di Sara Michelucci

Non è andata bene al Festival di Cannes, ma Youth, La Giovinezza ultima fatica di Paolo Sorrentino, resta un film interessante, sia dal punto di vista stilistico che della storia. La giovinezza è vista sotto diversi punti di vista: quella tradita di una giovane donna lasciata dal marito, quella mancata della ragazzina-prostituta, quella sognata della massaggiatrice che probabilmente spera di fare altro nella vita, quella fortunata di miss Universo, che non è solo bella ma anche intelligente, quella ricercata dell’attore hollywoodiano che tenta ormai da tempo di ritrovare la sua dimensione artistica.

Il tutto è visto attraverso gli occhi di Fred Ballinger, anziano direttore d'orchestra, e l'amico Mick Boyle, vecchio regista ancora in attività. I due si trovano in un centro di benessere sulle montagne svizzere e insieme pensano al tempo che scorre, al futuro che li attende, osservando con curiosità le vite dei propri figli e degli ospiti dell'albergo. Un modo per fare i conti anche con se stessi, con la propria vita, con quello che si è dato e ricevuto e non sempre i risultati sono positivi.

Mick, infatti, ha difficoltà nel portare a termine il suo ultimo film. Dall’altra parte Fred non ha più intenzione di esibirsi, nemmeno se a chiederglielo è la Regina di Inghilterra, e deve fare i conti anche con sua figlia Lena, tradita dal marito e che gli rinfaccia le sofferenze subite dalla madre.
Il percorso dei due uomini sarà molto diverso.

Ma entrambi sono alla ricerca di una stessa cosa: una nuova giovinezza dello spirito. Perché, sembra suggerirci il regista, la giovinezza è una dimensione simbolica e reale al tempo stesso. Qualcosa che va ricercata in noi stessi, prima che nel resto del mondo.

Un cast stellare, quello scelto da Sorrentino, che vede alternarsi sullo schermo attori del calibro di Michael Caine, Harvey Keitel e Jane Fonda e che dà alla pellicola un tocco ancora maggiore.

Youth, La Giovinezza (Svizzera, Gran Bretagna, Italia)
regia: Paolo Sorrentino
sceneggiatura: Paolo Sorrentino
attori: Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda, Alex MacQueen, Mark Kozelek, Luna Mijovic, Madalina Ghenea
fotografia: Luca Bigazzi
montaggio: Cristiano Travaglioli
musiche: David Lang
produzione: Indigo Film in coproduzione con Bis Films, Pathé, C-Films e Medusa Film
distribuzione: Medusa Film

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un viaggio al contrario, rispetto al mito della frontiera americana. Da ovest verso est. Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet scritto e diretto da Jean-Pierre Jeunet, e ispirato al romanzo Le mappe dei miei sogni di Reif Larsen, stupisce lo spettatore, non solo per l’uso azzeccato della tecnologia, ma anche per la capacità di raccontare in maniera originale e mai scontata la vicenda di questo ragazzo prodigioso.

T.S. Spivet vive in un ranch nel Montana con la madre (la brava Helena Bonham Carter) che è ossessionata con la morfologia dei coleotteri; il padre, un cowboy nato cento anni in ritardo, e sua sorella di 14 anni, la quale sogna di diventare Miss America. T.S. è un ragazzo prodigio di 12 anni con la passione per la cartografia e le invenzioni scientifiche.

Un giorno, riceve una telefonata inaspettata dall’istituto Smithsonian, che gli comunica di aver vinto il primo premio Baird. Si tratta di un riconoscimento molto prestigioso per la sua scoperta della macchina del moto perpetuo. T.S viene invitato a un ricevimento in suo onore, per fare un discorso. Senza dirlo a nessuno, si mette su un treno merci e attraversa gli Stati Uniti per raggiungere Washington Dc.

