di Sara Michelucci

La musica di Ramin Bahrami torna ad allietare la scena concertistica italiana, aprendo la stagione dell’Araba Fenice di Terni. Si mette in moto il “Vortice delle Passioni”, con una serie di appuntamenti che percorreranno il solco artistico che affonda nel fertile terreno della promozione, dello sviluppo e della conoscenza del repertorio pianistico. Opening Concert, domenica 10 novembre all’auditorium Gazzoli, alle ore 17.30, con il geniale pianista iraniano, che eseguirà uno splendido programma dal titolo: “Il Viaggio in Italia”, con musiche composte da Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti.

Bahrami è al momento considerato uno dei migliori esecutori al mondo delle opere del grande Bach. Un amore verso la sua musica che nasce in Bahrami fin dalla tenera età di 5 anni, quando ascoltò per la prima volta le Variazioni Goldberg eseguite da Glenn Gould. Da quel giorno la vita di Bahrami non fu più la stessa e non soltanto per le gravi ripercussioni che ebbe la sua famiglia con l’avvento della dittatura degli Ayatollah, ma anche per la fortuna di aver trovato l’amorevole accoglienza dell’Italia, il paese che lo accolse a soli 11 anni e che poi lo consegnò nella mani di quello straordinario insegnante che fu Piero Rattalino al Conservatorio di Milano.

Il suo legame con Bach, il suo amore verso questo autore, è stato per lui motivo di salvezza, di libertà, di crescita umana e intellettuale. Un connubio profondo fra compositore e esecutore, raro, unico, talmente originale da poter accomunare a tutt’oggi Bahrami al fianco dei più grandi esecutori della storia del pianoforte come Gould, Rosalyn Turek, Alexis Weissenberg, tutti profondi conoscitori ed interpreti della musica di Johann Sebastian Bach. Lo racconterà personalmente il 9 novembre, in un incontro con gli amanti della musica, dove il musicista iraniano parlerà del suo nuovo libro “Come Bach mi ha salvato la vita”.

Bahrami possiede una vena musicale originale e unica, un suono cristallino pieno di equilibrio e di personalità. Non è un caso che nella prefazione del suo primo libro, lo stesso Piero Rattalino scrive: “Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato e spero che continui ad essere com’è”.

Il programma che affronterà Bahrami a Terni, come già detto, sarà un’alternanza fra le opere di due geniali musicisti che furono anche coetanei. Scarlatti e Bach nacquero ambedue nel 1685 e scomparvero a breve distanza: Bach nel 1750, Scarlatti nel 1757.  Il programma propone un ideale “Grand Tour” d’Italia, alternando le sonate di Scarlatti a composizioni di Johann Sebastian che, anche se meravigliosamente diverse, sono accomunate da una identica ispirazione, quell’ “italienischen gusto” nel quale il musicista napoletano era nato e di cui il musicista tedesco si era nutrito, soprattutto in età giovanile.



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