue frenetica i gesti dell’insegnante e la messa in musica dell’orchestra, riesce a delineare un mondo fatto di sacrifici, ma anche di enormi soddisfazioni.

Whiplash (Usa 2014)
Regia: Damien Chazelle
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Attori: Miles Teller, J.K. Simmons, Melissa Benoist, Paul Reiser, Austin Stowell, Jayson Blair, Kavita Patil, Kofi Siriboe, Jesse Mitchell
Prduzione: Blumhouse Productions, Bold Films, Exile Entertainment, Right of Way Films
Distribuzione: Sony Pictures
Fotografia: Sharone Meir
Montaggio: Tom Cross
Musiche: Justin Hurwitz

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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