Gli USA si annettono l’Ucraina

di Fabrizio Casari

L’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina è stato firmato, ma chiamarlo accordo è uno strano modo di definire l’esproprio del 50% delle ricchezze nazionali da parte di un paese verso un altro. Non si può negare, infatti, che con l’accordo si sia suggellata un’autentica vergogna per l’Ucraina che cede le sue scarse ricchezze residue in cambio del protettorato statunitense....
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Effetto Trump: Canada ai liberali

di Mario Lombardo

Le prime conseguenze elettorali del secondo mandato presidenziale di Donald Trump si sono potute osservare nella giornata di lunedì, anche se non negli Stati Uniti e con risultati che hanno evidenziato un’influenza indiscutibilmente negativa. L’inquilino della Casa Bianca è stato infatti un fattore decisivo nel voto anticipato in Canada che ha fatto registrare uno dei recuperi più clamorosi della storia di questo paese e non solo. Il Partito Liberale di centro(-sinistra) del neo-primo ministro, Mark Carney, ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva alle urne, relegando i conservatori nuovamente all’opposizione al termine di una campagna elettorale che ha visto il loro leader, Pierre Poilievre, riproporre molti dei temi e delle...
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Fu, infatti, il vecchio presidente russo ad appoggiare l’allora sindaco di San Pietroburgo, Anatolij Sobciak, che avanzava l’idea di eliminare il “cimitero della Piazza Rossa” che si snoda sotto le mura del Cremlino (con le tombe di Gorkij, Giukov, Gagarin, Stalin, Gerginskij, Breznev ...) e di dare sepoltura a Lenin nel cimitero Volkovo di San Pietroburgo accanto alla tomba della mamma.
Seguirono, sempre nei primi anni post-sovietici, articoli ed interventi di esponenti dell’area “democratica” che chiedevano l’eliminazione del mausoleo. Cominciò allora la caccia a Lenin. E ci fu anche una mezza proposta ufficiale avanzata da un fedelissimo di Putin - Georgij Poltavchenko - che proponeva di “ripulire” - eliminando la salma di Lenin - la Piazza Rossa. E nel coro entrò anche la voce di una emittente privata (la “Echo Moskvij”, nota esclusivamente per il suo viscerale impegno anticomunista ed antisovietico) che sulla base di un suo sondaggio affermò che il 65% degli ascoltatori chiedeva l’eliminazione del mausoleo.

Putin, dal canto suo, ha cercato invece di ostacolare queste campagne. E’ noto un suo intervento del 2001 quando affermò che: “Molte persone in Russia associano la loro vita col nome di Lenin... rimuovere la salma sarebbe come dire loro che hanno rispettato falsi valori, che le loro vite sono state vissute invano”. E alla dichiarazione di Putin si è aggiunta quella del leader dei comunisti, Gennadij Zyuganov: «La devono smettere di combattere contro i morti. Se il potere compirà questo atto sacrilego, organizzeremo azioni di disobbedienza in tutta la Russia”. Di segno completamente opposto la dichiarazione dell’esponente nazionalista Vladimir Zhirinovski che chiede senza mezzi termini che il “cadavere-reliquia” sia portato via dalla Piazza Rossa. E aggiunge, con il suo solito tono dissacrante e provocatorio: «Vi immaginate Hitler che giace in Germania, al centro di Berlino? Chi allora crederebbe che i tedeschi hanno preso le distanze dal nazismo?».Più cauto Michail Gorbaciov che continua a frenare sulla questione del mausoleo: i tempi non gli paiono maturi, teme grosse lacerazioni in seno all’ancora fragile e instabile società postsovietica. Decisamente contro il mausoleo si pronunciano, invece, la Chiesa Ortodossa, il Rabbino-capo e la Direzione Spirituale Centrale dei musulmani. Ritengono infatti che "la mummia" di Lenin debba essere sepolta in quanto “l'esposizione pubblica di un defunto” è un atto “non consono alla civiltà moderna”.
Intanto i comunisti di Zjuganov continuano a raccogliere firme in favore della permanenza del mausoleo nella Piazza Rossa. Nel loro appello chiedono la solidarietà di «tutti quanti hanno caro il nome di Vladimir Ilic Lenin, non hanno tradito gli ideali della grande rivoluzione d’Ottobre, ricordano e rispettano l’eroico passato del Paese dei Soviet, conservano la memoria delle gesta di guerra e di lavoro dei genitori e dei nonni».

Infine sul piano delle “curiosità” che si riferiscono alle vicende del Mausoleo c’è da ricordare che anni fa un certo Stas Namin - musicista di nessun valore - noto solo per essere il nipote di Anastas Mikojan (uno dei padri della storia dell’Urss) dichiarò, pur di farsi notare, di essere disposto a caricare la salma di Lenin in un camper e di portarla in giro per il Paese facendo pagare il biglietto d’ingresso. Gli fu risposto che avrebbe potuto portare in tournee anche la salma di suo nonno... Altro personaggio che si dichiarò disposto a fare soldi con Lenin è stato l’eccentrico e chiacchierato Kirsan Iliumzhinov, presidente della Calmucchia (repubblica autonoma a maggioranza buddista) che si è detto pronto a trasferire Lenin ad Elista, capitale della sua repubblica in cambio di un milione di dollari.
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a cura di:
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