di Thierry Meissan - Voltairenet.org

Nel 2006, il Cremlino ha denunciato il proliferare di associazioni straniere in Russia, alcuni dei quali presumibilmente coinvolte in un piano segreto per destabilizzare il paese, orchestrato dalla Fondazione Nazionale per la democrazia (National Endowment for Democracy - NED). Per evitare una "rivoluzione colorata", Vladislav Surkov ha sviluppato una severa regolamentazione di queste "organizzazioni non governative” (ONG). In Occidente, questo provvedimento amministrativo è stato descritto come un nuovo attacco del "dittatore" Putin e del suo consigliere alla libertà di associazione. Questa politica è stata seguita da altri Stati che, a loro volta, sono stati presentati dalla stampa internazionale come "dittature".

Il governo degli Stati Uniti garantisce che lavora per "promuovere la democrazia in tutto il mondo." Sostiene che il Congresso può sovvenzionare la NED e che può, a sua volta e in modo indipendente, direttamente o indirettamente portare assistenza a associazioni, partiti politici o sindacati, lavorando in tal senso in tutto il mondo. Le ONG essendo, come suggerisce il nome, "non governative" possono prendere iniziative politiche che le ambasciate non potrebbero prendere senza violare la sovranità degli stati che le ospitano. L’intera questione è dunque questa: la NED e la rete di ONG che finanzia, sono esse iniziative della società civile ingiustamente punite dal Cremlino o coperture dell’intelligence statunitense colte in piena interferenza?

Per rispondere a questa domanda, torniamo alle origini e dal funzionamento del National Endowment for Democracy. Ma soprattutto, dobbiamo analizzare cosa significa il progetto ufficiale degli Stati Uniti. per “l’esportazione della democrazia”.

Quale democrazia?

Gli statunitensi, come popolo, rispettano l’ideologia dei loro padri fondatori. Si pensano come una colonia giunta dall’Europa per fondare una città obbediente a Dio. Vedono il loro paese come "una luce sulla montagna", secondo le parole di S. Matteo, ripresa da due secoli nei discorsi politici della maggior parte dei loro presidenti. Gli Stati Uniti sarebbero una nazione modello, che brillando dalla cima della collina, illumina il mondo. E tutti gli altri popoli del mondo hanno la speranza di copiare questo modello, per raggiungere la loro salvezza.

Per gli statunitensi, questa fede ingenua da per scontato che il loro paese è sia una democrazia esemplare, che hanno il dovere messianico di estendere al resto del mondo. Mentre San Matteo prevedeva la propagazione della fede solo con l’esempio di una vita retta, i padri fondatori degli Stati Uniti pensavano all’accensione e alla propagazione dell’incendio come a un cambiamento di regime.

I puritani inglesi decapitarono Carlo I prima di fuggire in Olanda e nelle Americhe, ed i patrioti del Nuovo Mondo respinsero l’autorità del re Giorgio III d’Inghilterra proclamando l’indipendenza degli Stati Uniti. Immersi nella mitologia nazionale, gli statunitensi non percepiscono la politica estera del loro governo come imperialista. Ai loro occhi, è ancora più legittimo rovesciare un governo che aspira a incarnare un modello diverso dal loro, dunque malefico. Allo stesso modo, sono convinti che investiti della loro missione messianica, siano riusciti a imporre con la forza la democrazia nei paesi che hanno occupato.

Imparano, per esempio, nelle loro scuole, che i GI hanno portato la democrazia in Germania. Non sanno che la storia è esattamente l’opposto: il loro governo ha aiutato Hitler a rovesciare la Repubblica di Weimar e a stabilire un regime militare per combattere i sovietici. Questa ideologia irrazionale impedisce loro di mettere in discussione la natura delle loro istituzioni e l’assurdità del concetto di "democrazia forzata". Ora, secondo le parole del presidente Abraham Lincoln "La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo."

Da questo punto di vista, gli Stati Uniti non sono una democrazia ma un sistema ibrido, in cui l’esecutivo proviene da un’oligarchia, mentre il popolo ne limita l’arbitrio attraverso i contropoteri legislativi e giudiziari. Infatti, se il popolo elegge il Congresso e alcuni giudici, sono gli Stati federati ad eleggere l’esecutivo e quest’ultimo nomina gli alti magistrati. Anche se i cittadini sono chiamati a votare sulla scelta del loro presidente, il loro voto sulla questione è solo consultiva, come ricordato dalla Corte Suprema nel 2000, nel caso Gore contro Bush. La Costituzione degli Stati Uniti non riconosce la sovranità del popolo, perché il potere è condiviso tra lui e gli Stati federati, vale a dire tra i leader della comunità.