Ma nella vita di T.S c’è anche Layton, il fratello gemello che è morto in un incidente nel fienile; nessuno ha mai parlato del fatto che T.S. fosse con lui quel drammatico giorno. Un peso che il ragazzo porta con sé e che gli condiziona la vita. Ma una volta arrivato allo Smithsonian, tutti sono sorpresi del fatto che T.S sia solo un ragazzo.

Il regista del fortunato film Il favoloso mondo di Amélie riesce a dosare bene uso della tecnologia 3D con una storia intensa e mai banale, dove l’immaginario serve per raccontare la vita di un bambino. Una realtà mai banale.

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (Canada, Francia 2015)

REGIA: Jean-Pierre Jeunet
SCENEGGIATURA: Jean-Pierre Jeunet, Guillaume Laurant
ATTORI: Kyle Catlett, Helena Bonham Carter, Callum Keith Rennie, Judy Davis, Robert Maillet
FOTOGRAFIA: Thomas Hardmeier
MONTAGGIO: Hervé Schneid
PRODUZIONE: Epithète Films, Tapioca Films, Filmarto, BBR Productions, Gaumont, Cross Creek Pictures
DISTRIBUZIONE: Microcinema

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Tomorrowland - Il mondo di domani dà nuova forza al genere fantascientifico, grazie alla capacità del regista Brad Bird di costruire una storia avvincente, vera e propria avventura che sapientemente dosa dialoghi e personaggi. Il regista di successi d’animazione come Ratatouille, questa volta, si cimenta con personaggi in carne e ossa e sceglie George Clooney nella parte del protagonista.

Frank e Casey viaggiano nel tempo e nello spazio, arrivando a Tomorrowland. Uno luogo dove lo stupore la fa da padrone ed è inutile farsi troppe domande. Le azioni e decisioni dei personaggi, però, andranno a influenzare direttamente quello che accade sulla Terra e su loro stessi.
Frank è un ex enfant prodige, che però ha perso qualsiasi speranza ed è fortemente disilluso. Incontra Casey, che invece ha l’ottimismo della sua giovane età. È molto acuta, intelligente e ha una forte curiosità scientifica.

I due saranno accomunati dalla stessa sorte, compiendo una pericolosa missione per svelare i segreti di una misteriosa dimensione spazio temporale, meglio conosciuta come Tomorrowland. Le loro imprese cambieranno sia il mondo che la propria vita, per sempre.

Il regista porta lo spettatore in una dimensione altra, dove le possibilità sono potenziate rispetto alla vita vera. Un posto dove le cose volano, dove c’è una magia tutta particolare, ma in cui accadono comunque cosa spiacevoli. Pur essendo un film targato Disney, infatti, non mancano scene di uccisioni, pur senza esagerare in termini di violenza delle immagini. Il futuro, quindi, si presenta come un luogo di scoperta, una dimensione che l’uomo è chiamato a costruire, senza rinunciare all’immaginazione.  

Tomorrowland
(Usa 2014)

REGIA: Brad Bird
SCENEGGIATURA: Damon Lindelof, Jeff Jensen
ATTORI: George Clooney, Britt Robertson, Judy Greer, Kathryn Hahn, Hugh Laurie
FOTOGRAFIA: Claudio Miranda
MONTAGGIO: Walter Murch
MUSICHE: Michael Giacchino
PRODUZIONE: Walt Disney Pictures
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Vincitore del premio della Giuria al Festival di Cannes 2014, Timbuktu, il nuovo film del regista mauritano, Abderrahmane Sissako, racconta uno spaccato interessante del fondamentalismo islamico, ma senza pregiudizi o facili luoghi comuni. Un pastore di bestiame vive con la sua famiglia in un villaggio nei pressi di Timbuktu, in Mali. La sua è una vita semplice, molto tranquilla e scandita dal duro lavoro, vissuto fra le dune del deserto. Una calma che, però, viene bruscamente turbata dall’arrivo di elementi armati jihadisti che impongono la Sharia.

