Effetto Trump: Canada ai liberali

di Mario Lombardo

Le prime conseguenze elettorali del secondo mandato presidenziale di Donald Trump si sono potute osservare nella giornata di lunedì, anche se non negli Stati Uniti e con risultati che hanno evidenziato un’influenza indiscutibilmente negativa. L’inquilino della Casa Bianca è stato infatti un fattore decisivo nel voto anticipato in Canada che ha fatto registrare uno dei recuperi più...
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India-Pakistan, la miccia del Kashmir

di Michele Paris

Per la quarta notte consecutiva dall’attacco terroristico di settimana scorsa in Kashmir, le forze armate di India e Pakistan si sono scambiate colpi di arma da fuoco lungo la linea del confine di fatto che divide i due paesi asiatici. L’escalation dello scontro dopo l’assassinio di 26 turisti ha già raggiunto livelli molto pericolosi, con Nuova Delhi che potrebbe bombardare il Pakistan e ha preso la decisione senza precedenti di sospendere un fondamentale trattato sulla condivisione delle acque del fiume Indo, mentre da Islamabad è arrivata la minaccia esplicita del possibile uso di armi nucleari. Sull’episodio di sangue nella regione contesa non c’è ancora chiarezza, ma le tensioni che sono subito prevedibilmente esplose...
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Tutto perché la “Repubblica teocratica greco-ortodossa” (capitale Karyai) è considerata - con i suoi 2250 abitanti - come “entità indipendente” nonostante che la Grecia faccia parte dell'Unione Europea e abbia abolito i controlli doganali. Il fatto è che qui, in questa area del monte Athos, sono presenti 1500 monaci ortodossi distribuiti in 20 monasteri principali o laure, oltre a 12 "Skiti" (comunità di monaci singoli sorte intorno a chiese) e a circa 250 celle, o eremi isolati. Tutte le skiti o le celle sono autonome per quel che riguarda la loro vita interna, ma ricadono sotto la giurisdizione di uno dei 20 monasteri principali per quel che riguarda i problemi generali della vita monastica e i problemi amministrativi. Di conseguenza la zona è proibita alle donne. Possono entrare, quindi, solo uomini ed “animali maschi”. Il controllo - è precisato dalle regole di ingresso - è effettuato all'imbarco da Uranopoli e, se necessario, ripetuto all'arrivo a Dafni. Ora - di fronte a tutta questa situazione medioevale - scatta la protesta.

Alcune centinaia di persone, tra cui numerose donne, entrano, infatti, nel territorio del Monte Athos per contestare l’asserita usurpazione di terreni pubblici e proprietà private da parte di alcuni monasteri. I manifestanti (donne in gran parte) residenti nella prefettura di Calcidica, si riuniscono per chiedere l'annullamento di tutti gli atti notarili registrati sino a oggi e che riguardano un totale di 8.230 ettari. Organizzano presidi al confine tra la Calcidica e il territorio della comunità monastica a Ouranopolis. Alcune centinaia di dimostranti oltrepassano il confine ed entrano per diverse decine di metri nel territorio della comunità monastica. E così anche alcune donne violano la rigida proibizione di ingresso che va a colpire tutti gli esseri di sesso femminile: una “legge” che, appunto, data dal Medioevo. Quanto alla tutela della zona e al suo status (gli abitanti sono solo monaci) il potere assoluto spetta al Patriarcato ecumenico di Istanbul. Ma a garantire il tutto è un apposito punto della Costituzione greca.

Quanto alla manifestazione attuale i partecipanti respingono l'accusa di aver violato il divieto e sostengono che il loro gesto è solo ''un atto simbolico'', teso a richiamare l'attenzione e l'intervento del governo e dell'Unione europea per far cessare le espropriazioni messe in atto nel territorio da cinque dei 20 monasteri di Monte Athos. Secondo la polizia, sei manifestanti sono passibili di denuncia e, se riconosciuti colpevoli, rischiano una pena da due a 12 mesi di carcere.

Si apre, quindi, una nuova pagina nella storia delle relazioni interne della Grecia. E qui va ricordato che negli anni scorsi diverse organizzazioni femministe - sia greche che straniere - avevano tentato più volte di far abolire il bando d'ingresso alle donne su Monte Athos e anche il Parlamento europeo, nel 2002 e nel 2003, aveva chiesto alla Grecia di abolire il divieto sulla base del principio dell'uguaglianza tra i sessi. Ma finora tali richieste non sono state accolte.

La storia - quella narrata nei testi del monte Athos - ci ricorda, intanto, che durante il viaggio di Maria e Giovanni verso Cipro una tempesta li obbligò a fermarsi in un luogo ove, appunto, oggi c'è il monastero Iviron. Colpita dalla bellezza del paesaggio Maria chiese al Figlio di regalarle Oros: “La voce del Signore promise che quel luogo sarebbe stato da allora e per sempre rifugio per tutti coloro che cercavano, con l'aiuto della Vergine, la salvezza delle loro anime. E Maria proclamò il monte suo giardino privato e lo proibì a tutte le altre donne al punto che, sempre secondo la tradizione, anche Galla Placidia, figlia di Teodosio imperatore di Bisanzio, in visita di ringraziamento sull'Athos per il salvataggio del fratello Arcadio, fu allontanata da un'icona della Vergine”. E da allora l’Athos è senza donne.

Le agenzie turistiche occidentali notano - con molta discrezione - “che è proibito l'ingresso alle donne e che è proibito il pernottamento dei visitatori, fatta eccezione per chi ha comprovati interessi religiosi o scientifici e ha un'età superiore ai 18 anni”. E comunque sia “benvenuto a tutti”, ma senza donne.
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