Il pugno di ferro del Piano Ruanda

di redazione

Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Gaza, terremoto nei campus

di Mario Lombardo

Le proteste degli studenti americani contro il genocidio palestinese a Gaza si stanno rapidamente diffondendo in molti campus universitari del paese nonostante le minacce dei politici e la repressione delle forze di polizia. Alla Columbia University di New York è in atto in particolare un’occupazione pacifica di alcuni spazi all’esterno dell’ateneo e nella giornata di lunedì i manifestanti hanno ottenuto l’appoggio dei docenti, i quali hanno sospeso le lezioni per protestare a loro volta contro l’arresto di oltre cento studenti nei giorni scorsi. Esponenti del Partito Democratico e di quello Repubblicano, così come il presidente Biden, hanno denunciato la mobilitazione, rispolverando le solite accuse di antisemitismo e a...
> Leggi tutto...

di Carlo Benedetti 

MOSCA. Il blitz di Medvedev alla 41ª edizione del Forum economico mondiale di Davos ha riportato la Russia al centro dell’attenzione della diplomazia mondiale. Con un Cremlino che guadagna punti quanto a sovranità e prestigio in un quadro generale di sfide alla modernità. Senza strappi e mosse false. E così, mentre la scena interna è purtroppo dominata dalla tragedia di Domodiedovo (un altro “undici settembre”, scrive la stampa moscovita), il Presidente russo mette sul tappeto della politica e delle relazioni interstatali nuovi e ampi dossier che tendono a fare di Mosca un centro autorevole di una nuova area strategica. E si tratta di dossier che si chiamano Bric, quanto a geopolitica mondiale, e Skolkovo quanto a soluzioni interne.

Di tutto questo Medevedev ha parlato in Svizzera lasciando sul posto, per le ulteriori spiegazioni, il suo diretto portavoce Igor Ivanovic Shuvalov. Due, quindi, nel segno dell’ottimismo, le punte “russe” del nuovo slancio modernizzatore.

BRIC. Questa compagine di grandi paesi emergenti, che si caratterizza con questo acronimo - Brasile, Russia, India, Cina - si è imposta a Davos nel quadro di nuove dinamiche di trasformazione economica. Medevdev si è impegnato, in tal senso, a rappresentare i nuovi modelli di sviluppo economico e politico non tanto con il suo discorso d’apertura (già noto nelle linee generali) quanto con i numerosi incontri, dentro e a lato del Forum, presenti i massimi esponenti dell’economia e della politica.

E in tutti i colloqui - questa la novità sottolineata dagli osservatori economici - si è fatto sempre riferimento alla Cina, che in termini di dati guida di fatto l’area Bric. D’altro canto Pechino è un grande acquirente di titoli pubblici americani e dell’euro: e quando si parla di deficit pubblico americano o di crisi dei debiti pubblici dell’area euro, c’è anche lì, indirettamente, un riferimento al capo pattuglia dei Bric.

Quanto all’attuale processo di modernizzazione, Medvedev ha voluto scoprire (presenti oltre duemila rappresentanti delle maggiori economie) alcune carte relative alla situazione interna,  sottolineando che la Russia ha esaurito le possibilità di crescita basate sulle materie prime. Il che - ha detto - viene compreso dalla stragrande maggioranza della popolazione. Comunque sia negli ultimi tempi - ha aggiunto - è stato possibile introdurre modifiche significative nella legislazione per puntare alla modernizzazione e alla razionalizzazione industriale. E per mettere un punto fermo su tale questione ha detto che d’ora in poi si farà del tutto per rendere possibile l’applicazione delle leggi dell’UE in Russia.

SKOLKOVO. Altro punto sul quale il Cremlino di Medvedev insiste particolarmente riguarda gli investimenti stranieri. E qui il riferimento è al progetto “Skolkovo”, cioè a quel centro scientifico tecnologico, alle porte di Mosca, costituito per portare le innovazioni sui binari seguiti in tutto il mondo. Il discorso in merito è servito al leader russo per ribadire le linee portanti del suo programma per la privatizzazione di grandi asset statali. Infatti, la lista delle imprese strategiche della Russia, in forza di un decreto presidenziale, è stata ridotta di cinque volte. Nei prossimi tre anni saranno così privatizzati i pacchetti azionari delle maggiori compagnie del settore bancario, infrastrutturale ed energetico per un importo complessivo di decine di miliardi di dollari. Nella gestione di questo processo di privatizzazione saranno poi coinvolte le maggiori banche del mondo.

Uno degli obiettivi che perseguono le misure indicate da Medvedev consiste nell’incrementare l’attrattiva d’investimento del Paese. Il programma prevede, in particolare, la formazione di un fondo speciale destinato a condividere i rischi con gli investitori stranieri. E questo vorrà dire che l’economia russa dovrà ricavare dei consistenti vantaggi dallo sviluppo del settore finanziario.

La Russia - anche questo à stato detto a Davos - non intende limitare in via supplementare la sua attività finanziaria; al contrario, dal 1 gennaio è stata abolita l’imposta sui redditi dalla distribuzione dei titoli a fronte degli investimenti a lungo termine. Inoltre, è in fase di realizzazione il progetto per la trasformazione di Mosca in un centro finanziario internazionale, destinato a diventare non solo un nucleo del sistema finanziario ma anche un catalizzatore dello sviluppo dei mercati finanziari di tutto lo spazio postsovietico. E probabilmente anche dell’Europa Centrale e Orientale.

Grandi novità, quindi, e tutte nel segno di una ampia strategia economica. La Russia sta infatti provvedendo a creare nuovi grandi mercati con norme uniche  in materia di regolamentazione per renderli più attraenti per gli investitori. A dire del Presidente, il Paese già da tempo è pronto all’ingresso nella WTO e conta di concludere questo processo entro la fine di quest’anno. In tal senso va ricordato che Mosca ha già formato l’Unione Doganale con la Bielorussia e il Kazachstan e sta provvedendo a formare insieme a loro uno “Spazio Economico Unico”. Con l’obiettivo finale di estendere l’iniziativa dall'Atlantico al Pacifico.

Sempre a Davos, Medvedev ha posto l’accento sul valore economico che avranno le Olimpiadi del 2014 a Soci, i Mondiali di calcio e, soprattutto, si é soffermato sull’importanza del vertice dell’Associazione per la Cooperazione nell’Asia e nel Pacifico in programma ad Honolulu per il prossimo novembre. In pratica il presidente del Cremlino, parlando agli uomini di Davos, ha inteso anche rivolgersi al suo pubblico per far capire che se la Russia non entrerà sempre più a testa alta nel gruppo dei paesi leader del mondo, sarà destinata a scendere in basso. Come del resto sta avvenendo per quei paesi asiatici dello spazio post-sovietico, ancora in preda alle convulsioni di una troppo rapida e imprevista disgregazione dell’Unione di un tempo.

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

Euskadi, un pareggio vittorioso

di Massimo Angelilli

Domenica 21 aprile, nel Paese Basco, circa un milione e ottocentomila persone erano chiamate alle urne per rinnovare il Parlamento. All’appello ha risposto il 62,5%, suddiviso tra le tre province di Bizcaya, Guipúzcoa e Álava. Una percentuale alta, se paragonata con l’ultimo appuntamento elettorale, quello del 2020...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy