Il Napoli mantiene la testa solitaria della classifica (a 16 punti) battendo 3-1 in casa il Como. In rete McTominay (dopo appena 25 secondi), Lukaku (su rigore) e Neres. Il belga è autore anche dei due assist per i compagni. Di Strefezza il gol del momentaneo pareggio per la squadra di Fabregas.
In seconda posizione, a -3 dagli azzurri, sale l’Inter, che con molti più patemi del dovuto batte 3-1 a San Siro il Torino. Decide una tripletta di Thuram. I nerazzurri si dimostrano però vulnerabili in difesa, facendosi bucare prima da Zapata (uscito nel finale in barella) e poi Vlasic (su rigore).

Dopo qualche settimana di originalità, la classifica del Campionato italiano torna ad avere una fisionomia tradizionale. Al primo posto si conferma il Napoli; dietro, a breve distanza, le tre strisciate del Nord.
Gli azzurri di Conte si prendono la testa solitaria della classifica battendo 2-0 nel posticipo il malandato Monza di Nesta (penultimo con appena tre punti). I gol Politano e Kvara decidono l’incontro.
A quota 13, i partenopei conservano un punto di vantaggio sulla Juve e due su Milan, Inter e Torino. La Signora si ricorda finalmente quanto sia importante nel calcio buttare la palla in porta e mette fine al digiuno di gol segnando 3 reti sul campo del Genoa. Doppietta di Vlahovic e prima marcatura in Serie A per il piccolo Conceiçao. Difesa bianconera imbattuta ancora una volta.
Stesso risultato per il Milan a San Siro contro il Lecce. A segno Morata, Hernandez e Pulisic tra il 38' e il 43' del primo tempo. Nel finale rosso a Bartesaghi.
Vince anche l’Inter, che ritrova vigore in attacco ma registra qualche scricchiolio in difesa. I nerazzurri spengono le velleità dell’Udinese con un 3-2 esterno da ricordare soprattutto per il ritorno al gol di Lautaro Martinez (doppietta), che non segnava addirittura da maggio. Ad aprire le marcature era stato però Frattesi dopo appena 43 secondi. A segno per i friulani Kabasele e Lucca.
Si placano anche le vertigini del Torino, sconfitto in casa per 3-2 dalla Lazio. Biancocelesti a -3 dalla vetta grazie alle reti di Guendouzi, Dia e Noslin. I gol di Adams e Coco non bastano ai granata per evitare la prima sconfitta in campionato dopo quella in Coppa Italia contro l'Empoli. Espulso Vanoli.
Sull’altra sponda del Tevere, la Roma rischia per oltre un’ora la frittata in casa contro il Venezia, ma alla fine rimedia. Gli ospiti passano in vantaggio con Pohjanpalo, poi però arrivano il pari di Cristante e il primo gol in A di Pisilli, talento romano del vivaio giallorosso.
A -1 dalla squadra di Juric si conferma il Como, vittorioso per 3-2 in casa contro il Verona. Dominio dei lariani che sfruttano anche l'espulsione di Suslov: decisivi Cutrone e Belotti.
Il Como supera così di un punto il Bologna e l’Atalanta, che pareggiano fra loro per 1-1: una gemma di Samardzic nel finale per la Dea dopo la rete di Castro e l’espulsione di Lucumi.

Il Milan spezza la maledizione e nega all’Inter il record di sette vittorie consecutive nel derby della Madonnina. Protagonista inatteso della serata è Gabbia, che nel finale – con una girata di testa perfetta – regala al Diavolo il punto del 2-1. Nel primo tempo, a segno Pulisic e Di Marco.

L’Inter inizia male la settimana che porta all’esordio in Champions League e al derby. Ma poteva anche andare peggio. Dopo il passo falso a Genova, i nerazzurri trovano un altro pareggio in trasferta, e stavolta rischiano addirittura la sconfitta. Per oltre un’ora la squadra di Inzaghi sbatte contro la muraglia monzese eretta da Nesta, ma non è un alibi: il gioco è lento e molto (troppo) orizzontale. A un quarto d’ora dalla fine i brianzoli passano addirittura in vantaggio con uno stacco testa straordinario, in sospensione, non del gigante Duric, ma dell’insospettabile Dani Mota. Poco dopo i Campioni d’Italia limitano i danni con il tap-in vincente di Dumfries su cross (deviato) di Di Marco.

L’Inter riprende il campionato dove l’aveva lasciato, ovvero strapazzando le sue rivali. Nell’anticipo del Venerdì, grazie ad una doppietta e ad un altro gol procurato tramite deviazione di Thuram, ai quali si aggiunge un gol da cineteca di Barella, i campioni d’Italia assestano un potente 4 a 0 (e potevano essere almeno un paio in più) alla lanciatissima Atalanta. Inzaghi offre a Gasperini una vera e propria lezione di calcio, che fa del movimento perpetuo dei giocatori e il cambio delle rispettive zone di pertinenza un meccanismo micidiale, che si esalta a maggior ragione contro il calcio dell’uno contro uno. Il messaggio è chiaro: è con l’Inter che tutti dovranno fare i conti, anche le avversarie più accreditate e rafforzate come Juventus e Napoli. La sensazione è che i nerazzurri non siano affatto paghi dello scudetto e della seconda stella appena attaccati sul petto.


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