Effetto Trump: Canada ai liberali

di Mario Lombardo

Le prime conseguenze elettorali del secondo mandato presidenziale di Donald Trump si sono potute osservare nella giornata di lunedì, anche se non negli Stati Uniti e con risultati che hanno evidenziato un’influenza indiscutibilmente negativa. L’inquilino della Casa Bianca è stato infatti un fattore decisivo nel voto anticipato in Canada che ha fatto registrare uno dei recuperi più...
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India-Pakistan, la miccia del Kashmir

di Michele Paris

Per la quarta notte consecutiva dall’attacco terroristico di settimana scorsa in Kashmir, le forze armate di India e Pakistan si sono scambiate colpi di arma da fuoco lungo la linea del confine di fatto che divide i due paesi asiatici. L’escalation dello scontro dopo l’assassinio di 26 turisti ha già raggiunto livelli molto pericolosi, con Nuova Delhi che potrebbe bombardare il Pakistan e ha preso la decisione senza precedenti di sospendere un fondamentale trattato sulla condivisione delle acque del fiume Indo, mentre da Islamabad è arrivata la minaccia esplicita del possibile uso di armi nucleari. Sull’episodio di sangue nella regione contesa non c’è ancora chiarezza, ma le tensioni che sono subito prevedibilmente esplose...
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Ed ora, mentre Mosca ricorda questi quindici anni senza il picchetto d’onore, tornano all’orizzonte le polemiche sul Mausoleo. C’è chi vorrebbe eliminarlo del tutto per riportare la piazza al periodo zarista; c’è chi propone di spianare il “cimitero” che si trova accanto alle mura del Cremlino (con le tombe dei primi e grandi rivoluzionari dell’Ottobre, dei massimi dirigenti dell’Urss, degli esponenti di spicco della vita sovietica) e chi vorrebbe spostare la salma di Lenin in un normale cimitero...

La storia, intanto, va avanti e la nuova dirigenza del Cremlino sembra non ascoltare le tante e tante voci. E così, senza drappello e senza onori, la porta della cripta dove si trova il corpo imbalsamato di Lenin viene di tanto in tanto aperta e i turisti possono entrare liberamente. E per molti il ricordo va a quel 21 gennaio 1924 quando Lenin si spense alle 18.50, all'età di 54 anni. L'unico dirigente del partito presente in quel momento accanto al leader bolscevico, oltre a sua moglie, fu Bucharin.

Sei giorni dopo la morte la salma imbalsamata fu trasferita in treno da Gorkij a Mosca il 23 gennaio e fu poi esposta per cinque giorni nella Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati. E fu in quei momenti che il Cremlino incaricò l'architetto Aleksey Shchusev di approntare la tomba per il Capo della Rivoluzione. La sepoltura avvenne in un mausoleo di legno costruito in tutta fretta nella Piazza Rossa, a ridosso delle mura del Cremlino. Il nuovo mausoleo, definitivo, sempre su progetto di Shchusev, fu realizzato in marmo, porfido, granito e labradorite.

Il corpo fu rimosso nel mese di ottobre 1941 e trasferito a Tyumen, nella Siberia occidentale, quando Mosca fu in pericolo di cadere nelle mani delle truppe naziste. Riportata a Mosca, la salma riprese il suo posto nel mausoleo e successivamente nella cripta, dal 1953, venne sistemata anche la salma di Stalin. Ma nel 1961 - dopo il XXII congresso del Pcus in base ad una risoluzione politica (“Il Mausoleo sulla Piazza Rossa fu eretto per perpetuare la memoria di Lenin, l'immortale fondatore del partito comunista, capo e maestro della classe operaia di tutto il mondo. L'ulteriore presenza nel Mausoleo del sarcofago con la salma di Stalin sarà considerata incompatibile a causa delle gravi violazioni commesse da Stalin nei confronti dei precetti di Lenin.") - la salma di Stalin venne tolta e sistemata in una tomba a parte sotto le mura del Cremlino.

Quanto al mausoleo di Lenin ora a Mosca si ricordano anche una serie di tentativi di attentati. Nel 1934 un certo Nikitin cercò di sparare sull’urna di Lenin. Le guardie del corpo lo bloccarono ma non riuscirono ad impedire che si suicidasse. Altro fatto quello del 1959 quando un visitatore lanciò sul sarcofago un martello. La lastra di vetro si ruppe e sfigurò una parte del volto e una mano. Nel 1960 un certo Minbajev riusciì a superare lo sbarramento delle guardie e sfondò il sarcofago. Nel 1961 una donna lanciò una pietra contro il vetro. Nel 1967 un lituano di Kaunas di nome Hrisanov fece esplodere una bomba sulla porta del mausoleo. Restò ucciso con altre due persone. Ultimo tentativo di attentato quello del 1 settembre 1973 quando un terrorista gettò una bomba all’interno del mausoleo. Morirono due persone e restarono feriti vari studenti.

E tra le altre notizie ci sono anche quelle sulle lettere che venivano deposte, in tempi sovietici, accanto al sarcofago. Semplici cittadini – sfuggendo alla vigilanza delle guardie - riuscivano a lasciare messaggi, petizioni e denunce contro le malefatte del potere dei Soviet. Lettere (ovviamente anonime) indirizzate al “Compagno Lenin” e finite negli archivi. Ma dalle quali – si dice – presero le mosse alcune inchieste.
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