Iran: i diritti e l’ipocrisia

di Mario Lombardo

L’aggressione di Stati Uniti e Israele dello scorso mese di giugno contro l’Iran e il sostanziale appoggio dato alla guerra dai governi europei hanno reso ancora più improbabile una già complicata soluzione diplomatica all’annosa questione del nucleare della Repubblica Islamica. Gli eventi delle ultime settimane e l’attitudine generale dell’Occidente hanno però dato anche un colpo...
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BRICS: serve un salto di specie

di Fabrizio Casari

Durante il diciassettesimo incontro annuale dei BRICS, recentemente celebratosi a Rio de Janeiro, i leader del blocco hanno proposto di avanzare nella creazione di un nuovo sistema di transazioni finanziarie nell’ambito dell’Iniziativa dei Pagamenti Transfrontalieri dei BRICS, con l’obiettivo di facilitare transazioni più accessibili, rapide e sicure tra i Paesi membri. L’iniziativa mira a proteggere i Paesi BRICS dalle sanzioni unilaterali imposte dalle potenze occidentali tramite il sistema SWIFT e altre forme di sanzione. In senso più ampio, intende ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense nel commercio e nella finanza internazionali. Con questa misura si rafforzano le basi del processo di de-dollarizzazione...
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Il pericolo riguarda anche quelle località turistiche sulle quali Russia, Bulgaria, Romania e Turchia fanno affidamento nella stagione estiva. Resta, quindi, l’allarme ecologico con il Cremlino che appronta una task-force per salvare il salvabile nell’intera area che va dallo stretto di Kerch, alle acque interne del Mare di Azov, sulle coste meridionali russe ed ucraine. Le conseguenze dell'accaduto si annunciano purtroppo gravi ? durature anche sul piano dell'inquinamento del mare. Le autorità russe parlano di “un disastro ambientale di proporzioni serie” ?, insieme ? quelle ucraine, stann? studiando i possibili interventi ??r limitare i danni.

Gli esperti delle nazioni coinvolte dal disastro del mar Nero - tutti - convocati per un vertice a Mosca - si trovano concordi nel ritenere che un evento come quello verificatosi nel bacino del Nero - se paragonato ad eventi simili in altri mari - minaccia esiti ancora peggiori, dal momento che si è in presenza di un ecosistema chiuso ? complesso come quello in cui è accaduto, nel quale sono strettamente interdipendenti le specie marine di molluschi, crostacei e pesci. Tutti gli esperti concordano inoltre sul fatto che si è creata nell’area un’emergenza ambientale estremamente seria. Perché da un lato gli idrocarburi del gasolio possono entrare nella catena alimentare e risalire fino all’uomo, dall’altro lo zolfo potrebbe alterare la composizione chimica dell’acqua e diventare velenoso per le specie marine.

Per Oleg Mitvol, vicedirettore della “Rosprirodnazdor”, l'agenzia russa ??r l'ambiente, “la mistura di gasolio ? di zolfo riversata in mare è potenzialmente devastante e potrebbero volerci anni per bonificare l’????”. Secondo Vladimir Sliviak, ??presidente del movimento ambientalista russo “Ekozashcita” (Ecodifesa) “oggi non si può ancora prevedere quanti anni saranno sufficienti per ripulire i fondali”. “C’è sempre più il rischio di un inquinamento totale delle coste” aggiunge Serghiei Baranovski, presidente della organizzazione ambientalista “????? Verde” ? membro dell'Accademia delle scienze naturali russa. Inquietudine viene espressa anche da diversi rappresentanti della comunità internazionale, mentre i nuovi ? tragici eventi rilanciano la necessita di individuare ? di far rispettare ??l settore del trasporto marittimo regole certe ? severe di tutela della vita umana ? dell'ecosistema naturale.

Il mare Nero entra così nella “lista nera” delle tragedie ambientali, dopo essere stato per migliaia e migliaia di anni un luogo mitico dove i popoli sedentari dell'Europa avevano avuto la possibilità di entrare in contatto con le etnie nomadi della steppa asiatica. Tanto che il mare Nero aveva sempre segnato il confine tra “civiltà” e “barbarie”, su sponde dove popoli diversi tra loro erano riusciti a convivere in relativa pace. Un mare complesso ed affascinante, con una massa d'acqua quasi del tutto priva di vita, se non per poche decine di metri, appena sotto la superficie. Ora le acque nere delle alghe si tingono di un nuovo e pericoloso nero. Quello della catastrofe ambientale. E così perde anche di valore quella bella espressione che ricorda a tutti che il mare Nero è quello dove va a sfociare “il bel Danubio blu”.
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a cura di:
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