Iran, obiettivo BRICS

di Fabrizio Casari

Donald Trump ha scaricato la consueta dose di minacce, promesse ed avvertenze all’indirizzo dell’Iran e dei suoi amici. Agli ayatollah ha chiesto una “resa incondizionata”, nemmeno fosse immerso in un film di cappa e spade. Ovviamente da Teheran rifiutano l’inginocchiatoio del suprematismo occidentale e fanno presente come il tentativo di regime-change in corso non sarà né indolore...
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Iran, la tentazione dell’Occidente

di Mario Lombardo

L’immediata presa di posizione a favore di Israele da parte delle prime tre “potenze” europee (Francia, Germania, Regno Unito) e dei membri del G-7 con dichiarazioni di stampo orwelliano, se non appare per nulla una sorpresa, rivela nel modo più chiaro come la favola delle armi nucleari iraniane da sventare ad ogni costo sia un pretesto macroscopico che nasconde altri fini. Andando ben oltre il ridicolo, anche il presidente americano Trump continua a ripetere meccanicamente, sulla scia del suo partner nel crimine Netanyahu, che l’Iran non può in nessun modo possedere ordigni atomici. Una pretesa curiosa, quella dell’inquilino della Casa Bianca, visto che Teheran, come devono avergli spiegato i suoi stessi servizi di...
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di Sara Michelucci

L’educazione siberiana è quella con cui si crescono i piccoli abitanti di un povero villaggio in Transnistria, nella Moldavia Orientale, che fanno parte di un clan criminale. Il piccolo Kolima cresce sotto la diretta sorveglianza del nonno (John Malkovich) che gli insegna tutti i rituali del clan a cui appartiene, dall’uso del coltello alla lettura dei tatuaggi che hanno un grande significato per il loro villaggio, perché raccontano la storia dell’uomo che li ha impressi sulla sua carne. Gabriele Salvatores scegli il libro di Nicolai Lilin, Educazione Siberiana, per realizzare un film ‘fuori dalle sue corde’, molto diverso dalla filmografia che lo rappresenta.

Kolima cresce in simbiosi con l’amico Gagarin, molto più violento e fuori dalle regole di quanto lo sia lui. Il nonno, capo della comunità siberiana, insegna loro come la vita debba essere affrontata nel rispetto di rigide regole, a partire dal rispetto nei confronti dei deboli e del disprezzo di alcune categorie sociali come polizia, banchieri, spacciatori e usurai. Ma quando Gagarin verrà catturato, dopo un furto a un camion della polizia e condannato a scontare 7 anni di carcere, le vite di questi ragazzini cambieranno inesorabilmente.

Gagarin non è più lo stesso di prima. La tendenza alla violenza e l’incapacità di provare sentimenti veri emergeranno e condizioneranno la vita di tutti, anche della tenera Xenya, ragazza dalla mente semplice, figlia del nuovo medico del quartiere, che sconterà per prima la sua violenza. Il film è stato presentato da Gabriele Salvatores al Courmayeur Noir in Festival il 12 dicembre 2012, mentre il primo trailer è stato diffuso online il 18 dicembre 2012.

Nonostante l’opera di per sé funzioni a livello registico, ci si aspettava forse qualcosa di più nell’analisi dei singoli personaggi, come nel finale. Si passa con troppa velocità da un avvenimento ad un altro, senza soffermarsi troppo su alcune dinamiche e risultando un po’ frettoloso a livello narrativo. Quasi a voler mettere il più possibile di quell’affascinante racconto, contenuto nel libro di Lilin, all’interno delle due ore di durata del film.

Educazione Siberiana (Italia 2013)
Regia: Gabriele Salvatores
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Gabriele Salvatores
Attori: John Malkovich, Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Peter Stormare
Fotografia: Italo Petriccione
Montaggio: Massimo Fiocchi
Produzione: Cattleya e Rai Cinema, Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
Distribuzione: 01 Distribution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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