Per inciso, osserviamo che la Costituzione della Federazione Russa è, al contrario, democratica - almeno sulla carta - come dice: "Il portatore della sovranità e l’unica fonte del potere nella Federazione Russa è il suo popolo multinazionale" (Titolo I, Cap. 1, articolo 3). Questo contesto intellettuale spiega che gli statunitensi sostengono il loro governo quando annuncia di voler "esportare la democrazia", anche se il loro paese non lo è costituzionalmente.

Ma non si vede come si possa esportare ciò che non si ha e non si vuole avere a casa. Negli ultimi trenta anni, questa contraddizione è stata sostenuta dalla NED ed s’è concretizzata con la destabilizzazione di molti Stati. Migliaia di attivisti e ONG creduloni hanno violato la sovranità dei popoli con il sorriso beato della buonafede.

 

Una Fondazione pluralista e indipendente

Nel suo famoso discorso dell’8 giugno 1982 davanti al Parlamento britannico, il presidente Reagan ha denunciato l’Unione Sovietica come "L’impero del male" e si offrì di aiutare i dissidenti lì e altrove. "Si tratta di contribuire a creare le infrastrutture necessarie per la democrazia: la libertà di stampa, di sindacato, di partiti politici e delle università, i popoli saranno liberi di scegliere la strada che gli converrà per sviluppare la loro cultura e risolvere le controversie con mezzi pacifici", aveva detto. Sulla base di questo consenso per la lotta contro la tirannia, una commissione di riflessione bipartisan auspicò l’istituzione a Washington della National Endowment for Democracy (NED). Fu fondata dal Congresso nel novembre del 1983 e immediatamente finanziata. La Fondazione supporta quattro strutture indipendenti che ridistribuiscono denaro all’estero, mettendolo a disposizione di associazioni, sindacati e padronati, partiti di destra e di sinistra. Esse sono:

L’Istituto dei Sindacati Liberi (Free Trade Union Institute - FTUI), ora rinominato Centro Americano per la Solidarietà Internazionale dei Lavoratori (American Center for International Labor Solidarity – ACILS), gestita dal sindacato AFL-CIO;

Il Centro Internazionale per le Imprese Private (Center for International Private Enterprise - CIPE), gestito dalla Camera di Commercio degli Stati Uniti;

L’Istituto Repubblicano Internazionale (International Republican Institute - IRI), gestito dal Partito Repubblicano; 
L'’Istituto Nazionale Democratico per gli Affari Internazionali (National Democratic Institute for International Affairs - NDI), gestito dal Partito Democratico.

Presentati in questo modo, la NED e i suoi quattro tentacoli appaiono basati sulla società civile, riflettendo la diversità sociale e il pluralismo politico. Finanziate dal popolo statunitense, attraverso il Congresso, avrebbero lavorato a un ideale universale. Esse sarebbero completamente indipendenti dall’amministrazione presidenziale. E l’azione trasparente non potrebbe nascondere operazioni segrete che servano a interessi nazionali inconfessati. La realtà è completamente diversa.

 

Una messa in scena della CIA, dell’MI6 e dell’ASIS

Il discorso di Ronald Reagan a Londra si svolse dopo gli scandali che circondarono la rivelazione delle commissioni sugli sporchi trucchi della CIA. Il Congresso aveva vietato all’agenzia di condurre ulteriori colpi di stato per conquistare dei mercati. Alla Casa Bianca, il Consiglio di Sicurezza Nazionale cercò di sviluppare altri strumenti per aggirare questo divieto.

