di Mariavittoria Orsolato

Nove milioni di clienti al mese, l’80% dei quali sposati. Questo il giro d’affari che il mestiere più antico del mondo frutta a papponi e criminali nell’Italia della sacra famiglia. La legge 75 altresì chiamata legge Merlin, quella nel 1958 impose la chiusura delle case di case di tolleranza e decretò l’illegalità della prostituzione, ha compiuto mezzo secolo ma rimane imperterrita nell’agenda politica del dibattito pubblico. Riaprire o no le case chiuse? Un annoso problema su cui le Camere si sono interrogate già otto volte dall’inizio della sedicesima legislatura e che sembra dividere l’opinione pubblica quasi quanto le formazioni europee di Donadoni. Lo scorso 9 giugno, in occasione del vertice con i 21 sindaci delle piccole e medie città del nord, a Parma, il ministro leghista Maroni ha ributtato l’argomento sul banco parlando dell’ormai onnicomprensivo disegno di legge sulla sicurezza. "Oggi è punito lo sfruttamento della prostituzione ma per quanto riguarda l'ipotesi di introdurre il reato di adescamento, la conseguenza sarebbe quella di pesare pesantemente sulle Forze dell'ordine e delle strutture. Altri Paesi lo hanno regolamentato con il controllo, sia igienico-sanitario sia, diciamo, per consentire a queste signore di pagare le tasse. È il momento per introdurre nella situazione italiana una situazione che sia più definitiva.”

I quartieri a luci rosse ventilati dal ministro dell’Interni non hanno trovato l'appoggio nell’ ex soubrette e neoministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna che, in un'intervista rilasciata a La Repubblica, afferma piccata: "Gli eros center non mi convincono, degradano zone della città. Non sono contraria a chi vuole prostituirsi per scelta, purché in case isolate, in modo da non dare fastidio agli altri condomini ”.

Dello stesso avviso anche la pasionaria della destra italiana, Daniela Santanchè, la quale, dopo aver combattuto con le unghie e con i denti il velo islamico, il 28 maggio ha depositato in Cassazione un quesito referendario per abrogare i primi due articoli della legge Merlin, proponendo addirittura le coop del sesso: “Mi interessa chiudere questi bordelli a cielo aperto, ridare le strade agli italiani, che non si meritano questo scempio e consentire alle donne che invece fanno la scelta di prostituirsi, di organizzarsi in modo autonomo. Smettiamola con la nostra impostazione ideologica e bigotta, chi decide di fare la prostituta diventi una lavoratrice, si organizzi in cooperative !”.

L’idea di fondo non è male: trasformare le belle di notte in contribuenti sarebbe un bel colpo per le esangui casse statali, se non fosse che le donne che scelgono di prostituirsi sono un’infinita minoranza rispetto a quelle che, ingannate e minacciate, si ritrovano sulla strada solo per evitare sevizie o addirittura la morte. Un caso esemplare é quello di Adelina, albanese venduta agli aguzzini per pochi lek e costretta a vendersi sui viali di Milano per quasi 5 anni: “Essendo clandestina mi hanno dato 30 fogli di via, ma ogni volta che arrivavo alla frontiera albanese erano gli stessi doganieri a rivendermi ai criminali e dopo un paio di giorni ero di nuovo a battere.” L’attuale legge, la famigerata Bossi-Fini, prevede non a caso l’espulsione della prostituta qualora essa sia entrata in Italia in modo illegale e comporta multe salatissime – fino a 3000 Euro - per quelle che, pur essendo regolari, si fanno trovare a vendersi sul suolo pubblico.

Quello che infatti sembra preoccupare di più le nuove destre, dalla Lega alla Fiamma passando per la scostumatissima Forza Italia, non è tanto la disperazione di queste schiave, quanto l’impatto ambientale delle loro minigonne e dei loro tacchi a spillo. Spostando le signorine dal lampione al bouduoir si avrebbe l’impressione di aver eliminato il problema: niente più sfruttatori (solo locatari), niente più file di auto rombanti sotto casa, niente più risposte impacciate alle domande dei figli piccoli. Un bel colpo di spugna e via lo sporco! Ma come faranno i nostri eroi a invertire quell’enorme circolo vizioso che lega le ragazze alla criminalità organizzata ?

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