Gli USA si annettono l’Ucraina

di Fabrizio Casari

L’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina è stato firmato, ma chiamarlo accordo è uno strano modo di definire l’esproprio del 50% delle ricchezze nazionali da parte di un paese verso un altro. Non si può negare, infatti, che con l’accordo si sia suggellata un’autentica vergogna per l’Ucraina che cede le sue scarse ricchezze residue in cambio del protettorato statunitense....
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Effetto Trump: Canada ai liberali

di Mario Lombardo

Le prime conseguenze elettorali del secondo mandato presidenziale di Donald Trump si sono potute osservare nella giornata di lunedì, anche se non negli Stati Uniti e con risultati che hanno evidenziato un’influenza indiscutibilmente negativa. L’inquilino della Casa Bianca è stato infatti un fattore decisivo nel voto anticipato in Canada che ha fatto registrare uno dei recuperi più clamorosi della storia di questo paese e non solo. Il Partito Liberale di centro(-sinistra) del neo-primo ministro, Mark Carney, ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva alle urne, relegando i conservatori nuovamente all’opposizione al termine di una campagna elettorale che ha visto il loro leader, Pierre Poilievre, riproporre molti dei temi e delle...
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Così, la Polizia provinciale di Milano ha arrestato otto persone e ne ha indagate altre 20, prima che mettessero in atto l'ultima fase del disegno criminale: una denuncia di inquinamento contro ignoti, per ottenere dal Comune il cambio della destinazione d'uso del terreno da agricola a residenziale, incrementandone il valore e guadagnando così altro denaro. A Desio, Seregno e Briosco, gli uomini del Nucleo operativo della Polizia di provinciale, hanno così sequestrato 65mila metri quadrati di terreno dov'erano stati sepolti 178mila metri cubi di rifiuti tossici e nocivi. E' stato possibile, durante l'indagine durata 10 mesi e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Monza Giordano Baggio, ricostruire facilmente tutta la filiera dello smaltimento. Si è così scoperto che i rifiuti tossici provenivano soprattutto dalla zona di Bergamo. Tra i 20 indagati ci sono anche imprenditori e industriali che si sono affidati all'associazione mafiosa per lo smaltimento a basso costo dei loro rifiuti speciali. Sono stati sequestrati camion e attrezzature utilizzate nelle cave, per un valore di 2 milioni e 500mila euro, mentre su altri 235mila metri quadrati di terreno sono tuttora in corso accertamenti ed analisi.

Il principale arrestato è un latitante calabrese originario di Melito Porto Salvo, Fortunato Stellittano, 44 anni. Il boss, sotto la copertura delle aziende di Giovanni Stellittano e Ivan Tenca, l'Impresa Edile Stellitano Giovanni e la Fratelli Tenca, che formalmente si occupavano di edilizia e rottamazione, e grazie all’appoggio di altri arrestati, individuavano campi abbandonati e li acquistavano, per poi provvedere allo smaltimento abusivo dei rifiuti nelle fosse. Anche Ivan Tenca, come Fortunato Stellittano, era già conosciuto dalle forze dell’ordine, per aver sparato contro il boss della ’ndrangheta Domenico Quartuccio. Altre due persone sono state invece arrestate al confine, mentre tentavano di portare in Romania i Tir e i mezzi di scavo utilizzati dall'organizzazione criminale, per rivenderli.

Le cave scoperte in Brianza sono profonde 9 metri e larghe anche 50. Ben poca cosa rispetto alle grandi buche dei casalesi nell'agro casertano, dove veniva anche sfondata la falda acquifera, ma la fossa scoperta a Desio è degna di nota: 30mila metri quadrati al lato della Strada Statale 36, dove sono state trovate sotterrate plastiche contenenti idrocarburi, piombo e cromo. A Seregno, in un appezzamento di terreno circondato da campi coltivati, sono stati trovati 7.800 metri cubi di rifiuti, mentre a Briosco, altri 3mila metri cubi di polveri di provenienza industriale contaminate da piombo e cromo, accanto a una ditta dismessa: proprio dal magazzino di questo ex-stabilimento, partivano i rifiuti velenosi verso Desio e verso un'altra zona in provincia di Piacenza.

L’accusa a carico degli otto arrestati non è solo quella di traffico di rifiuti. C'è anzi un particolare molto inquietante. I lavori di scavo e copertura venivano effettuati da operai che lavoravano di notte, poiché il clan credeva che in questo modo non avrebbe "dato nell'occhio". Ebbene, agli operai veniva somministrata della droga, che veniva definita "vitamina" dai proprietari degli improvvisati cantieri, per diminuire la fatica. Ma la "vitamina", una volta caduta nelle mani della Polizia provinciale, si è scoperto essere cocaina. Cocaina per farli lavorare meglio di notte, e vincere la stanchezza. Secondo la procura di Monza, interi pagamenti per la manodopera compiacente venivano effettuati con la cocaina, e non in Euro. Oltre all’accusa di spaccio, le 8 persone arrestate dovranno difendersi dall'accusa di detenzione illegale di armi, intimidazione, minaccia, furto e ricettazione.

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