Niente sigarette, musica o football. Tutto diventa proibito e vengono imposti matrimoni forzati, le donne iniziano ad essere perseguitate e private della libertà e cominciano ad essere emanate dai loro tribunali delle sentenze basate su una visione settaria dell’Islam. Un modo di agire basato su ferocia e repressione, che, però, non ferma la popolazione, la quale resiste con forza e determinazione agli ‘invasori’.

Sissako costruisce chiaramente la storia su un dualismo tra due visioni dell’Islam opposte: quella moderata e quella integralista. Due mondi diversi, dicotomici, che non possono essere assimilati. Un film che arriva in un periodo storico difficilissimo per il mondo islamico, dove lo spettro dell’Isis genera paura e confusione, distruggendo intere culture e inasprendo la divisione tra Oriente e Occidente. Un film sulla diversità, ma anche sulla resistenza di un popolo, capace di tirare fuori la propria grinta per scacciare ‘un invasore’ che, in questo caso, proviene dal suo stesso paese.

Ma aprire gli occhi è possibile, su quelle che realmente sono le differenze tra chi usa la religione per accaparrarsi il potere e generare sottomissione e chi, invece, ha semplicemente un credo proprio e vive la vita nel rispetto degli altri. Ed è quello che un film come questo, forse, ci chiede di fare. 

Timbuktu (Francia 2014)

Regia: Abderrahmane Sissako
Personaggi: Ibrahim Ahmed, Abel Jafri, Hichem Yacoubi, Toulou Kiki, Kettly Noël
Sceneggiatura: Abderrahmane Sissako, Kessen Tall
Produttore: Sylvie Pialat
Fotografia: Sofian El Fani
Montaggio: Nadia Ben Rachid
Musiche: Amin Bouhafa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Il mito dell’eterna giovinezza torna nuovamente al cinema con il nuovo film di Lee Toland Krieger. Adaline - L'eterna giovinezza ambienta il racconto negli anni trenta, dove una giovane donna di 29 anni, Adaline Bowman, si salva miracolosamente da un incidente automobilistico e questo le dà la possibilità di non invecchiare mai.

La ragazza, 29enne, vive oltre ottant'anni in totale solitudine, vedendo addirittura invecchiare la propria figlia. Si è sottratta per tanto tempo a un legame sentimentale, ma l'incontro con l’affascinante Ellis Jones, cambierà le cose. Riuscirà Adaline a mantenere il suo segreto?

Metafora contemporanea, dove l’invecchiamento è una cosa sgradevole, che va coperta a suon di bisturi e botulino, il film è anche una riflessione sull’accettazione di se stessi e dello scorrere del tempo.

Quella di Adaline è una vita a metà, proprio perché non è la sua vera vita. Vive contro natura, vede addirittura incanutire sua figlia. Se in La morte ti fa bella, il regista Robert Zemeckis, dava vita in maniera sapiente a una commedia nera, dove la perfezione fisica si accompagna al decadimento morale, ma alla fine anche corporeo, delle due protagoniste.

Nel lavoro di Krieger tutto si basa sulla capacità della protagonista di tenere nascosta la sua vera identità. O, meglio, i suoi veri anni. Forse ci si aspettava qualcosa di più incisivo dal punto di vista della storia e della resa registica, nonostante il tutto alla fine risulti gradevole.

Adaline - L'eterna giovinezza (Usa 2014)

REGIA: Lee Toland Krieger
SCENEGGIATURA: Salvador Paskowitz, J. Mills Goodloe
ATTORI: Harrison Ford, Blake Lively, Michiel Huisman, Amanda Crew, Ellen Burstyn, Richard Harmon, Kathy Baker, Anjali Jay, Lynda Boyd, Barclay Hope, Chris William Martin
FOTOGRAFIA: David Lanzenberg
MONTAGGIO: Melissa Kent
MUSICHE: Rob Simonsen
PRODUZIONE: Lakeshore Entertainment, Sidney Kimmel Entertainment, Sierra / Affinity
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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