di Leuren Moret

Il 19 febbraio 2006 il Sunday Times Online ha citato uno sconvolgente studio scientifico svolto dagli scienziati inglesi Dr. Chris Busby e Saoirse Morgan: “Did the use of Uranium weapons in Gulf War 2 result in contamination of Europe? Evidence from the measurements of the Atomic Weapons Establishment (AWE), Aldermaston, Berkshire, UK”. [“L’uso di armi all’uranio nella seconda guerra del Golfo ha causato una contaminazione dell’Europa? Risultato delle misurazioni dell’Atomic Weapons Establishment (AWE) di Aldermaston, Berkshire, UK”]. I livelli più alti di uranio impoverito mai misurati nell’atmosfera inglese sono causati da particelle trasportate attraverso correnti d’aria dal Medio Oriente e dall’Asia Centrale; livelli particolarmente significativi sono stati quelli causati dal bombardamento di Tora Bora in Afghanistan nel 2001, e dai bombardamenti “Shock & Awe” [colpisci e terrorizza] durante la seconda guerra del Golfo in Iraq nel 2003. Senza considerare l’opinione pubblica, anni fa è stata creata ad Aldermaston una struttra ufficiale del governo britannico per il monitoraggio dell’aria, per misurare le emissioni radioattive delle centrali nucleari britanniche e degli impianti di armi atomiche. L’ente del governo britannico (AWE) è stato rilevato dall’Halliburton, che all’inizio si è rifiutata di rilasciare al Dr. Busby i dati sul monitoraggio dell’aria, come invece è richiesto dalla legge. Busby, esperto internazionale di radiazioni di basso livello, lavora come consulente ufficiale per alcuni comitati del governo britannico ed ha partecipato insieme ad altri 45 scienziati, l’European Committee on Radiation Risk (ECRR – Comitato Europeo sui rischi da radiazione), ad un resoconto indipendente sulle radiazioni di basso livello per il Parlamento Europeo. È riuscito a recuperare dall’Halliburton/AWE i dati sul monitoraggio dell’aria di Aldermaston facendo una richiesta che si appellava alla libertà di informazione, in base ad una nuova legge inglese che è entrata in vigore il 1 gennaio 2005; ma mancavano i dati del 2003, che è riuscito ad ottenere dalla Defence Procurement Agency [ente approvvigionamenti della difesa].

Il fatto però; che i dati sul monitoraggio dell’aria siano passati dall’Halliburton/AWE alla Defence Procurement Agency, implica che siano stati considerati rilevanti, e che al Dr. Busby sono stati messi i bastoni fra le ruote; perché l’Halliburton/AWE si era evidentemente resa conto che era un problema tanto serio da giustificare un’analisi dei risultati da parte del governo, e che dovevano essere prese decisioni ufficiali e implicazioni politiche per l’esercito, in seguito a quello che i dati avrebbero dimostrato. In una circostanza analoga nel 1992, il maggiore Doug Rokke, direttore del progetto dell’esercito statunitense per la decontaminazione dall’uranio impoverito dopo la prima guerra del Golfo, aveva ricevuto l’ordine da parte di un generale dell’esercito USA di scrivere un no-bid contract [contratto diretto, senza gara d’appalto ndt.] “Progetto di risanamento dall’uranio impoverito della strumentazione contaminata e degli impianti” per le procedure di bonifica in Kuwait, compreso l’uranio impoverito per Kellogg, Brown and Root (KBR), un’affiliata dell’Halliburton. Il contratto/offerta è passato dal Segretario di Stato Madeleine Albright, all’Emirato del Kuwait, che ha considerato le condizioni e poi ha assunto la KBR per la decontaminazione.

Aldermaston è uno dei tanti impianti nucleari sparsi per l’ Europa che hanno monitorato regolarmente i livelli di radiazione atmosferica, trasporati da tempeste atmosferiche di sabbia e di polvere, o dalle correnti d’aria da fonti radioattive in Nord Africa, Medioriente e Asia Centrale. Dopo la campagna “Shock and Awe” in Iraq nel 2003, i filtri in Inghilterra hanno catturato particelle finissime di uranio impoverito, insieme a particelle più grandi di sabbia e polvere. In 7-9 giorni queste particelle hanno viaggiato dai campi di battaglia iracheni, distanti fino a 2400 miglia. La radiazione misurata nell’atmosfera è quadruplicata nel giro di poche settimane dopo l’inizio della campagna del 2003, e, presso una delle 5 stazioni di controllo per ben due volte i livelli hanno richiesto un allarme ufficiale all’ente ambientale britannico.

Oltre ai dati sull’uranio impoverito raccolti dal Dr. Busby in studi precedenti sul Kossovo e la Bosnia, i dati di Aldermaston sul monitoraggio dell’aria hanno fornito una registrazione costante in Gran Bretagna di livelli di uranio impoverito di altre guerre recenti. Esaurienti video sulla guerra in Iraq nel 2003, compresa Falluja nel 2004, hanno fornito prove documentate che gli Stati Uniti hanno utilizzato munizioni all’uranio impoverito sulle città e sulla popolazione civile, contro l’etica e illegalmente. Queste azioni militari sono una chiara violazione non solo delle convenzioni internazionali, ma violano anche il codice militare statunitense perché gli Stati Uniti sono firmatari delle Convenzioni di l’Aia e di Ginevra e del Protocollo di Ginevra sui gas [che proibisce di usare gas asfissianti, tossici o simili e mezzi batteriologici in guerra, ndt.]. Gli armamenti all’uranio impoverito rientrano nella definizione di Arma di Distruzione di Massa (ADM) in due o tre categorie del codice statunitense TITOLO 50, CAPITOLO 40 Sez. 2302. Dopodiché sono state violate anche le normative della regolamentazione dell’esercito statunitense AR 700-48 e TB 9-1300-278 che richiedono il trattamento e la decontaminazione dall’avvelenamento da radiazione di tutte le vittime, compresi i soldati nemici e i civili. È stata necessaria la richiesta del Dr. Busby di questi dati dell’AWE attraverso l’Halliburton, e successivamente forniti dalla Defence Procurement Agency, perché avvenisse una verifica dei livelli atmosferici di uranio impoverito della guerra in Iraq nel 2003. Questi fatti dimostrano perché l’Halliburton (AWE) si è rifiutata di dargli i dati relativi al 2003, e stabilisce chiaramente che l’uranio impoverito utilizzato come strumento di offesa è un’arma indiscriminata che immediatamente dopo il suo utilizzo si è sparsa per tutto il mondo in pochissimo tempo.

Il recente documentario TRADIMENTO SUPREMO [per vederne una presentazione clicca qui, ndt.] descrive gli orribili effetti dell’esposizione all’uranio impoverito nel 1991sulle truppe statunitensi e sui civili iracheni nella regione del Golfo; per non parlare di quei civili che continuano a vivere in regioni permanentemente contaminate e quindi inabitabili. L’aumento globale dei casi di melanoma a partire dal 1991, la mortalità infantile e l’estinzione delle rane possono essere ricondotte ad un agente contaminante ambientale. L’allarmante aumento globale dei casi di diabete, ad alta correlazione con le guerre all’uranio impoverito in Bosnia/Kossovo e Afghanistan dimostrano che il diabete è un indicatore sensibile e che risponde rapidamente all’esposizione all’uranio impoverito. Nel 2003 alcuni statunitensi hanno raccontato di aver visitato parenti iracheni a Baghdad e che questi soffrivano di un’epidemia di diabete. Una volta ritornati negli Stati Uniti, dopo aver passato 2-3 settimane in Iraq, nel giro di pochi mesi hanno scoperto che anche loro avevano il diabete. Gli scudi umani e i giornalisti giapponesi che hanno lavorato in Iraq durante la guerra del 2003 sono malati e presentano ora i sintomi tipici dell’esposizione all’uranio impoverito.

Allo stesso modo sono stati riportati effetti sulla salute già alcuni anni fa, dopo che la marina militare statunitense aveva spostato i test delle bombe e delle armi all’uranio impoverito dall’isola Vieques a Porto Rico in Australia. Nel documentario BLOWIN' IN THE WIND, è ripresa un’intervista ad una famiglia con due figlie adolescenti normali, che vivono vicino alla zona colpita dai bombardamenti con le armi all’uranio impoverito. I genitori mostrano foto del loro bambino nato recentemente con gravi difetti dalla nascita. Il neonato era simile ai bambini iracheni deformi, e come molti dei bambini iracheni, è morto 5 giorni dopo la nascita.

A parte funzionari anonimi del governo britannico che negano che l’Iraq sia la fonte dell’uranio impoverito misurato ad Aldermaston dall’AWE e qualche ‘scienziato del sistema’ senza nome, che lo attribuisce a fonti locali o all’uranio naturale nell’ambiente iracheno, non c’è stato ancora nessuno, neanche un ufficio, che abbia voluto firmare col suo nome una confutazione di queste maledette prove citate dal Dr. Busby. Tutte le affermazioni anonime utilizzate finora dai media sono contraddette dai risultati tangibili trovati nei filtri, che provenivano tutti dalla stessa zona. In natura l’abbondanza di uranio nella crosta terrestre è di 2,4 parti su un milione, e non arriverebbe alla concentrazione del livello misurato in Inghilterra dopo un lungo viaggio dal Medio Oriente. Queste particelle dopo aver viaggiato oltre migliaia di miglia diluirebbero la concentrazione invece di farla aumentare. E comunque non esistono depositi naturali di uranio in Iraq, cosa che rende impossibile la credibilità scientifica di queste affermazioni anonime. Fonti governative anonime hanno parlato di un’origine inglese, come le centrali nucleari; ma nei filtri non si sono riscontrati anche i residui di prodotti di fissione che avrebbero dovuto esserci in questo caso. I liveli più bassi misurati dalle stazioni di controllo intorno ad Aldermaston erano proprio intorno agli impianti, il che significa che non possono essere loro l’origine. Gli impianti per le armi nucleari di solito producono contaminazione da plutonio, che però non è stato riportato come co-contaminante ad Aldermaston. In altre parole, considerate tutti questi risultati concreti, bisogna chiedersi: su che cosa hanno basato le loro affermazioni gli esperti anonimi e i funzionari del governo?

Il Dr. Keith Baverstock nell’articolo “Washington's Secret Nuclear War” pubblicato su Aljazeera il 14 settembre 2004, ha denunciato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha insabbiato la storia dell’uranio impoverito,. È stato l’articolo più famoso che sia mai stato pubblicato sul sito di Aljazeera in lingua inglese. Baverstock ha diffuso ai media uno studio ufficiale dell’OMS che aveva scritto, dopo che questi si era rifiutato di pubblicarla. In questa relazione metteva in guardia sulla mobilità e sulla contaminazione ambientale delle sottili particelle di uranio formate dalle munizioni statunitensi. Lo studio ECRR di Busby contestava le soglie stabilite dal Comintato Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP) per il rischio radioattivo, e riportava che gli effetti mutageni delle radiazioni, determinati dagli studi su Chernobyl, attualmente sono 1000 volte maggiori del modello di rischio previsto dal ICRP. Lo studio ECRR constata anche che il modello di rischio ICRP, basato sull’esposizione esterna delle vittime di Hiroshima e Nagasaki e il modello di rischio ECRR, basato invece sull’esposizione interna, sono mutualmente esclusivi, cioè il modello di rischio ICRP, basato sull’esposizione esterna, non può essere utilizzato per stimare il rischio di esposizione interna. Lo studio afferma anhce che è necessario uno studio separato per i rischi da esposizione all’uranio impoverito, perché potrebbe essere molto più tossico dell’esposizione ad armi nucleari o ad una centrale nucleare. Nel luglio del 2005, la National Academy of Sciences nel suo studio BEIR VII sulle radiazioni a basso livello ha riportato che non esiste “un livello sicuro di esposizione”. Alla fine lo studio ammette anche che livelli molto bassi sono più nocivi per singola unità di radiazione di livelli maggiori di esposizione, conosciuti anche come effetto “sopralineare”.

