La stanchezza, gli infortuni, lo scarso talento di Inzaghi nel gestire i periodi con la tensione alle stelle. Quale che sia il motivo principale, la notizia calcistica è che nell’Inter qualcosa si è spento. Dopo il ko di Bologna e la clamorosa eliminazione per mano del Milan in Coppa Italia, i nerazzurri perdono anche a San Siro contro la Roma e salutano così la vetta della classifica. I giallorossi (al 18esimo risultato utile consecutivo) passano con un gol di Soulé nel primo tempo e poi sprecano una valanga di occasioni per raddoppiare, ma incassano comunque tre punti pesantissimi in chiave Europa.
La nuova capolista della Serie A è il Napoli, che in una settimana passa da -3 a +3 sull’Inter. Al Diego Armando Maradona, gli azzurri si impongono per 2-0 sul Torino grazie a una doppietta nel primo tempo di McTominay, vero e proprio eroe di questo finale di stagione partenopeo. In caso di scudetto, c’è da scommettere che fra otto mesi le statuine dello scozzese affolleranno i presepi napoletani.
Dopo due vittorie consecutive torna a steccare l’Atalanta, che in casa contro il Lecce non va oltre l’1-1. Al gol su calcio di rigore di Karlsson risponde quello di Retegui. I salentini protestano contro la Lega: avrebbero voluto rinviare la partita a causa della morte del loro fisioterapista Graziano Fiorita.
La Dea si ritrova così con soli tre punti di vantaggio sulla Juventus, vittoriosa per 2-0 allo Stadium contro il Monza: in rete Nico Gonzalez e Kolo Muani. La Signora torna così da sola al quarto posto in attesa delle partite di Bologna e Lazio.
Partite che nel posticipo raccontano di un pareggio al Tardini dopo che la Lazio era andata sotto per due a zero (e che conferma come Chivu sia riuscito a dare al Parma una fisionomia seria), una splendida vittoria fuori casa del Cagliari sul Verona e un pareggio tra Udinese e Bologna forse inaspettato.

La giornata registra poi la seconda vittoria consecutiva per la Fiorentina, che si aggiudica per 2-1 il derby casalingo contro l’Empoli. I gol di Adli e Mandragora permettono ai viola di continuare a sognare la Champions. Alla squadra di D'Aversa, invece, non basta il gol di Fazzini: la salvezza ora si allontana.
Vince anche il Milan, 2-0 sul campo del Venezia. Apre le marcature Pulisic, poi Gimenez entra dalla panchina e torna al gol su assist di Reijnders.
Chiude il quadro della domenica di calcio il quarto successo consecutivo del Como, che passa di misura in casa contro il Genoa. Decide l’incontro un gol di Strefezza: il brasiliano, alla quarta rete, sfrutta al meglio un assist di Cutrone.

C’è da credere che, fra qualche decennio, a Bologna si parlerà ancora della semirovesciata di Orsolini al 93esimo contro l’Inter. I nerazzurri hanno difeso malissimo (“eravamo 7 contro 3”, ha ammesso poi Barella), ma il gesto dell’attaccante marchigiano rimane e rischia di lanciare la squadra emiliana verso una seconda qualificazione alla Champions League, ancora più clamorosa della prima.
La squadra di Inzaghi incassa così la quarta sconfitta di questo Campionato, ma l’allenatore non ci sta: “La penultima rimessa è stata battuta 12 metri avanti, non può essere valida”.
Di sicuro, ora l’Inter si ritrova con gli stessi punti del Napoli, che in trasferta contro il Monza ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo. A risolvere la gara ci pensa ancora lo scozzese McTominay, bomber di questo finale di stagione.
Dopo due pareggi consecutivi (contro Juve e Lazio), torna a vincere la Roma. All’Olimpico contro il Verona basta un gol di Shomurodov dopo 4 minuti, una rete propiziata dall’ennesimo lampo di fantasia e classe scaturito dai piedi di Soulé. Diciassettesimo risultato utile consecutivo in campionato per i giallorossi: un passo incredibile per chi ancora ricorda i tempi di De Rossi e Juric.
Momento d’oro anche per il Como di Fabregas, che ormai non solo può dire di essersi salvato con agio, ma si toglie anche il capriccio di avvicinare la metà della classifica. Sul campo del Lecce, i biancoblù passano addirittura 3-0 con due gol di Diao e uno di Goldaniga. L’anima della squadra rimane però Nico Paz, forse l’unico centrocampista giovane della Serie A ad avere il dono dell’estro. Per i salentini si tratta invece della quarta sconfitta nelle ultime cinque partite e ora la situazione in classifica si fa difficile.
Il Lecce è infatti quartultimo, ma ora con un solo punto di vantaggio sull’accoppiata Empoli-Venezia, che hanno giocato fra di loro pareggiando per 2-2. Dopo un primo tempo noioso, la partita si accende nella ripresa: Yeboah risponde al gol di Fazzini, poi una perla di Anjorin regala il 2-2 finale alla squadra di D'Aversa dopo il secondo provvisorio vantaggio di Busio.

Nel posticipo l'Atalanta supera il Milan a San Siro, aprendo un ennesimo interrogativo su Conceicao e sull'intera gestione rossonera di questa stagione e ridanno un po' di respiro agli orobici che sembrava avessero perso l'abitudine a vincere.

L’Inter vede i fantasmi a San Siro, ma poi li scaccia. In vantaggio per 2-0 all’intervallo contro il Cagliari (reti di Arnautovic e Lautaro), a inizio ripresa i nerazzurri si fanno sorprendere dai sardi, a segno con Piccoli. La rimonta riuscita al Parma, però, stavolta non si concretizza: un terzo tempo imperioso di Bisseck inchioda il punteggio sul 3-1. La squadra di Inzaghi si porta così, momentaneamente, a +6 sul Napoli, impegnato questa sera al Diego Armando Maradona contro l’Empoli.

Sei pareggi su nove partite non pare un andamento esaltante. Eppure, questa zoppia di risultati da parte di tutte le squadre contribuisce a rendere il nostro Campionato – così involuto e privo di bellezza - perlomeno incerto.
Il passo falso più clamoroso è quello dell’Inter. A Parma, i nerazzurri si portano in vantaggio per 2-0 nel primo tempo (gol di Darmian e gollonzo di Thuram), ma nella ripresa dimenticano la testa negli spogliatoi e si fanno riprendere dai padroni di casa, a segno con i giovani Bernabè e Ondrejka. Sommer evita la beffa.

Due vittorie per 2-1 in casa, soffrendo nel finale, ottenute (anche) grazie alle prodezze dei portieri. Inter-Udinese e Napoli-Milan seguono lo stesso canovaccio. Alla fine, però, l’impressione è che i nerazzurri abbiano comunque qualcosa in più, soprattutto in termini di profondità di rosa e di controllo del gioco.
Detto questo, senza due miracoli di Sommer, i nerazzurri non avrebbero battuto l’Udinese. Due parate che rischiano di rimanere nella memoria dei tifosi come prodezze decisive per la stagione. Alla fine, però, il tabellino porta i nomi di Arnautovic e Frattesi, entrambi a segno nel primo tempo su assist di un ispiratissimo Di Marco. Solet accorcia le distanze nel finale con un gran gol, il primo per lui in Serie A.


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