Gli USA si annettono l’Ucraina

di Fabrizio Casari

L’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina è stato firmato, ma chiamarlo accordo è uno strano modo di definire l’esproprio del 50% delle ricchezze nazionali da parte di un paese verso un altro. Non si può negare, infatti, che con l’accordo si sia suggellata un’autentica vergogna per l’Ucraina che cede le sue scarse ricchezze residue in cambio del protettorato statunitense....
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Effetto Trump: Canada ai liberali

di Mario Lombardo

Le prime conseguenze elettorali del secondo mandato presidenziale di Donald Trump si sono potute osservare nella giornata di lunedì, anche se non negli Stati Uniti e con risultati che hanno evidenziato un’influenza indiscutibilmente negativa. L’inquilino della Casa Bianca è stato infatti un fattore decisivo nel voto anticipato in Canada che ha fatto registrare uno dei recuperi più clamorosi della storia di questo paese e non solo. Il Partito Liberale di centro(-sinistra) del neo-primo ministro, Mark Carney, ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva alle urne, relegando i conservatori nuovamente all’opposizione al termine di una campagna elettorale che ha visto il loro leader, Pierre Poilievre, riproporre molti dei temi e delle...
> Leggi tutto...

di Emanuela Pessina

BERLINO. In Germania ha ricominciato a far parlare di sé il deposito di scorie nucleari di Asse, nella Bassa Sassonia (Nord della Germania): da qualche giorno, l’ex miniera di sale adibita a stoccaggio dei rifiuti tossici ha fatto nuovamente registrare percentuali radioattive fuori dall’ordinario. Con un’unica differenza: dopo trent’anni di silenzio, le autorità sembrano finalmente intenzionate a chiarire la situazione all’interno delle caverne di sale.

A quanto pare, anche la politica comincia a capire: tant’è vero che, nel frattempo, anche il Governo di Angela Merkel (CDU) ha scelto di dire il suo definitivo no al nucleare. Resta da vedere, ora, se l’improvvisa marcia indietro le farà recuperare la fiducia dei suoi cittadini.

Asse è una vecchia miniera di sale a 300 chilometri da Berlino, dove nel 1967 sono stati stoccati 126.300 barili di rifiuti nucleari di bassa e media radioattività. Gli esperti hanno calcolato che, da allora, penetrano quotidianamente 12’000 litri di acqua, il che farebbe pensare a barili arrugginiti non più sigillati a dovere e quindi pericolosi per ambiente e salute. La situazione potrebbe essere tragica, avvertono gli esperti già da qualche tempo, eppure, finora, le autorità non hanno mai ritenuto necessario ulteriori indagini. Neppure nel 1998, quando gli specialisti hanno rilevato una pozzanghera liquida di materiale particolarmente radioattivo alle porte del deposito: nessuno si è mai preso la briga di controllare.

Negli ultimi giorni, vicino al deposito radioattivo di Asse si è registrata la percentuale radioattiva più alta della storia: la differenza è che ora, alla luce dell’acceso dibattito nucleare di questi ultimi tempi, i cittadini tedeschi pretendono chiarezza e la politica non può più fare finta di non capire.

Le autorità hanno deciso di inserire una telecamera che monitori la situazione nelle miniere di Asse: il timore è grande, anche perché da trent’anni a questa parte nessuno ha mai controllato effettivamente cosa stia succedendo nelle caverne di sale di Asse.

E il rispetto per i propri cittadini, assieme alla paura di perdere i propri elettori, hanno fatto cambiare idea anche al Governo di Berlino, che si è deciso per l’abbandono ufficiale dell’energia nucleare venerdì, nel corso di un vertice interno tra il Governo e i rappresentanti dei Laender, gli stati federali tedeschi, sul tema energia: “Siamo tutti d’accordo”, ha esordito con determinazione la cancelliera Angela Merkel (CDU), “tutti vogliamo abbandonare l’energia nucleare il più velocemente possibile per passare alle energie rinnovabili”.

Per cominciare, la Merkel ha annunciato un piano concreto di conversione a favore delle energie ecologiche; un piano tanto ambizioso che neppure l’opposizione se lo sarebbe mai aspettato. Entro giugno, il Governo tedesco svilupperà una legge vera e propria che regoli l’abbandono dell’energia nucleare in maniera risolutiva: nel giro di due mesi, la Germania sarà tenuta a stabilire il tempo di vita rimanente delle 17 centrali nucleari tedesche, la questione che, più di un anno fa, ha dato il via al rovente dibattito sul nucleare in Germania.

All’inizio del 2010, il neo Governo tedesco di cristianodemocratici (CDU) e Liberali aveva deciso di prolungare l’attività delle centrali nucleari per le quali era già stata decretata la chiusura entro il 2021. Già allora, i tedeschi avevano manifestato contro una decisione che sembrava andare a fare gli interessi della lobby atomica in barba alla sicurezza del Paese stesso; a riaprire il dibattito e ad acuirne i toni è stata, inutile dirlo, la recente catastrofe di Fukushiima.

Eppure, la coalizione di Angela Merkel non ha saputo dare il giusto peso alle voci della protesta ed è stata castigata: alle recenti elezioni regionali, CDU e Liberali hanno registrato le percentuali di voto più basse degli ultimi 50 anni a favore dei Verdi. Sconfitte, per alcuni, di portata storica, che segnano l’inesorabile tramonto dell’attuale Governo Merkel.

E ora, la Cancelliera tenta di fare marcia indietro e vuole ricominciare con l’ecologia. Oltre a indicare le tappe dell’abbandono del nucleare, la legge annunciata dalla Merkel dovrà contenere un programma concreto di sviluppo delle energie rinnovabili. Entro giugno, la Germania prevede di aver ben chiaro dove costruire gli impianti per la produzione di energia eolica, così come la provenienza dei cinque miliardi di euro richiesti per la costruzione dei suddetti, e gli ulteriori due miliardi annuali necessari per il rinnovamento “in verde” delle abitazioni private. L’unica cosa certa, per il momento, è che il burbero ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble (CDU) non era presente al vertice: e, si sa, è difficile fare i conti senza l’oste.

 

 

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

Russia, crescere sotto sanzioni

di Fabrizio Casari

La Russia è diventata la quarta economia mondiale. Secondo i dati della Banca Mondiale pubblicati all’inizio del mese, l’economia russa ha superato quella del Giappone diventando la quarta più grande del mondo. Eppure le famose sanzioni occidentali, che stando alle fonti USA e UE avrebbero bloccato il 12% dell’export e...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy