di Roberta Folatti


Il volo spezzato di Manu

André Téchiné sceglie di raccontare in un modo non banale l'irruzione di una malattia come l'Aids nella vita di un giovane degli anni '80. E attraverso una storia singola riesce a descrivere un'atmosfera, un momento critico, quello in cui la comparsa di un nuovo virus, sconosciuto e minaccioso, costrinse molti a un cambiamento drastico di abitudini e stili di vita.

di Roberta Folatti


Una passione incurabile

Il libro da cui è tratto il film omonimo è uno dei più coinvolgenti che abbia letto. Scritto da Patrick McGrath, uscito in Italia nel 1998 per Adelphi, è stato molto amato dal pubblico di lettori, compresa Natasha Richardson, attrice inglese figlia di Vanessa Redgrave, che con tenacia ha perseguito il progetto di farne un film.

di Roberta Folatti


Se una vita sola non ci sembra sufficiente

La regista di Brema Valeska Grisebach ha costruito il suo film attorno alla parola tedesca “Sehnsucht”. Una parola dalle molteplici sfumature.
Sehnsucht è un desiderio misto a languore, una sensazione dolce amara che spinge a vagheggiare qualcosa e al tempo stesso a considerarlo già perduto.
Prima di girare il film la Grisebach ha intervistato molte coppie di trentenni e – come spiega lei stessa – dai loro racconti “veniva alla luce che in vite apparentemente ordinate abitavano molti desideri e aspettative, a volte in maniera manifesta, altre silenziosa. Come una brezza che sussurra ad ognuno che può essere la star della propria vita”.

di Betta Bertozzi

“Può un’intera famiglia campare di pornografia? Certo che sì. Accade in America, il paese delle grandi opportunità e dei falsi puritani. Accade a Los Angeles, dove in quasi tutte le cantine è stato ambientato un film, e dove si deve pur far qualcosa per pagare il chirurgo plastico. Fra palme, olio abbronzante e albergoni disneyani è ambientato un reality piuttosto strambo. “Porno, un affare di famiglia”. I protagonisti sono Adam, sua madre e suo cugino, che rispondono semplicemente ad una domanda del mercato. Il mercato chiede sesso, Adam e famiglia si organizzano per fargliene avere in buona e abbondante qualità.

di Roberta Folatti


Abbandonato dallo Stato, deriso dalla mafia

L'uomo di vetro è Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia che nel 1972 osò rompere l'assordante silenzio che circondava gli affari di Cosa Nostra.
Cresciuto in un ambiente di picciotti, "svezzato" dallo zio che a diciassette anni gli fece commettere il primo omicidio in una sorta di percorso formativo in vista di una brillante carriera da uomo d'onore, Vitale a un certo punto entrò in crisi e decise di liberarsi la coscienza parlando con i magistrati.


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