Uno spazio dove si incontrano cultura, educazione e divertimento. Tutto questo è racchiuso nel Museo del flipper e del Modernariato “Dino Merluzzi”, che celebra il suo debutto sabato 18 febbraio in occasione degli Eventi Valentiniani di Terni, in una cerimonia ufficiale coronata dal patrocinio del Ministero delle Cultura e della Regione Umbria, destinata ad esaltare un’altra forma di “amore”, rappresentata dal collezionismo e dalla passione che i cultori di determinati oggetti riservano verso le loro collezioni.

Come quella coltivata da Dino Merluzzi, che nella sua Terni è stato tra i primi italiani a collezionare giochi d’epoca, riuscendo a raccogliere una serie di macchine da intrattenimento di varie fasi storiche, coltivando il sogno di poterle racchiudere un giorno in un Museo. A realizzare oggi quel sogno è l’Associazione Ifpa Italia, in collaborazione con il Comune di Terni, la Pro Loco di Marmore e l'Arci di Terni, che grazie al contributo della Fondazione Carit, è riuscita a far diventare realtà il Museo del flipper e del modernariato intitolato allo scomparso collezionista ternano, negli spazi dell'ex scuola elementare di Marmore.

Il Museo rappresenta un unicum in Italia e si propone di svolgere diverse funzioni in ambito culturale, didattico e ricreativo e, immerso in un contesto già turistico come quello della Cascata delle Marmore, promette di ricavarsi un ruolo di richiamo a livello nazionale e internazionale.

Dal punto di vista culturale, si tratta di un vero e proprio Museo del modernariato, in grado di proporre una serie di flipper di diverse epoche: dai primissimi esemplari degli anni '50 ai nostri tempi, coprendo tutte le diverse epoche che si sono susseguite (elettro-meccanici anni '60 e '70, elettronici anni '80 e '90, moderni, anni Duemila), in un percorso tematico nel quale inquadrare il progresso tecnologico che si è avuto nel corso degli ultimi settanta anni, fotografando il cambiamento di usi e costumi della società nel corso dello stesso periodo, descritto attraverso le ambientazioni dei flipper (sulla cui storia filmati d'epoca) insieme alle macchine da gioco (locandine, vetrofanie, dischi, libri, juke box d'epoca e materiale vintage).

Dal punto di vista didattico, il Museo offre una sede permanente che vuole diventare un punto di riferimento per le scuole e gli istituti del territorio (e non solo), per un approccio reale e concreto alla comprensione di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Con l'allestimento di un programma “EduFun”, che offrirebbe una entusiasmante opportunità per educatori, studenti e soggetti interessati a vario titolo per osservare il funzionamento interno dei flipper reali e funzionanti e imparare come migliaia di file e migliaia di parti elettroniche e meccaniche lavorano insieme per dare vita a complessi sistemi elettromeccanici.

Dal punto di vista ricreativo e sociale, il Museo offre una sede permanente per organizzare eventi di intrattenimento, che ben si sposano con la destinazione turistica del territorio. Ospitando anche tornei di flipper sportivo di carattere internazionale, attraverso l'attività permanente di Ifpa Italia. Tutto questo allo scopo di sfruttare la particolarità del flipper, uno dei pochi giochi per bambini e  anziani, appartenendo a ogni epoca.

All'interno della struttura (che momentaneamente non è aperta al pubblico) ci sono oltre 25 macchine da intrattenimento, tra flipper, juke box e giochi d'epoca di varia tipologia, insieme ad altri oggetti da collezione, anche rari. Ma la collezione permanente sarà continuamente arricchita ed aggiornata grazie a prestiti e donazioni. Il Museo non ha scopo di lucro e anche le attività ricreative non prevedono il pagamento della partita per giocare, ma potranno essere testati liberamente dai visitatori. L'ingresso è completamente gratuito, solo su prenotazione.

 

L'organizzazione del museo

Sviluppato su una superficie complessiva di oltre 260 metri quadrati, posta al primo piano dell'edificio dell'ex scuola elementare di Marmore, il museo si compone di sei diverse sale, organizzate in modo tematico.

La prima è la “Sala Elettromeccanici” che ospita flipper degli anni ’60 e ’70 e altri giochi d’epoca (come Rotamint e Rotomat e altri giochi automatici).

La seconda, che rappresenta l’ambiente principale, è la “Sala Elettronici”. Qui si possono trovare oltre 15 giochi di epoca compresa tra gli anni ’70 e Duemila, con alcune rarità.

La terza è la “Sala Proiezioni e Conferenze”, uno spazio polifunzionale adibito a sala cinema e centro congressi, con proiezioni di film, documentari o filmati storici, presentazioni, dibattiti e attività varie.

Nello “Spazio Arcade” sono invece proposti alcuni videogiochi anni ’80 e ’90, a disposizione dei visitatori del Museo.

Il Museo è inoltre dotato di una “Sala Restauro”, posizionata accanto alla Sala Elettromeccanici, dove si eseguono le riparazioni e le manutenzioni dei singoli apparecchi, mentre nella “Sala Magazzino” vengono conservati giochi e materiali per future installazioni e aggiornamenti della collezione permanente.

Tutti i giochi esposti all'interno del Museo sono perfettamente funzionanti e possono essere valutati nelle loro dinamiche di gioco. La sede non persegue alcun fine di lucro: non si tratta di una sala giochi né di un circolo privato e non prevede il pagamento di alcun biglietto.

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