La Commissione di riflessione bipartisan fu costituita prima del discorso di Ronald Reagan, anche se dopo ha ufficialmente ricevuto un mandato dalla Casa Bianca. Pertanto, essa non è conseguente alle grandiose alle ambizioni presidenziali, ma le precede. Pertanto, il discorso è solo un abbellimento retorico di decisioni già concordate a grandi linee e destinate ad essere messe in scena dalla commissione bipartisan. Fu presieduta dal rappresentante speciale degli Stati Uniti per il Commercio, indicando che essa non prevedeva la promozione della democrazia ma, secondo una terminologia attuale, la "democrazia di mercato". Questo concetto strano è il modello degli Stati Uniti: una oligarchia economica e finanziaria impone le sue scelte politiche attraverso il mercato e lo Stato federale, mentre i parlamentari e i giudici eletti dal popolo proteggono le persone da un governo arbitrario.

Tre delle quattro agenzie periferiche del NED sono state formate per l’occasione. Tuttavia, non è stato necessario creare la quarta, l’organizzazione del lavoro (ACILS). Essa esiste dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, anche se ha cambiato nome nel 1978, quando si dimostrò la sua subordinazione alla CIA. Quindi si può dedurre che CIPE, IRI e NDI non nascono per generazione spontanea, ma egualmente sotto la guida della CIA. Inoltre, anche se la NED è un’associazione di diritto statunitense, non è uno strumento della sola CIA, ma uno strumento comune con i servizi britannico (il motivo per cui fu annunciata da Reagan a Londra) e australiano. Questo punto centrale è sempre stato ignorato. Eppure è confermato dai messaggi di congratulazioni inviati dai primi ministri Tony Blair e John Howard per il ventesimo anniversario della cosiddetta "ONG". La NED e i suoi tentacoli sono organi del patto militare anglo-sassone che collega Londra, Washington e Canberra, nonché la rete di intercettazione elettronica Echelon. Questo dispositivo può essere richiesto non solo dalla CIA, ma anche dall’MI6 britannico e dall’australiano ASIS.

Per nascondere questa realtà, la NED ha suscitato preso gli alleati la creazione di organizzazioni che lavorino con essa. Dal 1988, il Canada ha un centro per i diritti e la democrazia, che ha privilegiato Haiti e l’Afghanistan. Nel 1991, il Regno Unito ha istituito la Westminster Foundation for Democracy (WFD). Il funzionamento di questo organismo pubblico è modellato su quello della NED: l’amministrazione è affidata ai partiti politici (otto delegati, tre per il Partito Conservatore, tre per il Partito Laburista, uno per il Partito Liberale, e uno per gli altri partiti rappresentati in Parlamento). La WFD ha lavorato a lungo in Europa orientale. Infine, nel 2001, l’UE ha lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR), che desta meno sospetti rispetto alle sue controparti. Questo ufficio è l’Europe Aid, guidato da un alto funzionario tanto sconosciuto quanto potente, l’olandese Jacobus Richelle.

 

Direttiva Presidenziale 77

Con il voto per la fondazione della NED, il 22 novembre 1983, i parlamentari non sapevano che già esistesse in segreto, con una direttiva presidenziale del 14 gennaio.
Questo documento, che è stato declassificato vent’anni dopo, organizza la "diplomazia pubblica", termine politicamente corretto per indicare la propaganda. Esso crea alla Casa Bianca dei gruppi di lavoro interni al Consiglio di Sicurezza Nazionale, tra cui uno con la responsabilità di guidare la NED.

Di conseguenza, il consiglio d’amministrazione della Fondazione non è che una cinghia di trasmissione del Consigli di sicurezza nazionale. Per mantenere le apparenze, si decise che, in modo generale, agenti ed ex agenti della CIA non potessero essere nominati amministratori.

Le cose sono tuttavia trasparenti. La maggior parte dei funzionari che hanno giocato un ruolo centrale nel Consiglio di sicurezza nazionale, sono stati amministratori della NED. Questo è per esempio il caso di Henry Kissinger, Frank Carlucci, Zbigniew Brzezinski e Paul Wolfowitz; personalità che non passeranno alla storia come l’ideale della democrazia, ma della strategia cinica della violenza.

Il bilancio della Fondazione non può essere interpretato in modo isolato, ricevendo istruzioni dal Consiglio di Sicurezza Nazionale per intraprendere azioni all’interno di ampie operazioni inter-agenzie. I fondi soprattutto provengono dall’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e passano senza che figurino nel bilancio del NED, proprio per "non-governalizzarli”. Inoltre, la Fondazione riceve soldi indirettamente dalla CIA, dopo essere stata riciclata da intermediari privati, come la Smith Richardson Foundation, la John M. Olin Foundation o la Lynde and Harry Bradley Foundation. Per valutare la portata di questo programma, dobbiamo combinare il bilancio della NED con le corrispondenti voci di bilancio del Dipartimento di Stato, dell’USAID, della CIA e del Dipartimento della Difesa. Tale stima è impossibile.

