di Cinzia Frassi

“E' incoraggiante il no di Ds e Margherita perchè nella nuova formazione gli atteggiamenti potranno essere anche molto diversi, ma questa compattezza è il segnale che nel Pd la cifra della laicità non sarà l'anticlericalismo, bensì quella della ragione, che vuol dire difendere le attività che servono al bene comune senza fare battaglie ideologiche". Sono parole della senatrice Paola Binetti rilasciate a caldo, al termine della seduta del Senato che mercoledì 7 novembre ha visto l'approvazione dei primi due articoli della finanziaria. In particolare la dichiarazione della senatrice si riferiva alla crociata dei “dissidenti” accorsa in aula lo stesso giorno. La chiamano così da più parti la proposta che ha visto mettere sul piatto un emendamento all'art. 2 della Finanziaria che proponeva l'abolizione dell'esenzione dell'Ici alla Chiesa. In un primo momento. tra l'altro, l'emendamento riguardava l'abolizione dell'esenzione anche per le attività non a fini di lucro, opzione quasi subito depennata dal suo stesso firmatario, il socialista Accursio Montalbano. La discussione, giudicata ottocentesca, era già stata affrontata a Bruxelles alla fine del mese di agosto. La Commissione Ue infatti aveva annunciato la richiesta di “informazioni supplementari” circa "certi vantaggi fiscali delle Chiese italiane", riservandosi di aprire eventualmente un’inchiesta. Oggetto della possibile inchiesta sarebbe una norma della finanziaria 2006, risalente all'era Berlusconi, che prevede l'esenzione dell'Ici per gli immobili di proprietà della Chiesa Cattolica, anche se adibiti a finalità commerciali. Non solo: Bruxelles vuole un chiarimento anche riguardo alle riduzioni di imposta (al 50%) concesse alle imprese commerciali della Chiesa. Dunque quello che appare ottocentesco tra le mura domestiche del Belpaese, rischia di essere al centro di un’inchiesta a Bruxelles per aiuti illeciti di Stato, promossa da Jonathan Todd, il portavoce del commissario alla Concorrenza Neelie Kroes.

A dire il vero qualcosa di ottocentesco è rintracciabile in questa vicenda che vede il difficile passaggio della Finanziaria sul filo del rasoio del Senato. L’esponente Udc Francesco D’Onofrio, ad esempio, parla di “laicismo deteriore” e di “regole vessatorie per le istituzioni caritatevoli”. Commenti con gli stessi toni sono arrivati non solo da esponenti dell’opposizione ma anche dall’Ulivo, che giudica superflua la questione adducendo che sarebbe in corso una trattativa con il Vaticano per risolvere il problema sollevato dalla Commissione europea. Una trattativa privata, o quanto meno non pubblica, che richiama – questo si - pratiche ottocentesche.

Eppure per gli italiani il problema casa, mutui e Ici pare non abbia niente di anacronistico, ma al contrario risultano quanto mai vessatorie le imposte versate. Alla luce delle vicende che hanno provocato un costante incremento dei mutui sulla casa degli italiani, c’era forse bisogno di un segnale diverso che potesse contribuire a salvare le sorti del budget della famiglia italiana.

Niente di tutto questo. Restano i numeri: oltre ai 12 favorevoli si sono registrati 240 contro e ben 48 astenuti nella votazione all’emendamento giudicato anticlericale. Eppure non è stato molto diverso il risultato dell’emendamento con il quale si chiedeva invece l’esenzione della medesima imposta sulla prima casa a favore dei cittadini, sempre presentato ieri al Senato.

Al netto dello scontro annoso tra laicità e Vaticano, si può quanto meno dedurre a questo punto un disinteresse del governo per le tasche degli italiani in difficoltà a fronteggiare il salasso sull’abitazione, salvo un contentino che va sotto il nome di una certa riduzione dell’Ici, per avvantaggiare di fatto immobili di un altro Stato per di più non destinati ad abitazione. Non solo: a conferma del trend c’è stato il precedente relativo alla proposta di emendamento (passata in Senato) con il decreto fiscale alla fine di ottobre a modifica dell’8 per mille. La proposta riguardava la possibilità di distribuire le entrate dell’8 per mille, quelle provenienti da cittadini che non scelgono alcuna destinazione, all’edilizia pubblica. Anche qui, però, nessun risultato.

Se da un lato si potranno tirare le somme dell’impatto sulle tasche degli italiani solo a Finanziaria ultimata, resta la possibilità di guardare all’orizzonte del partito democratico. La direzione del viaggio che hanno intrapreso coloro che sono “partiti” solo poche settimane fa lascia presagire una rifondazione democristiana con rimandi conservatori e accenni liberali non meglio definiti. Aspettiamo di vedere i prossimi sviluppi.

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy