di Dante Brioni

Il quadro della riorganizzazione dell'eversione nera nel nostro Paese appare piuttosto inquietante, dopo il recente blitz nel nord Italia partito dalla procura di Varese. L'indagine è nata circa un anno fa, negli uffici varesini, quando sulle scrivanie degli inquirenti era arrivato il programma del "Partito nazional socialista dei lavoratori". Non tutto è ancora chiaro, tant'è vero che lo stesso capo della procura di Varese, Maurizio Grigo, non esita a dichiarare: "Abbiamo fatto le perquisizioni per capire meglio, il materiale trovato è cospicuo e interessante". Il blitz ha portato la polizia di Stato nelle abitazioni di 47 tra aderenti e simpatizzanti del Pnsl in diverse città del nord e del centro. Secondo l'accusa, gli aderenti alla formazione neonazista avrebbero anche raccolto fondi in solidarietà con persone in carcere perché legate allo stragismo e all'eversione nera, come Pierluigi Concutelli. Alle perquisizioni hanno partecipato oltre 150 agenti. L'accusa principale è la violazione dell'articolo 3 della legge 75, con un programma contenente discriminazioni di razza e di religione. Avrebbero raccolto soldi soprattutto per organizzare un partito di stampo nazista e partecipare, come avevano già fatto dal 2002 in poi, alle competizioni elettorali, a cominciare da quelle dei piccoli paesi. La figura di spicco, il leader indiscusso dell'organizzazione sarebbe, secondo gli inquirenti, l’albergatore Pierluigi Pagliuchi, 45 anni, che si dice "nazista da almeno 20 anni".

Ma Pagliuchi non è un attivista extraparlamentare, è consigliere comunale a Nosate. Avrebbe iniziato a lavorare alla costruzione del Pnsl a partire dal 1999. Poi, la nascita ufficiale nel 2002. L'obiettivo dichiarato era di presentarsi alle elezioni comunali nei piccoli centri di quella che indicano come la "provincia etnica dell'Insubria". In cinque anni il partito ha preso parte a una ventina di consultazioni elettorali e si preparava anche per i prossimi appuntamenti.

Oltre questo, gli inquirenti stanno ricostruendo con grande attenzione le modalità di una festa di compleanno in onore di Hitler organizzata il 23 aprile scorso al Biergarten Centro del Lago di Buguggiate. Secondo la procura di Varese, durante la festa si cantava "Heil Hitler" e "Brucia l'ebreo". Il gestore del locale è Francesco Lattuada che spiega: "Non abbiamo mai organizzato una festa del genere, noi concediamo il luogo per qualsiasi tipo di celebrazione, sia quelle di compleanno, sia di partiti e associazioni, anche di sinistra. L'orientamento ideologico di chi affitta il locale non mi riguarda". La festa hitleriana viene considerata dall'accusa una conferma dell'attività di propaganda nazista degli indagati.

Ci sono accertamenti in corso anche su un incendio doloso verificatosi nel locale di Buguggiate il 28 luglio scorso: in quella occasione bruciò un sottotetto con danni abbastanza ingenti. Oltre questo, si sta anche valutando una fitta rete di rapporti del Pnsl con i centri sociali "neri", una rete di circoli dell'estrema destra che sarebbe cosa diversa dal mondo skinheads, ritenuto dal Pnsl troppo rozzo e soprattutto in grado di suscitare le attenzioni di polizia e magistrati.

Ma c'è dell'altro, altrettanto inquietante: Francesco Lattuada è anche un politico: è il capogruppo in consiglio comunale a Busto Arsizio di Alleanza Nazionale. Lattuada ammette di aver conosciuto alcuni esponenti del movimento, ma sostiene di aver avuto con loro solo "rapporti commerciali" in occasione dell'affitto del Biergarten Centro. Lattuada afferma anche che "la loro sigla era chiaramente folcloristica e debbo dire di aver incontrato persone tranquille. Sicuramente un movimento ben diverso da come viene dipinto". Ma la sua spiegazione non convince affatto la procura, anche la sua casa di Cairate ha ricevuto una perquisizione, al termine della quale è stato emesso un avviso di garanzia nei suoi confronti. Alleanza Nazionale non si è ancora pronunciata in merito alla vicenda. Del resto, non è facile.

Intanto il movimento, "recluta persone", spiega Fabio Mondora, funzionario della Digos di Varese, "per propagandare la discriminazione razziale, etnica e religiosa". Dall’analisi del programma e dello statuto, la Digos ha potuto constatare che i principi ispiratori erano gli stessi del partito nazista hitleriano. Il programma, rinvenuto presso il comune di Duno (Varese) e depositato anche presso l’Ufficio Persone Giuridiche della Prefettura di Milano era una traduzione rielaborata e adattata al “NSDAP”, del partito Nazional socialista tedesco.

Sebbene attentamente moderato in alcuni punti, il programma utilizzava concetti che non appartengono ad uno stato democratico; in particolare nel libricino della cellula si nota un ripetuto utilizzo dei termini “razza” ed “etnia”. Tra gli obiettivi del movimento c’era la preparazione delle basi per il riconoscimento della Repubblica Sociale Italiana e del testamento politico di Adolf Hitler. Quel che si teme, è che la cellula varesina sia solo una punta d'iceberg, e che dietro si celi un mondo di microorganizzazioni neonaziste sparse per la penisola. Magari al riparo della nuova destra dai vestiti blu.

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy