Medio Oriente, affari e genocidio

di Michele Paris

Nel secondo giorno della sua trasferta mediorientale, il presidente americano Trump ha incontrato a sorpresa in Arabia Saudita il presidente di fatto della Siria, Ahmad al-Sharaa, dopo che martedì aveva annunciato la sospensione delle pesantissime sanzioni economiche che gravano da anni su Damasco. Il vertice con il leader “riabilitato” della filiale siriana di al-Qaeda (HTS) è stato uno...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Filippine, democrazia e dinastie

di Mario Lombardo

Le elezioni di metà mandato nelle Filippine hanno insolitamente focalizzato l’interesse di stampa e osservatori internazionali per via di implicazioni esplosive in materia di politica estera, soprattutto in relazione allo scontro tra Cina e Stati Uniti in Asia orientale. Il voto di lunedì prevedeva il rinnovo di tutte le amministrazioni locali, della camera bassa del parlamento di Manila e della metà dei seggi del Senato. Per molti, la consultazione rappresentava una sorta di referendum sulla scelta tra i due più importanti clan politici del paese-arcipelago – Marcos e Duterte – a loro volta riconducibili a orientamenti favorevoli rispettivamente a Washington e a Pechino. L’attuale presidente, Ferdinand Marcos jr., figlio...
> Leggi tutto...
Perché, a partire dal 2001, sono circa 200 gli assassinii attribuiti alla mafia locale. Esecuzioni e scontri armati, furti della cosa pubblica, fuga di capitali all’estero e delitti su commissione è quanto accade regolarmente nel paese. E tutto avviene - denuncia Mark Gray, portavoce dell’Esecutivo comunitario chiamato a “vigilare” sul comportamento della Bulgaria - “senza che si verifichino azioni reali tese a contrastare la malavita”. Tutti sono consapevoli dell’urgenza e della gravità della questione, ma nulla si muove.

I dossier dell’escalation criminale aumentano di ora in ora. Lo scrittore Gheorghi Stoev (35 anni) è ucciso da un killer che lo attendeva a pochi passi dal centralissimo albergo Pliska, in una delle zone più prestigiose della capitale. Era un personaggio noto. Autore di libri e articoli sui rapporti fra ex dirigenti comunisti e criminalità organizzata. Stoev in passato era stato legato alla malavita, ma poi era passato dall'altra parte della barricata. In un’intervista lo scorso gennaio alla Radio nazionale aveva annunciato la pubblicazione di un nuovo libro. Alla domanda se avesse ricevuto minacce per opere già uscite aveva risposto che nel mondo della malavita non ci sono minacce e si procede subito all'eliminazione della persona scomoda.

L'agguato è il secondo, a Sofia, nel giro di 24 ore. Perché è stato ucciso, con due colpi di pistola alla testa, anche il direttore generale della compagnia “Atomenergoremont”, Borislav Gheorghiev, 41 anni. Lo hanno freddato a colpi di pistola mentre rientrava a casa. Era un personaggio di spicco del mondo industriale, dal momento che la sua impresa si occupa della manutenzione dei reattori nella centrale nucleare di Kozlodui, nella Bulgaria settentrionale.

Ed ora c’è anche chi getta sull’impresa l’ombra di un colossale giro di truffe, dal momento che l’azienda aveva in programma una ristrutturazione tecnica ed economica. Tutto questo mentre il settimanale Capital, in un articolo titolato “Radiazioni criminali”, riferisce che l’Agenzia per le privatizzazioni bulgare avrebbe selezionato l’offerta della “Bulgarian Energy Company”, azienda legata al discusso uomo d’affari Konstantin Dimitrov, conosciuto negli ambienti criminali di Sofia con il nome di Samokovetsa.

Più volte sospettato di avere forti legami con la criminalità bulgara, Dimitrov è stato anche citato in una recente relazione del ministero degli Interni come coinvolto nei principali traffici illeciti nel Paese. Ma non è tutto. Perché il settimanale austriaco Format, con un’ampia inchiesta, dimostra che i candidati all’acquisizione dell’azienda nucleare bulgara non hanno alcuna esperienza pregressa in campo nucleare. Tutto questo, secondo l’organo austriaco, rappresenterebbe una minaccia seria alla sicurezza nucleare del Paese e dell’area intera. C’è poi dell’altro.

Perché la “Atomenergoremont” dovrebbe essere venduta entro breve. E qui risulta che i candidati all’acquisto sarebbero, perlomeno, ambigui. Tra i concorrenti vi sarebbe la holding “Nove”, il cui proprietario è Vassil Bozhkov, alias Skull, un personaggio i cui affari non sono certo del tutto limpidi. E così attorno a questa privatizzazione si muovono molti capitali frutto di attività illecite. Tanto che il settimanale di Sofia “Dnevnik” sostiene che si è al cospetto del più grande affare criminale dal 10 novembre 1989 che è appunto il giorno della caduta del regime comunista.

Sempre secondo lo stesso quotidiano la diplomazia americana avrebbe inviato al Procuratore generale di Sofia una lettera nella quale si esprimono alcune preoccupazioni in merito alla privatizzazione in atto, in particolare sulla possibilità che alcuni esponenti della mafia bulgara possano inserirsi in questioni riguardanti l’energia atomica ed in particolare in merito all’affare delle scorie radioattive. “Questa non è una semplice aziendina di riparazioni” afferma il ministro dell’Energia Milko Kovachev, riferendosi alla “Atomenergoremont“: si tratta della sicurezza dell’impianto nucleare di Kozloduy”.

Si chiede quindi un immediato cambio di rotta e il settimanale di Sofia Capital sollecita soluzioni radicali per dare alla Bulgaria nuova credibilità sul piano europeo e accordi capaci di fare chiarezza. Intanto è noto che i due agguati - questi i commenti che si registrano negli ambienti politici di Sofia - si danno proprio nel momento in cui il paese balcanico è scosso da rivelazioni su presunte collusioni di alti dirigenti del ministero dell'Interno con la criminalità organizzata. Ed è sullo stesso ministro, Roumen Petkov, che si concentrano le accuse maggiori, tanto che il personaggio è costretto ad ammettere le sue colpe e a dimettersi. Anche questo fatto segna la crescente debolezza delle istituzioni. Per queste ragioni - e mentre il vento mafioso soffia sulla Bulgaria - l'opposizione di destra chiede il voto di sfiducia al governo di coalizione guidato dal premier socialista Serghei Stanishev.
Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

Il 9 maggio di ieri e di oggi

di Fabrizio Casari

Per celebrare l’80º anniversario della Grande Vittoria, ignorando le minacce di Kiev, sono arrivati al Cremlino presidenti, ministri e ambasciatori di 22 paesi, in rappresentanza di oltre il 60% della popolazione mondiale. Tanto la loro presenza quanto l’assenza di chi ha voltato le spalle alla storia hanno un preciso...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy