di Roberta Folatti

Due spari per uno scenario possibile E’ fatto molto bene il film di Gabriel Range. Nel momento clou – il ferimento del Presidente – sembra di trovarsi là, tra le persone in preda al panico e gli agenti della sicurezza presi completamente alla sprovvista. Confusione, sgomento, impreparazione, la superpotenza americana si scopre un’altra volta vulnerabile dopo l’insanabile, dolorosissima ferita lasciata dall’11 settembre. Lo svolgersi della storia dimostrerà che il percorso è circolare, e tutto fa capo sempre, e nuovamente, a quel fatidico giorno.

di Roberta Folatti



I lati oscuri di una vocazione

In apparenza un film inattuale, ambientato com’è in un austero seminario veneziano, in realtà la rappresentazione delle inquietudini e delle insoddisfazioni di molti di noi. Oggi.

di Roberta Folatti

Passioni che covano sotto la cenere

Ci sono persone incapaci di vivere pienamente la propria esistenza, seguendo alle luce del sole le proprie inclinazioni. Per ipocrisia, mancanza di coraggio, abitudine ad insinuarsi nelle vite altrui. Persone che non si mettono mai in gioco fino in fondo e preferiscono ottenere le cose per vie traverse, con macchinose strategie. Specie di vampiri che si nutrono dell’energia degli altri, aggrappandosi con patologica ostinazione alla vittima prescelta.

di Roberta Folatti

Un ping pong di affetti nel nuovo film di Ozpetek. E’ di nuovo una famiglia particolare quella messa sotto i riflettori da Ferzan Ozpetek, una famiglia dove i legami non sono di sangue ma di amicizia, comunanza, amore, solidarietà affettuosa.

di Roberta Folatti

Di primo acchito lo si può scambiare per uno dei tanti film ambientati nei bassifondi di una metropoli, tra teppistelli di origini latine sempre pronti ad azzuffarsi tra loro. Ma Guida per riconoscere i tuoi santi è un prodotto originale sia nella sceneggiatura che nell’approccio registico. Non per niente è stato premiato al Sundance Film Festival 2006, vetrina principe per i film indipendenti. Basata sulla convinzione che è necessario riconciliarsi col proprio passato anziché sfuggirlo e che, per quanto traumatico esso sia, ha sempre qualcosa da insegnarci, la pellicola di Dito Montiel – scrittore dai molteplici talenti al suo esordio alla regia – ripercorre gli avvenimenti di una torrida estate degli anni ’80.


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