Israele, stragi e propaganda

di Mario Lombardo

Con la tregua appena prolungata tra Israele e le forze della Resistenza a Gaza, il livello di distruzione causato dal regime sionista nella striscia è stato mostrato al mondo in tutta la sua drammaticità. Se non esistono giustificazioni per i massacri sistematici e senza precedenti per intensità in rapporto alle dimensioni del territorio colpito e della sua popolazione, anche le motivazioni...
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Senza Fidel, con Fidel

di Fabrizio Casari

Sono passati sette anni dalla scomparsa fisica del Comandante in Capo della Rivoluzione cubana, Fidel Castro. Fidel è stato il più grande statista del 900 e ha reso Cuba il primo territorio libero delle Americhe. E’ nell’olimpo dei grandi rivoluzionari che hanno cambiato il corso della storia. Una storia che è stato capace di anticipare, di affrontare e di dominare. E’ stato maestro e guida per tutti coloro che, in ogni angolo della terra, abbiano provato a fare del mondo un luogo più giusto e degno di quello che avevano davanti a sé. Dall’entrata a L’Avana il 1 gennaio del 1959, Fidel seppe solo vincere. Sconfisse Batista e gli Stati Uniti, che con l’aiuto della mafia italo-americana lo sostenevano. L’Avana divenne una...
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di Antonio Rei

Sulle spese per l’emergenza terremoto i conti non tornano. La questione è tornata d’attualità  con la lettera che il Tesoro ha inviato la settimana scorsa alla Commissione europea per indicare le misure con cui l’Italia intende operare la correzione dei conti pubblici da 3,4 miliardi chiesta da Bruxelles.

A proposito delle risorse da investire per la ricostruzione post-sisma, il ministro dell’Economia si mostra prudente: “Allo stato attuale non possiamo determinare con certezza l’impatto dei recenti eventi sismici sulle finanze pubbliche – scrive Pier Carlo Padoan – ma è probabile che i costi andranno ben oltre un miliardo di euro già nel 2017. Per mobilitare le risorse destinate a questo scopo sarà istituito un Fondo apposito”.

La cautela del ministro sembra più che ragionevole, ma non basta a fugare ogni dubbio sulla gestione dei fondi per il terremoto. Il problema nasce dal fatto che lo scorso ottobre, in un’altra lettera alla Commissione europea, il Governo aveva quantificato in 3,4 miliardi di euro le risorse aggiuntive da impiegare nel 2017 per far fronte all’emergenza sisma (curiosamente, la somma coincide con quella chiesta da Bruxelles a correzione dei conti di quest’anno). Si tratta di un ulteriore margine di flessibilità che l’Italia ha ottenuto dall’Europa, perché quei soldi non saranno conteggiati ai fini del Patto di stabilità e crescita.

Sennonché, di quei 3,4 miliardi si trova ben poco nella legge di Bilancio approvata a dicembre: appena 600 milioni. Nel dettaglio, la spesa si articola in questo modo: 100 milioni “per la concessione del credito d'imposta maturato in relazione all'accesso ai finanziamenti agevolati, di durata venticinquennale, per la ricostruzione privata”; 200 milioni “per la concessione dei contributi per la ricostruzione pubblica” e 300 milioni di cofinanziamento regionale di fondi strutturali.

I tecnici obiettano che molti soldi destinati al terremoto figurano in forma aggregata nei fondi dei singoli ministeri, ma la sproporzione fra 3,4 miliardi e 600 milioni è davvero eccessiva perché questa spiegazione appaia sufficiente. In seguito, il Tesoro ha precisato che “un altro miliardo arriverà dal Fondo per lo sviluppo degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale istituito dall'articolo 21 della Legge di bilancio”.

Il sito del Senato conferma che “l’articolo 21 istituisce un Fondo per il finanziamento di investimenti in materia di infrastrutture e trasporti, difesa del suolo e dissesto idrogeologico, ricerca, prevenzione del rischio sismico, attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni, nonché edilizia pubblica”.

Non è chiaro se questo Fondo sia lo stesso di cui parla Padoan nella sua ultima lettera a Bruxelles. Se così fosse – come pare probabile – vorrebbe dire che il totale dei soldi stanziati esplicitamente dall’Italia per l’emergenza terremoto arriverebbe ad appena 1,6 miliardi di euro nel 2017, cioè meno della metà dei 3,4 miliardi chiesti a ottobre. In caso contrario, la differenza sarebbe meno ampia ma i conti non tornerebbero comunque.

Insomma, il quadro non è abbastanza chiaro per muovere accuse e vogliamo pensare che esista una soluzione rassicurante a questo problema di ragioneria. L’unica certezza è che, su un tema così delicato, sarebbe il caso di muoversi con più trasparenza.

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Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
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di Sara Michelucci

Un Napoleone controverso, quello raccontato da Ridley Scott nel nuovo film Napoleon. Il regista britannico racconta l’epica ascesa e caduta dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix. Il film ripercorre l’inarrestabile scalata al potere di Bonaparte attraverso la burrascosa...
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