Effetto Trump: Canada ai liberali

di Mario Lombardo

Le prime conseguenze elettorali del secondo mandato presidenziale di Donald Trump si sono potute osservare nella giornata di lunedì, anche se non negli Stati Uniti e con risultati che hanno evidenziato un’influenza indiscutibilmente negativa. L’inquilino della Casa Bianca è stato infatti un fattore decisivo nel voto anticipato in Canada che ha fatto registrare uno dei recuperi più...
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India-Pakistan, la miccia del Kashmir

di Michele Paris

Per la quarta notte consecutiva dall’attacco terroristico di settimana scorsa in Kashmir, le forze armate di India e Pakistan si sono scambiate colpi di arma da fuoco lungo la linea del confine di fatto che divide i due paesi asiatici. L’escalation dello scontro dopo l’assassinio di 26 turisti ha già raggiunto livelli molto pericolosi, con Nuova Delhi che potrebbe bombardare il Pakistan e ha preso la decisione senza precedenti di sospendere un fondamentale trattato sulla condivisione delle acque del fiume Indo, mentre da Islamabad è arrivata la minaccia esplicita del possibile uso di armi nucleari. Sull’episodio di sangue nella regione contesa non c’è ancora chiarezza, ma le tensioni che sono subito prevedibilmente esplose...
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C’è da dire che la condanna inferta al generale Iturriaga Neumann era persino blanda. Non tanto e non solo perché valutava moderatamente le colpe dell’ufficiale, confermate dalla testimonianza di due ex-appartenenti alla polizia segreta pinochettista - la DINA appunto - quanto perché lo stesso ebbe un ruolo nella gestione criminale della repressione cilena ben più ampie dell’assassinio di un singolo militante della sinistra rivoluzionaria cilena.

Graduato alla Escuela de las Americas, cioè la scuola statunitense sita a Panama che addestrò e formò i peggiori assassini latinoamericani al servizio degli Stati Uniti, il generale fuggitivo fu uno dei fedelissimi di Pinochet, che gli amici sapeva sceglierli, in patria come all’estero. Iturriaga Neumann, infatti, è imputato anche nel processo che dovrà sentenziare sull’assassinio, nel 1974 a Buenos Aires, del generale cileno Carlos Prats e di sua moglie Sofia Cuthbert, saltati in aria a causa di una bomba posta sotto la loro automobile. Il generale Prats aveva deciso di obbedire alla Costituzione cilena e disobbedire a Pinochet, opponendosi al colpo di Stato che nel settembre del 1973 destituì a ferro e fuoco il legittimo governo di Unidad Popular diretto dal socialista Salvador Allende.

Ma le gesta criminali del generale fellone non si fermano qui. In Italia è stato condannato per l’attentato all’ex vice-presidente cileno, Bernardo Leighton, avvenuto nel 1975 a Roma e, per altre nefandezze commesse nella “lotta al comunismo”, è ricercato anche dal giudice spagnolo Baltazar Garzòn. Iturriaga Neumann era un elemento chiave dell’organizzazione internazionale di sicari che, all’ordine di Pinochet, inseguirono e uccisero in tutti i continenti le figure più eminenti dell’opposizione cilena. La struttura che sovrintendeva era inserita a pieno titolo nell’unità operativa delle polizie segrete del sudamerica. Diedero vita ad un’alleanza del terrore su scala internazionale che godeva nel cono sud dell’attivismo assassino della “triple A”, la famigerata “Alianza Anticomunista Argentina” e, appunto, della DINA cilena in collaborazione con i servizi segreti brasiliani, uruguayani e paraguayani. L’operazione Condor, cioè la schedatura e l’annientamento di migliaia di democratici e comunisti latinoamericani è uno dei processi più noti dell’accolita.

In Europa il lavoro sporco era spesso portato a termine grazie all’attiva collaborazione di sicari fascisti italiani, ospiti graditi del generale Francisco Franco in Spagna e di Salazar in Portogallo. Negli Usa e in Centroamerica, invece, i sicari erano i fuoriusciti cubani allocati in Florida, a capo dei quali c’era Luis Posada Carriles, detto “Bambi”, di professione chimico, agente Cia con l’hobby del tritolo, che si occupò direttamente dell’assassinio dell'ex ministro degli Esteri cileno Orlando Letelier, saltato in aria a Washington a causa dell’esplosione di una bomba sistemata sotto la sua auto.
Ben altro e ben più che un generale fedele era dunque Iturriaga Neumann. E se non fosse per la gravità dei reati cui deve rispondere, verrebbe da ridere sentirlo oggi, attraverso un video e una e-mail inviati ai suoi difensori, motivare la sua fuga accusando il Tribunale di Santiago di averlo “sottomesso ad un processo indebito”. ”Mi ribello apertamente - dice il fuggiasco - di fronte a questa arbitraria, incostituzionale ed antigiuridica condanna”. Il ministro della Presidenza, Josè Antonio Viera Gallo ha commentato le dichiarazioni dell’ex-generale affermando che “l’onore militare fa sì che una persona risponda per i fatti che ha commesso: un militare non fugge”. Forse è vero: un militare non fugge. Ma un criminale sì. E Iturriaga è fuggito.
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Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
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