di Emanuela Pessina

BERLINO. Inviare sms di auguri nelle prime ore del nuovo anno, se non allo scoccare della mezzanotte stessa, fa parte ormai delle consuetudini moderne. O meglio, è un’abitudine che ha quasi sostituito ogni altro tipo di scambio di auguri. Perché Capodanno è una di quelle notti in cui è d’obbligo essere chissà dove a festeggiare in allegria, e condividere un attimo di divertimento o un momento di gioia con chi non si trova accanto a noi è diventato uno dei tratti fondamentali di questa ricorrenza.

E allora, come tutti gli anni, ci si trova a combattere con linee intasate e messaggi che partono e arrivano in ritardo, o - nella peggiore delle ipotesi - che non arriveranno mai. Ma poco importa, perché la condivisione virtuale di un momento piacevole fa parte ormai del nostro stile di vita ed esprime il tipo di rapporti umani verso cui tende la società contemporanea, una sorta di essere sempre vicini e presenti, ma in maniera poco impegnativa. E a volte, forse, non ci si rende conto delle enormi proporzioni che il fenomeno sta assumendo.

Un sondaggio condotto in Germania da Bitkom, l'associazione delle aziende telematiche, ha rivelato che, per la notte di San Silvestro, il 39% dei tedeschi è ricorso ai classici messaggini di auguri di buon anno, sms che sono stati inviati a cavallo della mezzanotte.

A sfidare il far west delle linee intasate con chiamate vocali è stato invece il 71% dei cittadini, mentre soltanto il 35% si è affidato al buon vecchio metodo dei biglietti di auguri cartacei: meno live, ma più impegnativi e di sostanza. C’è stato anche un buon 14% che si è accontentato di postare i propri “sentiti” auguri in social network e blog, mentre il 9% ha utilizzato opzioni particolari dai propri cellulari, quali app, mms e così via.

Ma a intimidire le società telefoniche tedesche (e i pensatori di tutto il mondo) non sono state le sopraindicate percentuali, bensì il numero di sms che i tedeschi  hanno fatto circolare la notte di San Silvestro. In un recente articolo, il quotidiano Sueddeutsche Zeitung aveva prospettato per la sola notte di San Silvestro un traffico di ben 310 milioni di messaggi, solo in Germania, per una popolazione di quasi 82 milioni di cittadini.

Un numero spaventoso, che apre gli occhi sull’entità reale del fenomeno: stimare il numero esatto di sms inviati in tutto il mondo è difficile, se non impossibile, ma partendo dal dato del paese teutonico ci si può fare un’idea.  Miliardi e miliardi di sms spediti in una sola notte: una difficoltà estrema per le compagnie telefoniche e un terno al lotto per gli utenti.

Ed è proprio a questo punto che si tocca l’apice dell’assurdità: nella nota che accompagna il suo studio, Bitkom offriva agli utenti dei consigli per evitare la panne dell’ora di punta e del traffico della mezzanotte 2011/ 2012.

Consigli che, inutile dirlo, tolgono ogni poesia a quel tanto ostentato bisogno di condividere virtualmente un momento di gioia, svelandolo in tutto il suo convenzionalismo. Innanzitutto Bitkom suggeriva di preparare in anticipo dei modelli di sms, di salvarli nella memoria del cellulare e di inviarli poco prima della mezzanotte ai propri cari.

Se un modello può andare bene per più destinatari, allora l’associazione invita a prepararsi delle liste di amici o parenti per velocizzare anche il processo d’invio multiplo: basta cliccare un pulsante per inviarne diversi.

Ma l’accorgimento più significativo veniva dato a chi non vuole l’impiccio di interrompere i festeggiamenti allo scoccare della mezzanotte: diversi gestori di posta elettronica virtuale offrono la possibilità di programmare l’invio di sms in anticipo. Sms, quindi, programmati, slegati dall’attimo e dalla condivisione e che diventano pura abitudine e conformismo.

Avranno seguito i consigli? Inutile interrogarsi: tali consigli, purtroppo, riproducono in maniera indiretta la vera realtà del fenomeno. Perché i messaggini di Capodanno raggiungono i destinatari designati senza particolare impegno emotivo. Danno l’illusione di un’amicizia, di un amore, di un sentimento sincero laddove, in realtà, non c’è che un obbligo di forma.

L’importanza di un rapporto si misura sull’effettiva vicinanza in un momento di puro piacere come il Capodanno, perché il contatto fisico presuppone anche un impegno vero, mentre l’invio di un sms ha la stessa sostanza di un rapporto coltivato via facebook: intenso sì, ma senza vincoli concreti perché può non interferire con la realtà.

E allora non ci resta che prendere atto di un’usanza, quella degli sms di Capodanno, che va a inserirsi tra i convenevoli virtuali e quasi obbligati. Gli auguri di Capodanno esprimono il bisogno di essere sempre presenti e vicini a qualcuno senza mettersi in gioco davvero. Miliardi e miliardi di sms per un’abitudine che assomiglia, sempre di più a una farsa.

 

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