Tuttavia, alcuni elementi noti consente di avere un ordine di grandezza. Gli Stati Uniti hanno speso negli ultimi cinque anni, un miliardo di dollari per le associazioni e i partiti in Libano, un piccolo paese di 4 milioni di abitanti. Nel complesso, la metà di questa manna è stata pubblicamente rilasciato da Dipartimento di Stato, USAID e NED, e l’altra metà è stata versata segretamente dalla CIA e del Dipartimento della Difesa.

Questo esempio viene utilizzato per estrapolare il bilancio generale della corruzione istituzionale da parte degli Stati Uniti, che è nell’ordine delle decine di miliardi di dollari ogni anno. Inoltre, il programma equivalente dell’Unione europea, che è interamente pubblico e propone l’integrazione delle azioni degli Stati Uniti, è di 7 miliardi di euro all’anno.

In definitiva, la struttura giuridica della NED e il volume del suo bilancio ufficiale sono solo delle esche. In sostanza, non è un organismo indipendente per le azioni legali precedentemente assegnate alla CIA, ma è una vetrina a cui il Consiglio di sicurezza nazionale da l’incarico di eseguire gli elementi legali delle operazioni illegali.

 

Strategia trotskista

Durante la sua fase di attuazione (1984), la NED è stata presieduta da Allen Weinstein, poi per quattro anni da John Richardson (1984-88) e, infine, da Carl Gershman (dal 1998). Questi tre uomini hanno tre cose in comune. Sono ebrei, sono stati attivi nel partito trotskista SocialDemocratici USA e hanno lavorato presso la Freedom House.

C’è una logica in ciò: per odio allo stalinismo, alcuni trotskisti si sono arruolati nella CIA per lottare contro i sovietici. Hanno portato con loro la teoria di acquisizione globale, recependo le "rivoluzioni colorate" e la "democratizzazione". Hanno semplicemente spostato la vulgata trotzkista applicandola alla lotta culturale analizzata da Antonio Gramsci, il potere si esercita più con la mente che con la forza. Per governare le masse, l’élite deve prima inculcare un’ideologia che programma l’accettazione del potere che le domina.

 

Il Centro Americano per la Solidarietà dei Lavoratori (ACILS)

Conosciuto anche come Solidarity Center, l’ACILS, ramificazione della NED, è di gran lunga il suo principale canale. Distribuisce più della metà delle donazioni della Fondazione. Ha sostituito le organizzazioni precedenti che sono servite, durante la guerra fredda, ad organizzare sindacati in tutto il mondo non comunista, dal Vietnam all’Angola, passando per la Francia e il Cile. Il fatto di scegliere dei sindacati per coprire un programma della CIA è un fatto di rara perversione. Lontano dallo slogan marxista "Proletari di tutti i paesi, unitevi!", l’ACILS unisce i sindacati statunitensi all’imperialismo che schiaccia i lavoratori di altri paesi.

Questo settore è stato diretto da un personaggio pittoresco, Irving Brown, dal 1948 fino alla sua morte nel 1989. Alcuni autori assicurano che Brown era figlio di un russo bianco, compagno di Alexander Kerensky. Quel che è certo è che è stato agente dell’OSS, il servizio d’intelligence degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, ed ha partecipato alla creazione della CIA e della rete Gladio della NATO.

Si rifiutò di prenderne la direzione, preferendo concentrarsi sulla sua specialità, i sindacati. Abitò e lavorò a Roma e Parigi, non a Washington, così ha avuto una particolare influenza sulla vita pubblica italiana e francese. Alla fine della sua vita, si vantava di non aver smesso di dirigere da dietro le quinte il sindacato francese Force Ouvrière, di aver diretto le fila del sindacato studentesco UNI (dove militarono Nicolas Sarkozy e i suoi ministri François Fillon, Xavier Darcos, Herve Morin e Michèle Alliot-Marie e il presidente dell’Assemblea nazionale Bernard Accoyer e il presidente del gruppo parlamentare della maggioranza, Jean-Francois Cope) e di aver creato personalmente a sinistra un gruppo scissionista trotzkista, tra cui i membri vi erano Jean-Christophe Cambadelis e il futuro primo ministro Lionel Jospin.