Questa è un’informazione estremamente preoccupante sul rischio da radiazioni di basso livello, dal momento che i dati AWE di Aldermaston confermano che sta avvenendo un trasporto globale rapido di polvere di uranio impoverito. Il Dr. Katsuma Yagasaki, un fisico giapponese dell’University of the Ryukyus ad Okinawa, ha stimato che dal 1991 è stata rilasciata nell’atmosfera globale un’atomicità equivalente ad almeno 400.000 bombe come quella sganciata su Nagasaki, derivata dalle munizioni all’uranio impoverito. Nel giro di un anno si è completamente mescolato all’atmosfera. Il “fumo della guerra” della prima guerra del Golfo è stato trovato un anno dopo su alcuni ghiacciai e lastre di ghiaccio in tutto il globo. Ed è ancora più allarmante l’effetto non specifico catalitico o enzimatico dell’esposizione esterna a nanoparticelle di uranio impoverito. I soldati che sono stati nei campi di battaglia dove si è utilizzato l’uranio impoverito hanno raccontato che, dopo aver notato un sapore metallico in bocca, entro 24-48 ore dall’esposizione si erano sentiti male e avevano presentato i sintomi della sindrome della Guerra del Golfo.

Chi sta approfittando di questo incubo globale dell’uranio? Nel suo libro THE ENEMY WITHIN il Dr. Jay Gould ha rivelato che la famiglia reale britannica ha investito privatamente, attraverso la Rio Tinto Mines, in azioni legate all’uranio per un valore di oltre 6 miliardi di dollari. La società mineraria è stata creata per la famiglia reale britannica negli anni ’50 da Roland Walter “Tiny” Rowland, il filibustiere della regina. Nato nel 1917, figlio illegittimo tedesco, prima di cambiare nome, Roland Walter Fuhrhop è stato un membro entusiasta del movimento giovanile nazista fino al 1933, e un compagno di classe lo ha descritto come “… un ardente sostenitore di Hitler e un essere spregevole da prendere a calci”. La sua rapidissima ascesa e la protezione da parte dei servizi segreti e della Corona britannica indicano il patrimonio che ha rappresentato per decenni per la regina, come l’uomo d’affari occidentale più potente dell’Africa. L’Africa e l’Australia sono due delle principali riserve di uranio nel mondo. I Rothschild controllano globalmente la fornitura e il prezzo dell’uranio, e uno di loro è il business manager della regina. Il regista David Bradbury ha prodotto BLOWIN' IN THE WIND per denunciare le esercitazioni con le bombe e le armi all’uranio che hanno contaminato zone incontaminate dell’Australia orientale, ed ha denunciato il progetto di estrarre uranio dalle miniere nell’entroterra per oltre 36 miliardi di dollari nei prossimi 6 anni. L’Halliburton ha finito di costruire una ferrovia di 1000 miglia che si estende dalla zona delle miniere al porto sulla costa settentrionale australiana per trasportare il metallo. Cheney, il filibustiere statunitense preferito della regina, l’Halliburton e la famiglia Bush sono legati a lei attraverso l’industria mineraria e l’utilizzo da parte di entrambi di munizioni all’uranio impoverito in Medio Oriente, Asia Centrale e Kossovo/Bosnia. Il ruolo principale che hanno giocato tali individui e gruppi diversi tra loro come il Gruppo Carlyle, George Herbert Walker Bush, l’ex amministratore delegato della Carlyle Frank Carlucci, l’Universtià della California, che gestiva i laboratori di armi nucleari a Los Alamos e a Livermore, e i fondi di investimento pensioni nella proliferazione di armi all’uranio impoverito non è conosciuto o in molti casi neanche riconosciuto né all’interno né all’esterno del paese.

Dio salvi la regina dalla colpa di essere stata complice della trasformazione del pianeta terra in una ‘stella della morte’.

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