Nei tardi anni ’90, i membri della confederazione AFL-CIO hanno chiesto conto della reale attività dell’ACILS, mentre la sua natura criminale, in molti paesi è stata ampiamente documentata. Si sarebbe potuto pensare che le cose sarebbero cambiate dopo questa grande svelamento. Non è stato così. Nel 2002 e nel 2004, l’ACILS ha partecipato attivamente al fallito colpo di stato in Venezuela contro il presidente Hugo Chavez, e in quello riuscito ad Haiti, che rovesciò il presidente Jean-Bertrand Aristide.
Oggi l’ACILS è diretto da John Sweeney, ex presidente della confederazione AFL-CIO, che proviene anch’egli dal partito trotskista dei Social-Democratici USA.

 

Il Center for International Private Enterprise (CIPE)

Il Center for International Private Enterprise (CIPE) si concentra sulla diffusione dell’ideologia liberale capitalista e della lotta contro la corruzione.
Il primo successo del CIPE fu la trasformazione, nel 1987, dell’European Management Forum, un club del grande padronato europeo, nel club-transnazionale World Economic Forum. Il grande raduno annuale del gotha politico ed economico mondiale, presso la stazione sciistica svizzera di Davos, che ha contribuito a forgiare una classe dell’appartenenza esterna alle identità nazionali.

Il CIPE assicura che non ha alcun legame strutturale con il Forum di Davos, e non è possibile -per ora- dimostrare che il World Economic Forum è uno strumento della CIA. Al contrario, i responsabili di Davos troverebbero difficile spiegare perché alcuni leader politici hanno scelto il loro Economic Forum, per svolgervi degli eventi della massima importanza, come se si trattasse di operazioni previste dal Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America. Ad esempio, nel 1988, a Davos, e non alle Nazioni Unite, la Grecia e la Turchia hanno fatto la pace.

Nel 1989, a Davos le due Coree, da un lato e la Germania dall’altro, tennero il loro primo vertice a livello ministeriale per gli uni, e il primo vertice sulla riunificazione per gli altri. Nel 1992, è ancora a Davos che Frederik de Klerk e Nelson Mandela presentarono per la prima volta il loro progetto comune per il Sud Africa. Ancora più inverosimile è che a Davos, nel 1994, dopo l’accordo di Oslo, Shimon Peres e Yasser Arafat negoziarono e firmarono la sua applicazione a Gaza e a Gerico.

È notorio che il contatto tra il Forum e Washington passi per Susan K. Reardon, ex direttrice della Associazione dei lavoratori professionisti del Dipartimento di Stato, che è diventata direttrice della Fondazione della Camera di Commercio degli Stati Uniti, che gestisce il CIPE.

L’altro successo del Center for International Private Enterprise è Transparency International. Questa "ONG" è stata ufficialmente creata da un ufficiale dei servizi segreti militari degli Stati Uniti, Michael J. Hershman, che è anche direttore del CIPE e ora direttore del reclutamento degli informatori dell’FBI, nonché l’Amministratore Delegato dell’Agenzia d’Intelligence privata Fairfax Group.
Transparency International è in primo luogo una copertura per l’attività d’intelligence della CIA. E’ anche uno strumento mediatico per costringere gli Stati a modificare la loro legislazione, in linea con l’apertura dei loro mercati.

Per nascondere l’origine di Transparency International, il CIPE ha utilizzato l’esperienza dell’ex direttore ufficio stampa della Banca Mondiale, il neo-conservatore Frank Vogl. Quest’ultimo ha istituito un comitato di persone che hanno contribuito a dare l’impressione di un’associazione nata dalla società civile. Questo comitato di facciata è animato da Peter Eigen, ex capo della Banca Mondiale in Africa orientale, la cui moglie è stata, nel 2004 e nel 2009, candidata dell’SPD per la presidenza della Repubblica Federale Tedesca.

Il lavoro di Transparency International serve gli interessi statunitensi e non è affidabile. Nel 2008, la pseudo ONG ha denunciato la corruzione della PDVSA, l’azienda statale petrolifera del Venezuela e, sulla base di informazioni false, è all’ultimo posto nella sua classifica mondiale delle aziende pubbliche. L’obiettivo era chiaramente quello di sabotare la reputazione di una società che è il fondamento economico del presidente anti-imperialista Hugo Chavez. Colto in flagranza d’intossicazione, Transparency International ha rifiutato di rispondere alle domande della stampa latino-americana, e di correggere la sua relazione. Inoltre, è sorprendente se si ricorda che il corrispondente del CIPE in Venezuela, Pedro Carmona, era stato brevemente portato al potere dagli Stati Uniti, durante il fallito colpo di stato del 2002 contro Hugo Chavez.
In qualche modo, concentrando l’attenzione dei media sulla corruzione economica, Transparency International maschera l’attività della NED: la corruzione politica delle classi dirigenti a favore degli Anglo-Sassoni.

 

L’Istituto Repubblicano Internazionale (IRI) e Istituto Nazionale Democratico per gli Affari Internazionali (NDI)

L’International Republican Institute (IRI) cerca di corrompere i partiti di destra, mentre la National Democratic Institute for International Affairs (NDI) tratta i partiti di sinistra. La prima è presieduta da John McCain, il secondo da Madeleine Albright. Queste due figure non dovrebbero essere considerate dei politici ordinari, un leader dell’opposizione e una decana in pensione, ma come i responsabili attivi dei programmi del Consiglio di Sicurezza Nazionale.

Per inquadrare i principali partiti politici del mondo, IRI e NDI hanno rinunciato al controllo delle internazionali liberale e socialista. Hanno creato delle organizzazioni rivali, l’Unione Democratica Internazionale (IDU) e l’Alleanza dei Democratici (AD). La prima è presieduta dall’australiano John Howard. Il russo Leonid Gozman di Just Cause ne è il vice-presidente. La seconda è guidata dall’italiano Gianni Vernetti e co-presieduto dall’italiano Francesco Rutelli.

L’IRI e NDI si basano anche sulle fondazioni collegate ai principali partiti politici in Europa (sei in Germania, due in Francia, uno nei Paesi Bassi e un altro in Svezia). Inoltre, alcune operazioni sono state esternalizzate a misteriose società private, come la Democracy International Inc. che ha organizzato le recenti elezioni truccate in Afghanistan. Ex vice di Rahm Emanuel e attuale capo del NDI, Tom McMahon arriva in Francia per organizzare le primarie del Partito Socialista. Tutto questo lascia un sapore amaro.

Gli Stati Uniti hanno danneggiato la maggior parte dei principali partiti politici e sindacati di tutto il mondo. In definitiva, la "democrazia" che promuovono consiste nel discutere di questioni locali in ogni paese, come le questioni sociali dei diritti delle donne o dei gay, e allinearsi a Washington su tutte le questioni internazionali.

Le campagne elettorali sono diventate eventi di cui il NED sceglie il cast, fornendo ad alcuni, e non ad altri, le risorse finanziarie di cui hanno bisogno. Anche il concetto di alternanza ha perso il suo significato, dato che il NED promuove alternativamente una parte o l’altra, a patto che continui la stessa politica estera e di difesa.

Ci si lamenta oggi, nell’Unione europea e altrove, della crisi della democrazia. Questo è causato dalla NED e dagli Stati Uniti. E come si può descrivere un regime come gli Stati Uniti, dove il leader dell’opposizione, John McCain, in realtà è un dipendente del Consiglio di sicurezza nazionale? Certamente non una democrazia.

 

Il bilancio del sistema

USAID, NED, le loro istituzioni satelliti e le loro fondazioni intermedie hanno creato nel tempo una vasta e avida burocrazia. Ogni anno il bilancio adottato dalla NED dal Congresso, dà luogo ad accesi dibattiti sull’inefficienza di questo sistema e sulle voci pervasive di appropriazione indebita di fondi da parte delle figure politiche statunitensi responsabili della loro amministrazione.

Ai fini di una buona gestione, molti studi sono stati commissionati per misurare l’impatto di questi flussi. Gli esperti hanno confrontato gli importi stanziati in ogni stato e la classificazione democratica di questi Stati da parte di Freedom House. Poi hanno calcolato quanto hanno dovuto spendere dollari pro capite per aumentare di un punto la classifica democratica di un governo. Naturalmente tutto questo non è che un tentativo di auto-giustificazione. L’idea di istituire un rating democratico non è scientifica. In un certo senso è totalitario, presuppone che vi sia una sola forma di istituzioni democratiche. E in modo infantile, stabilisce un elenco di criteri diversi che pondera con coefficienti immaginari per trasformare la complessità sociale in un’unica cifra.

Inoltre, la maggior parte di questi studi concludono che è un fallimento: anche se il numero di democrazie nel mondo è cresciuto, non ci sarebbe alcun nesso tra il miglioramento o peggioramento democratico da un lato, e le somme spese dal Consiglio di sicurezza nazionale dall’altro. Viceversa, conferma che i veri obiettivi non hanno nulla a che fare con quelli indicati. Funzionari dell’USAID, però, citano uno studio condotto dalla Vanderbilt University, secondo cui solo le operazioni co-finanziato da USAID e NED sono state efficaci, perché l’USAID ha una gestione rigorosa del bilancio. Ciò non sorprende, questo studio singolare è stato finanziato dall’USAID...

Comunque, nel 2003, in occasione del suo ventesimo anniversario, la NED fece un bilancio della sua azione politica dimostrando che ha finanziato più di 6.000 organizzazioni politiche e sociali nel mondo, un dato che è cresciuto costantemente da allora. Ha affermato di aver costruito interamente il sindacato Solidarnoc in Polonia, Carta 77 in Cecoslovacchia e Otpor in Serbia. Era contenta di aver creato da zero radio B92 o il quotidiano Oslobodjenje nella ex Jugoslavia, e una serie di nuovi media indipendenti nell’Iraq "liberato".
Cambiamenti di copertura.

Dopo un successo mondiale, la retorica della democrazia non è più convincente. Utilizzandolo in tutte le circostanze, il presidente George W. Bush l’ha esaurita. Nessuno può seriamente sostenere che le sovvenzioni versate dalla NED elimineranno il terrorismo internazionale. Non più di quanto si possa dire, a posteriori, che le truppe USA hanno rovesciato Saddam Hussein per dare la democrazia agli iracheni. Inoltre, i cittadini di tutto il mondo che lottano per la democrazia sono diventati sospettosi. Hanno capito che il sostegno offerto dalla NED e dai suoi tentacoli, è in realtà un modo per manipolare ed intrappolare il loro paese. Quindi si rifiutano sempre più le donazioni "disinteressate" offerte loro.

Anche i responsabili statunitensi dei diversi canali di corruzione hanno pensato di mutare nuovamente il sistema. Dopo i trucchi sporchi della CIA e la trasparenza del NED, hanno in programma di creare una nuova struttura che permetterà di rilanciare un’istituzione screditata. Non gestirebbe più sindacati, padronati ed i due maggiori partiti, ma sarebbero delle multinazionali sul modello della Fondazione Asia.

Negli anni ’80, la stampa ha rivelato che questa organizzazione era una copertura della CIA per combattere contro il comunismo in Asia. Fu poi dismessa e la sua gestione fu affidata alle multinazionali (Boeing, Chevron, Coca-Cola, Levi Strauss,... ecc). Questo restyling è stato sufficiente per far sembrare rispettabile un’organizzazione non governativa con una struttura che non ha mai smesso di servire la CIA. Dopo la dissoluzione dell’URSS, fu sdoppiata con un’altra, la Fondazione Eurasia, incaricata di portare avanti azioni sotto copertura nei nuovi stati asiatici.

Un altro tema discusso è se le donazioni per la "promozione della democrazia", dovrebbero assumere la forma di contratti per eseguire progetti specifici o delle sovvenzioni senza l’obbligo di un risultato. La prima opzione offre una migliore copertura giuridica, ma la seconda è molto più efficace nel corrompere.

Dato questo panorama, il requisito di Vladimir Putin e Vladislav Surkov per disciplinare il finanziamento delle ONG in Russia è legittimo, anche se la burocrazia che hanno sviluppato per questo è scandalosa e schizzinosa. Il dispositivo della NED, istituito sotto l’autorità del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, non solo non incoraggia gli sforzi democratici nel mondo, ma li avvelena.

 

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